C’era una volta il bar del tribunale che, in realtà, era il Caffè della Rinascente (il “vero” bar del tribunale, con quella insegna, è un altro). Un posto che ne ha viste di tutti i colori, frequentato da magistrati, avvocati e mariuli di ogni specie.
Poi ha chiuso non so bene perché. Soltanto di recente ha riaperto con una nuova gestione. Nel frattempo, quelli intorno si sono spartiti la clientela, ma – penso – proprio a causa di questa riapertura, ora devono darsi da fare di più. Non basta essere aperti.
Ricevo, oggi, questa:
Buongiorno Gentili Avvocati e Procuratori Legali, [i procuratori legali non esistono più da una decina d’anni… n.d.r.]
forse già frequentate i nostri locali entrambi a pochi metri dal Tribunale di Genova.
Desideriamo informarVi che presentandoVi alle casse semplicemente con il Vostro tesserino di riconoscimento dell’ Ordine al momento del pagamento, otterrete degli sconti e delle promozioni estremamente convenienti riepilogati nella convenzione in allegato.
Se non siete ancora Clienti, Vi aspettiamo.
P.S.: L’offerta, in effetti, è buona, va detto. Come va detto che proprio questo bar era il più caro della zona. L’avran capita…
P.P.S.: Per dirla tutta, non mi risulta che ci sia una vera “convenzione” con il mio Ordine. Si tratta, piuttosto, di un’offerta che fanno alla categoria.
Vanitas vanitatum
Quo usque tandem abutere, Bubbola?
“quo usque”‘?
Forse QUOUSQUE…
Sarete anche bravi con le nuove tecnologie e con le loro sigle, ma per quanto riguarda il Latino vi è un certo ‘deficit’ (da ‘deficere’)…
Povero Cicerone con colleghi così ‘distratti’…
Notte 🙂
Luciano Bubbola
Prof, mi spiace interrompere la tua piccola danza di gioia, ma entrambe le forme sono corrette.
… per chi non conosce bene il Latino e, soprattutto, Cicerone (si tratta delle parole iniziali della ‘Prima Catilinaria’ di Cicerone):
“Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?”
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…
Un PO’ di Latino e di Diritto romano in più non farebbe male… vero?
Con simpatia e con tolleranza
Luciano Bubbola (senza necessità di titoli) 🙂
Sono l’ultimo che, in materia, può parlare, dunque mi limito a fare ricerche telematiche a vostro benifecio.
Diverse fonti riportano la forma di lorenzodes, diverse quelle di Bubbola. Un po’ di piu’ quella di lorenzodes. Poi, non so, eh…
Comunque, il messaggio di lorenzodes era perfettamente comprensibile… Penso si debba badare alla lingua come forma di comunicazione, non intaccata da uno *spazio*…
Mi sembra che abbiamo anche diritto ad essere vanitosi. Infastidisce sicuramente meno delle continue molestie (perche’ cosi’ van chiamate…).
Avrei scommesso qualunque cosa che anche in questo caso (Cicerone) avevo torto…
Ricerche telematiche?!?
Wikipedia et similia???
Un PO’ di ‘antichi’ libri cartacei o di semplici dizionari (ad es. Devoto-Oli) eviterebbero pericolose arrampicate sugli specchi… d’accordo l’amicizia con ‘lorenzodes’ e la solidarietà tra colleghi, ma l’obiettività e l’umiltà di riconoscere i propri umani strafalcioni…
Nessuno sa tutto di tutto o no?
Poi, se il sottoscritto è un ‘molestatore’, perché non fa parte del Vostro ‘gruppetto telematico’… pazienza e buon ripasso di Cicerone!
Luciano Bubbola
p.s. – caro Daniele le ‘molestie’ sono ben altre nella vita reale… rispetto ai vostri giochetti (o ricerche?) onanistici-telematici…
Direi toccato nel vivo, visto come ti spingi nell’insulto.
P.S.: La fonte non e’ Wikipedia, controlla pure, come rileggimi per capire che non do giudizi su una materia in cui mi sento tanto insicuro. A differenza di te che giudichi tutti e tutto.
Caro Daniele, il sottoscritto:
a) non è solito insultare (e Tu lo sai) nessuno;
b) non giudica, ma esprime pareri e opinioni personali, accettando critiche quando sbaglia; ma manifestando altrettante critiche e/o correzioni quando altri sbagliano;
c) non ha la presunzione (come a volte hai Tu) di possedere la ‘verità’ grazie a ricerche telematiche…
d) è meno permaloso di Te;
e) ha qualche chilo più di Te!
Ciao e Buonanotte
Luciano
a) dipende un po’…
b) non vera la primaparte, vera la seconda;
c) ripeto che ho detto di aver fatto soltanto una ricerca telematica, nulla di piu’;
d) l’offeso/permaloso, in questo caso, mi sembri tu;
e) è tutto da vedere…
‘notte…
Bubbola, abbi pazienza. Entrambe le forme sono grammaticalmente corrette e ciò non lo puoi mettere in discussione neppure tu.
Che Cicerone possa aver usato “quousque” piuttosto che “quo usque” (il primo deriva dal secondo, sai?), non lo escludo e mi riprometto di verificare.
La domanda però resta: quo usque tandem abutere patientia nostra?
Se Vi paragonate a Cicerone siete giunti al puro ‘delirio di onnipotenza’…
Vorrà dire che, sopportandomi, accrescerete anche la Vostra pazienza oltre alla già smisurata vanità, della quale non difettate:
io ho pazienza e tolleranza e Voi?
Saluti Luciano Bubbola
p.s. – la forma “quo usque” è anche presente come tmesi (“quo enim usque?” dal vocabolario della Lingua Latina, Castiglioni-Mariotti) non nella ‘Prima Catilinaria’ di Cicerone… se si vuole fare le citazioni, almeno bisogna trascriverle nella loro forma corretta… 🙂 HUMILITAS
ma che palle…
Hai ragione… anche senza tmesi!
Buona domenica
Luciano
p.s. – però potevi mettere l’esclamazione (!) invece dei puntini di sospensine: mi sarei sentito lusingato.