Mah… mica entusiasmante come motivazione. E istiga pure una riflessione. La battaglia per la parità delle parti e cioé contro lo strapotere del PM si è curiosamente ritorta contro quella che, comunque, è la parte debole del processo e cioé l’imputato. Argomentare muovendo dall’idea che il PM sia un “contendente” mica mi piace tanto… un “contendente” con tutta la forza dello Stato dietro. Alla faccia. Negare l’appello al PM era certamente sorprendete, ma ‘sta motivazione mi lascia ancora più perplesso. Mi pare che l’essenza del garantismo e cioé riequilibrare i rapporti tra Stato (infinitamente potente per definizione) e cittadino (totalmente inerme altrettanto per definzione) si sia persa nei meandri delle fumoserie sulla parità delle parti, l’esigenza di rapida definizione dei processi e altre amene ma insignificanti cose. Ci si è dimenmticati, insomma, che da una parte c’é un Tizio (lo Stato) che se vuole ha i cannoni, la marina, l’esercito etc etc e dall’altra c’é un Caio che può essere preso, girato, perquisito arrestato senza avere concretamente alcun potere di opporsi. Mah…
Sempre acuto, Etienne.
Quasi quasi ti sposto dal commento e ti incollo in un post ad hoc.
Senti, ma perché non ti fai un blog di diritto e non di professione?
P.S.: Il 20 maggio sarò nella tua città… avvisato…
.mau.:
Febbraio 7th, 2007 at 14:02
nemmeno a me piace molto la motivazione. Dal mio punto di vista, se un imputato viene assolto per non avere commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato (sì, lo so, non era quello il caso della legge Pecorella che valeva per tutti i casi di assoluzione) mi sembrerebbe giusto finirla lì e amen.
etienne64:
Febbraio 6th, 2007 at 17:02
Mah… mica entusiasmante come motivazione. E istiga pure una riflessione. La battaglia per la parità delle parti e cioé contro lo strapotere del PM si è curiosamente ritorta contro quella che, comunque, è la parte debole del processo e cioé l’imputato. Argomentare muovendo dall’idea che il PM sia un “contendente” mica mi piace tanto… un “contendente” con tutta la forza dello Stato dietro. Alla faccia. Negare l’appello al PM era certamente sorprendete, ma ‘sta motivazione mi lascia ancora più perplesso. Mi pare che l’essenza del garantismo e cioé riequilibrare i rapporti tra Stato (infinitamente potente per definizione) e cittadino (totalmente inerme altrettanto per definzione) si sia persa nei meandri delle fumoserie sulla parità delle parti, l’esigenza di rapida definizione dei processi e altre amene ma insignificanti cose. Ci si è dimenmticati, insomma, che da una parte c’é un Tizio (lo Stato) che se vuole ha i cannoni, la marina, l’esercito etc etc e dall’altra c’é un Caio che può essere preso, girato, perquisito arrestato senza avere concretamente alcun potere di opporsi. Mah…
Minotti:
Febbraio 6th, 2007 at 18:02
Sempre acuto, Etienne.
Quasi quasi ti sposto dal commento e ti incollo in un post ad hoc.
Senti, ma perché non ti fai un blog di diritto e non di professione?
P.S.: Il 20 maggio sarò nella tua città… avvisato…
.mau.:
Febbraio 7th, 2007 at 14:02
nemmeno a me piace molto la motivazione. Dal mio punto di vista, se un imputato viene assolto per non avere commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato (sì, lo so, non era quello il caso della legge Pecorella che valeva per tutti i casi di assoluzione) mi sembrerebbe giusto finirla lì e amen.
Minotti:
Febbraio 7th, 2007 at 22:02
.mau
Oh, che bella sorpresa averti qui.