Internet, diffamazione e responsabilita’: cosa dicono negli USA

La signora Ilena Rosenthal dirige la Humantic Foundation, gruppo di supporto nato per la difesa delle donne colpite da problemi dovuti all’impianto di protesi mammarie.

Sul sito del gruppo, la signora Rosenthal pubblica un articolo scritto da terze persone nel quale si diffamano i titolari del sito Quackwatch (Stephen J. Barrett e Terry Polevoy). Questi ultimi, in prima battuta, intimano la rimozione dei contenuti ritenuti illeciti, poi portano la signora davanti al tribunale civile.

Il 20 la Suprema Corte della California ha pubblicato questa sentenza (41 pagine…).

Come detto, si tratta di un caso civile, non penale, ma i principi sono, tendenzialmente quelli. Almeno per il diritto statunitense.

Si parla anche di responsabilita’ del provider.

Il succo, in estrema sintesi, e’ che i provider e gli utenti (titolari di un sito) non sono responsabili degli scritti altrui. E, soprattutto, si fissa un bel discrimine tra carta stampata e siti Internet.

La sintesi, ovviamente, non rende merito alla decisione molto approfondita. E’ da leggere. Se ne possono trarre spunti anche in relazione alla responsabilita’ del blogger.

  1. aghenor:

    Non mi resta che trovare un americano con la jeep che mi porta in americaaaa… 😉

  2. Stefano:

    Questo è il link all’articolo del corriere rigurado la sentenza della Suprema Corte della California:
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/11_Novembre/21/bloggers.shtml

  3. beppe.b:

    Aghenor, forse allora è meglio che tu vada in Francia:
    http://www.juriscom.net/actu/visu.php?ID=862
    poi, è più vicino e si mangia meglio
    Scherzi a parte, in FR si applica il principio europeo (il provider non è responsabile del post, ma – semmai – della sua mancata eliminazione una volta ne sia a conoscenza) con un importante temperamento: anche se il post è diffamatorio o comunque illecito l’illiceità deve essere evidente o la rimozione essere pronunciata da un giudice: nel caso in questione Blogger ha ‘subito’ l’ordine di rimozione, ma la richiesta di risarcimento è stata rigettata.
    ciao

  4. beppe.b:

    doveva succedere. Spero venga precisata la situazione. In effetti la normativa in materia di stampa non è assolutamente applicabile. ma temo che possa essere applicata la norma in materia di commercio elettronico che impone di ritirare i contenuti illeciti …

  5. Robert:

    Dont panic! Its war!