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Altroconsumo fa ricorso (sic)
“Stiamo valutando se fare il ricorso – dice a sua volta Altroconsumo a Repubbica.it -. Certo è che l’oscuramento ci sembra un provvedimento anacronistico, che mette l’Italia al margine dell’Europa, nei confronti del modo con cui sono trattati i nuovi media” (da Repubblica).
Se IL ricorso al quale si riferiscono è quello in sede penale (comunque, si chiama richiesta di riesame contro il decreto – non ordinanza – di sequestro), l’idea che un’associazione di consumatori sia legittimata a farlo è piuttosto bizzarra. Diciamolo… male non fa ricordare il codice di procedura penale…
Precisazione: Beninteso che si può fare un vero e proprio “ricorso” (per cassazione, per saltum ex art. 325, comma 2, c.p.p.), ma resta la carenza di legittimazione. Anche se, a fronte di un provvedimento tanto sui generis, non mi stupirei di ulteriori creazioni giudiziarie.
Sempre sul kill switch iPhone
Un problema su WordPress (pare dovuto all’hosting) non mi permette, al momento, troppi update ai post. Allora, ne faccio uno nuovo.
Repubblica riporta alcuni chiarimenti dello scopritore del kill switch. Due, mi sembrano interessanti.
Intanto, non spia l’utente. Mi sembrava anche se approfondirò.
Poi, non cancella le applicazioni “indesiderata” ma, eventualmente, ne inibisce l’avvio.
A fronte di questi chiarimenti, i reati menzionati in altro post sono sempre ipotizzabili?
Direi di sì. Danneggiamento (preceduto o meno da un accesso abusivo) non è soltanto cancellazione, ma anche alterazione del funzionamento di un programma o di un sistema.
Anche il 615-quinques c.p. mi sembra confermabile.
The Pirate Bay: tre questioni tre – UPDATED
Per i più interessati alle questioni giuridiche, partendo dal presupposto (non certo, ma altamente probabile) che il reato contestato sia quello di cui all’art. 171-ter, comma 2, lett. a-bis) l.d.a. (a leggere la stampa, gli inquirenti riconoscerebbero il lucro nella presenza di banner), direi che le questioni giuridiche sono tre:
– giurisdizione italiana – subito, l’ho data per scontata, ma non è corretto perché, se parliamo di reati commessi mediante la Rete, è sempre la prima cosa alla quale dobbiamo guardare;
– responsabilità di un torrent tracker (che è, in sostanza, un motore di ricerca + indicizzatore di file torrent) per fatti di “comunicazioni” non consentite di opere dell’ingegno;
– riconducibilità allo schema del sequestro preventivo (ora ne sono certo, ho ricevuto una… “soffiata”) dell’inibizione dominio/IP.
Soltanto un punto di partenza, ma direi che le questioni principali sono queste. Peraltro, decisive.
Aggiornamento dell’ora di pranzo: Alessandro Longo, che ha letto il provvedimento, ci riferisce di cose che, a mio modo di vedere, rappresentano un esempio di creatività giudiziaria ai massimi livelli.
Provocazione: Apple criminale?
Anche se occorrerebbe valutare le condizioni generali del contratto (e, comunque, la loro efficacia, non così scontata), a leggere le ultime news sul “kill switch” di iPhone (rimbalzo, per tutti, su Vittorio) si potrebbero ipotizzare alcuni reati (scusate la solita deformazione professionale): diffusione di “malware” (nuovo testo dell’art. 615-quinques c.p., post Budapest) e se cancellano, accesso abusivo con danneggiamento ex art. 615-ter c.p. (secondo una tesi un po’ “avanzata”, stile Vierika) o, quanto meno, danneggiamento informatico (635-bis c.p.).
Provocazione, come precisato sopra, ma non so neppure quanto…
Aggiungiamo anche questo (che sembra essere una tra le prime fonti italiane), così finiamo sul BlogBabel.
Chi sa qualcosa su The Pirate Bay? UPDATED
Sappiamo veramente poco eppure almeno due ISP hanno ricevuto un fax da Bergamo. Per inibire l’accesso a TPB. Dubito che su quel documento possa essere richiamato un qualche segreto istruttorio eppure non viene fuori.
Ora, sia come giurista che come cittadino, a me piacerebbe conoscerne il contenuto. In particolare, vorrei sapere:
– i reati contestati (facilmente immaginabili, ma ci vogliono certezza e precisione);
– i comportamenti addebitati (perché non è così immediato che un torrent track abbia più di un ruolo neutro in certe vicende);
– la forma del provvedimento (cioè, se si tratta di un sequestro preventivo come da me ipotizzato o di altro).
Anche se siamo nella settimana di Ferragosto, avete vie per contattarmi.
Grazie.
