Marche e marchette

L’Italia vive di bolli e marche, lo sappiamo tutti. Ma ci sono anche le marchette.

Questa mattina dovevo recuperare delle copie di atti giudiziari ordinati la settimana scorsa. Quattro facciate. Costo dell’operazione, 0,77 euro (le vecchie 1.500), come previsto dal T.U. Spese Giustizia (lo stesso che prevede un importo di 258,23 per la copia di un CD…).

Prima, ovviamente, passo dal tabaccaio per dotarmi della marca per i diritti di copia. Quelle cartacee non esistono più. Con una macchinetta di Lottomatica (tipo quella per la schedina, per i bolli auto, ecc.) il tabaccaio inserisce l’importo ed esce subito una bella marca adesiva.

Domando il taglio da 0,77 (che ho sempre avuto sino a poco tempo fa), ma mi rispondono che il sistema non consente importi sotto 1 euro. Ne prendo atto, non sto a discutere (non è colpa del tabaccaio, di cui mi fido) e penso che 0,23 euro non sia una cifra su cui perdere troppo tempo.

Però: 0,23 euro * n?

  1. mfp:

    I posteri ricorderanno questo secolo come il secolo delle marchette…

  2. Andrea G.:

    Vivendo nell’ambiente giudiziario, anche io ho pensato alla moltiplicazione 0.77 *n……:-)

  3. Lawfox:

    Come cancelliere a suo tempo avevo proposto: a) di aggiornare l’importo del contributo unificato fino a ricomprendere anche i diritti di copia; ovvero b) arrontodare gli importi gli importi a cifra tonda ed in maniera decente: non da 0.77 a 1 euro tondo, semmai a 0.80, calibrando i vari arrotondamenti verso il basso e verso l’alto. Installare POS bancomat nelle cancellerie per il pagamento di marche, contributi e via dicendo.
    Mi hanno tirato dietro di tutto….
    Lawfox