Titolo di Repubblica.it
“Giappone, uccide il marito virtuale
Ma finisce in carcere davvero”
Occhiello
“I “coniugi”, uno di Sapporto e l’altro di Tokyo, si erano “sposati” in un gioco web
Poi hanno litigato, lui ha chiesto il divorzio e lei (sempre sul web) lo ha assassinato“.
Maddai… sembra che si siano ammazzati veramente (e fortunatamente no), mentre, al limite (e forse – malgrado le certezze dell’articolista), gli han craccato l’account.
Inutile dire che l’ultima parte che fa riferimento ad un “primo caso al mondo in cui un reato compiuto durante una relazione di “role playing” (giochi di ruolo) su Internet viene punito con l’arresto nel mondo reale” è una sciocchezza gigantesca. Giuridicamente e tecnicamente.
Da Repubblica.it, autore tal Enrico Franceschini, tenetelo a mente.
Maddai…
P.S.: Potrebbe succedere anche qui da noi (entità di pene comprese) e son convinto che nessuno ne farebbe notizia.
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