Aggiornamento del poco dopo: Grazie alle segnalazioni dei commentatori, ecco cosa dice, oggi, la stampa. Ovvio che si aspettasse un “comunicato autorevole e ufficiale”.
Eco di Bergamo
La Stampa
MyTech
Corriere
Ansa
L’Unità
Repubblica by Alessandro Longo
(to be continued…)
Il fascino discreto del non insulto
Oggi ero di turno di spesa. Vado al suprmercato e quando torno a riprendere l’auto mi accorgo di un signore di una certa età che, con un SUV un po’ sproporzionato rispetto alle sue apparenti capacità di guida (è sempre così: meno sanno guidare e più hanno la macchina grossa), mi impedisce di entrare in auto, almeno dalla parte del guidatore. Gli dico: “Eh, così non mi fa neanche entrare”. E lui: “Passi dall’altra parte”. Mi trattengo e mentre si allontana richiamato dalla signora-padrona, invece di sfoderare il mio solito linguaggio da caserma punitiva, gli dico dico in faccia semplicemente “Insolente”.
Sai che soddisfazione?
Posted in Personali (i.e.: OT)
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Idiozie
In occasione di una certa ricorrenza, mi sono accorto che sono trent’anni che fumo.
C’è che ad immaginarmi senza sigaretta in mano mi vedrei come l’uomo che fuma di X-Files che maneggia un Chupa Chups.
Ma si può essere più idioti?
Posted in Personali (i.e.: OT)
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e-Ministeri
Interessante, seppur breve, inchiesta di Repubblica sulla “trasparenza” dei Ministeri. Non sono d’accordo sull’incipit perché gli esempi fatti (Brunetta e La Russa) non sono soltanto “vetrine personali”, ma l’articolo merita senza dubbio lettura e riflessioni.
Comunque, la maggioranza è in regola. E, come italiano, ne vado fiero. Bravi.
Quanto agli inadempienti, io non penso che presso quei dicasteri ci sia semplice inerzia (e.g.: altro da fare). Piuttosto, non capiscono il significato della cosa (e del termine “trasparenza”) nonché la correlata doverosità anche sulla Rete. E, magari, la solita visione del cittadino come suddito.
Posted in Personali (i.e.: OT)
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E’ morto Isaac Hayes
Una cosa penso che sia indmenticabile: Theme from Shaft, Oscar come miglior canzone originale (da Shaft il Detective, quello del 1971).
A parte le ultime cose (poco note in Italia), a me piace anche ricordarlo nella parte del Duca, in 1997 Fuga da New York, a fianco di Kurt Russel-Iena (o Jena) Plissken (ah, e c’erano anche Lee Van Cleef ed Ernest Borgnine).
(dal Corriere)
Sul denigrarci
Oggi, complice un lieve malanno che ha fatto il giro della famiglia e, alla fine, è arrivato a me, sono stato in casa; invece di andare al mare coi ragazzi.
Prima di avere notizia del caso di The Pirate Bay, avevo letto un titolo (Corriere? Repubblica?) sul nostro italico denigrarci. Non lo trovo più e se qualcuno volesse linkarmelo…
Anyway, dopo il clamore della Baia inibita mi è ritornato in mente, almeno nei principi che penso di aver intuito dalla lettura del solo titolo.
Mi riferisco a questa storia che la “censura” sarebbe stata posta in essere da un governo fascista (il nostro), da Berlusconi novello Mussolini, quasi in persona o per mano di altri (i magistrati di Bergamo). E’ un’idiozia senza pari. come se, prima delle ultime elezioni, si fosse indicato Prodi.
Bene, passi per quelli di The Pirate Bay che hanno un’idea piuttosto confusa (anzi, inesistente), sulla politica, sui fatti e su come funzionano la cose qui da noi. Basterebbe informarsi un po’ meglio, ma il rigore non dovrebbe avere confini. E farebbero anche bene a difendersi diversamente, in modo più composto ed efficace.
La cosa che, invece, è imperdonabile è che questo atteggiamento e queste conclusioni sono state fatte proprie anche da buona parte della Rete nostrana. C’è che noi italiani amiamo sempre denigrarci, accettando insulti e lezioni etiche da chi, come detto sopra, dimostra ignoranza, pressapochismo e probabilmente malafede e che, soprattutto, fa perfettamente capire di avere un certo bruciore alle terga, peraltro cavalcando indistintamente (perché non è sempre così, ma fa facile presa sui più ingenui) il sempreverde cavallo della libertà di espressione del pensiero.
La cosa che mi fa piacere è che il post di TPB è stato commentato, tra tanti deliri, anche con un po’ di orgoglio italiano. Berlusconi o non Berlusconi, non c’entra nulla.
Basta farci insultare e insultarci, non lo meritiamo proprio. Ognuno guardi a casa propria. La Baia è stata attaccata in tutto il mondo. I censori siamo soltanto noi?
Posted in Diritti digitali
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