Sincronizziamo gli orologi (a futura e permanente memoria)

Piccolo cult, molto trash, lo ammetto. Chi ricorda la scena di “Fracchia la belva umana” con Lino Banfi commissario che si appresta a fare irruzione da “Sergio e Bruno gli Incivili”?

Bene, sincronizziamoci come riferisce il Corriere:

“La Commissione europea ha deciso di estendere da 50 a 95 anni la durata dei diritti d’autore anche per esecutori e interpreti delle opere musicali. Gli artisti, grazie al provvedimento presentato dal commissario Ue al mercato interno Charlie McCreevy, potranno così godere delle stesse tutele finora riconosciute agli autori”.

Beh, non è vero. Mi riservo di vedere bene la decisione, ma gli autori, attualmente, godono di una copertura pari a 70 anni (e non 95 – e sino a pochi anni fa erano 50, per gli autori).

Altri commenti, su altri profili, Massimo.

  1. .mau.:

    i testi hanno 70 anni dopo la morte dell’autore (anzi 70 e mezzo in media, perché la liberalizzazione parte sempre dal 1. gennaio dell’anno successivo).
    Per la musica – più precisamente per le registrazioni e gli esecutori si parla di 95 anni dalla composizione. Il documento della commissione (vedi) parla di “bring performers’ protection more in line”, che non è esattamente “equiparare”.
    Certo che ricordo che a fine anni ’80 in Italia il copyright sulle registrazioni live era di 20 anni… bei tempi.

  2. Marco:

    Peraltro c’è una grande confusione anche nei comunicati ufficiali della commissione.

    Si legge ad esempio questo: “First, the Commission proposes to align the copyright term for performers with that applicable to authors”

    Ora se il mio inglese non mi tradisce si parla di allineamento del termine riconosciuto agli artisti interpreti ed esecutori (non dunque ai produttori) con quello riconosciuto agli autori (orrore!!!).

    Se poi invece si scorre il testo del comunicato si scopre che si parla di un’estensione (corposa) della durata dei diritti connessi in generale (quindi anche quella dei produttori) che, tuttavia, resta assai differente (non foss’altro che per le modalità di computo dei termini) da quella concessa agli autori.

    Ultima considerazione… dichiariamo i diritti d’autore e connessi eterni e la si faccia finita … queste estensioni a cadenza fissa sono assolutamente ridicole

  3. Anonimo:

    Questa proposta deve ancora ricevere l’avallo del parlamento europeo, senza questa ratifica rimane solo una proposta, non un provvedimento già in forza.
    ciao

  4. Gianni:

    Pensiamo in positivo: ogni anno che passa abbiamo nuovo materiale gratuito da utilizzare e distribuire a piacimento.

    Noi forse ne trarremo scarso vantaggio, ma i nostri nipoti (che avranno in eredità di dati scaricati in due vite, quelle nostre e dei nostri figli) potranno godere di risorse gratuite quasi illimitate.

    Chiaro…sempre che non cambino nuovamente la legge e la portino a 200 anni 😀

  5. Enzo:

    è vero e non è vero. I giornali hanno riportato per lo più in maniera superficiale. L’estensione riguarda effettivamente solo i diritti connessi di artisti e interpreti e dei produttori fonografici che oggi godono di una tutela a 50 anni.
    Nello stesso provvedimento vi è poi un riallineamento tra i diritti dei co-autori e degli autori. Ai primi verrà riconosciuta la tutela dei secondi, ovvero 70 anni dalla morte dell’autore.

    Riassumendo. se tale proposta dovesse essere approvata si avrà

    Autori: 70 anni + life
    Co- autori: 70 + life
    Artisti interpreti esecutori: 95 anni
    Produttori fonografici: 95 anni