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C’era una volta il bar del tribunale che, in realtà, era il Caffè della Rinascente (il “vero” bar del tribunale, con quella insegna, è un altro). Un posto che ne ha viste di tutti i colori, frequentato da magistrati, avvocati e mariuli di ogni specie.

Poi ha chiuso non so bene perché. Soltanto di recente ha riaperto con una nuova gestione. Nel frattempo, quelli intorno si sono spartiti la clientela, ma – penso – proprio a causa di questa riapertura, ora devono darsi da fare di più. Non basta essere aperti.

Ricevo, oggi, questa:

Buongiorno Gentili Avvocati e Procuratori Legali, [i procuratori legali non esistono più da una decina d’anni… n.d.r.]

forse già frequentate i nostri locali entrambi a pochi metri dal Tribunale di Genova.

Desideriamo informarVi che presentandoVi alle casse semplicemente con il Vostro tesserino di riconoscimento dell’ Ordine al momento del pagamento, otterrete degli sconti e delle promozioni estremamente convenienti riepilogati nella convenzione in allegato.

Se non siete ancora Clienti, Vi aspettiamo.

P.S.: L’offerta, in effetti, è buona, va detto. Come va detto che proprio questo bar era il più caro della zona. L’avran capita…

P.P.S.: Per dirla tutta, non mi risulta che ci sia una vera “convenzione” con il mio Ordine. Si tratta, piuttosto, di un’offerta che fanno alla categoria.

  1. lbtrolley:

    Vanitas vanitatum

  2. lorenzodes:

    Quo usque tandem abutere, Bubbola?

  3. lbtrolley:

    “quo usque”‘?
    Forse QUOUSQUE…
    Sarete anche bravi con le nuove tecnologie e con le loro sigle, ma per quanto riguarda il Latino vi è un certo ‘deficit’ (da ‘deficere’)…
    Povero Cicerone con colleghi così ‘distratti’…
    Notte 🙂
    Luciano Bubbola

  4. lorenzodes:

    Prof, mi spiace interrompere la tua piccola danza di gioia, ma entrambe le forme sono corrette.

  5. lbtrolley:

    … per chi non conosce bene il Latino e, soprattutto, Cicerone (si tratta delle parole iniziali della ‘Prima Catilinaria’ di Cicerone):
    “Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?”
    Errare humanum est, perseverare autem diabolicum…
    Un PO’ di Latino e di Diritto romano in più non farebbe male… vero?
    Con simpatia e con tolleranza
    Luciano Bubbola (senza necessità di titoli) 🙂

  6. Daniele:

    Sono l’ultimo che, in materia, può parlare, dunque mi limito a fare ricerche telematiche a vostro benifecio.
    Diverse fonti riportano la forma di lorenzodes, diverse quelle di Bubbola. Un po’ di piu’ quella di lorenzodes. Poi, non so, eh…

  7. Daniele:

    Comunque, il messaggio di lorenzodes era perfettamente comprensibile… Penso si debba badare alla lingua come forma di comunicazione, non intaccata da uno *spazio*…
    Mi sembra che abbiamo anche diritto ad essere vanitosi. Infastidisce sicuramente meno delle continue molestie (perche’ cosi’ van chiamate…).

  8. lbtrolley:

    Avrei scommesso qualunque cosa che anche in questo caso (Cicerone) avevo torto…
    Ricerche telematiche?!?
    Wikipedia et similia???
    Un PO’ di ‘antichi’ libri cartacei o di semplici dizionari (ad es. Devoto-Oli) eviterebbero pericolose arrampicate sugli specchi… d’accordo l’amicizia con ‘lorenzodes’ e la solidarietà tra colleghi, ma l’obiettività e l’umiltà di riconoscere i propri umani strafalcioni…
    Nessuno sa tutto di tutto o no?
    Poi, se il sottoscritto è un ‘molestatore’, perché non fa parte del Vostro ‘gruppetto telematico’… pazienza e buon ripasso di Cicerone!
    Luciano Bubbola
    p.s. – caro Daniele le ‘molestie’ sono ben altre nella vita reale… rispetto ai vostri giochetti (o ricerche?) onanistici-telematici…

  9. Daniele:

    Direi toccato nel vivo, visto come ti spingi nell’insulto.

    P.S.: La fonte non e’ Wikipedia, controlla pure, come rileggimi per capire che non do giudizi su una materia in cui mi sento tanto insicuro. A differenza di te che giudichi tutti e tutto.

  10. lbtrolley:

    Caro Daniele, il sottoscritto:
    a) non è solito insultare (e Tu lo sai) nessuno;
    b) non giudica, ma esprime pareri e opinioni personali, accettando critiche quando sbaglia; ma manifestando altrettante critiche e/o correzioni quando altri sbagliano;
    c) non ha la presunzione (come a volte hai Tu) di possedere la ‘verità’ grazie a ricerche telematiche…
    d) è meno permaloso di Te;
    e) ha qualche chilo più di Te!

    Ciao e Buonanotte
    Luciano

  11. Daniele:

    a) dipende un po’…
    b) non vera la primaparte, vera la seconda;
    c) ripeto che ho detto di aver fatto soltanto una ricerca telematica, nulla di piu’;
    d) l’offeso/permaloso, in questo caso, mi sembri tu;
    e) è tutto da vedere…
    ‘notte…

  12. lorenzodes:

    Bubbola, abbi pazienza. Entrambe le forme sono grammaticalmente corrette e ciò non lo puoi mettere in discussione neppure tu.

    Che Cicerone possa aver usato “quousque” piuttosto che “quo usque” (il primo deriva dal secondo, sai?), non lo escludo e mi riprometto di verificare.

    La domanda però resta: quo usque tandem abutere patientia nostra?

  13. il molestatore obeso:

    Se Vi paragonate a Cicerone siete giunti al puro ‘delirio di onnipotenza’…
    Vorrà dire che, sopportandomi, accrescerete anche la Vostra pazienza oltre alla già smisurata vanità, della quale non difettate:
    io ho pazienza e tolleranza e Voi?

    Saluti Luciano Bubbola
    p.s. – la forma “quo usque” è anche presente come tmesi (“quo enim usque?” dal vocabolario della Lingua Latina, Castiglioni-Mariotti) non nella ‘Prima Catilinaria’ di Cicerone… se si vuole fare le citazioni, almeno bisogna trascriverle nella loro forma corretta… 🙂 HUMILITAS

  14. Daniele Minotti:

    ma che palle…

  15. il molestatore obeso:

    Hai ragione… anche senza tmesi!
    Buona domenica
    Luciano
    p.s. – però potevi mettere l’esclamazione (!) invece dei puntini di sospensine: mi sarei sentito lusingato.