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Yearly Archives: 2008
Altrimondi
Io, di carta, leggo più la Gazza che gli altri quotidiani. Non so perché, visto che, motociclismo a parte, non sono un gran tifoso di sport.
Dopo le pagine dei motori, inevitabilmente finisco sempre a leggere Giorgio Dell’Arti, in Altrimondi. E mi piace parecchio.
C’è il blog e finisce direttamente nel blogroll.
E leggetevi pure ‘sta sua cosa, su Funari anche se penso (ma non mi riferisco a Dell’Arti) che Funari in tanti l’abbiano canzonato e snobbato, per celebrarlo soltanto oggi, con la sua morte. Un classico.
Marijuana, la giurisprudenza non cambia
E’ questo il titolo di un articolo pubblicato dal Corriere contenente una precisazione su una sentenza che ha fatto scalpore.
Quella della presunta assoluzione di un fedele rastafariano per possesso di Marijuana presuntivamente destinata allo spaccio.
Non c’è stata assoluzione, un fedele di quella religione non è necessariamente giustificato. L’annullamento è con rinvio e al giudice del merito si impone una valutazione anche sul punto (in cui esiti non sono scontati), cosa, evidentemente, rilevante e, però, omessa.
Posted in Sentenze e sentenzine
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Non essere totalmente d’accordo con sé stessi
Ad una persona che so che mi legge (sì, proprio tu, e chi altri?), dico che, relativamente ad alcune recentissime decisioni, sono il primo a non essere totalmente d’accordo con me stesso. Non pretendo che lo sia quella persona.
E non è una battuta.
Posted in Personali (i.e.: OT)
5 Comments
Come ti analizzo l’eeePC, con una SD
Segnalato sulla ml di forensic, un’immagine Linux per SD e anche SDHC da 4Gb.
Semplicissimo fare il boot da scheda, perfetto per lasciare l’eeePC integro (alcuni modelli).
Si poteva fare anche con un CD da lettore esterno via USB, ma questa soluzione mi sembra decisamente più comoda.
DEFT.
Stampa e moralità – UPDATED
Ha ragione Massimo (e non sempre sono d’accordo con lui, ad esempio in alcuni passaggi del post linkato). La stampa italiana non può permetteri alcuna lezione di moralità. Per tacere del buon busto.
Moralità è anche non offendere i sentimenti altrui.
SKY in testa e quei giornaletti come il Corriere e Repubblica (per citare soltanto i due che ho controllato, ma allungate pure la lista nei commenti, se del caso) pubblicano qualcosa che non ha alcuna pertinenza con il diritto-dovere di cronaca: le foto di una ragazza con quello che, di lì a poco, sarebbe diventato il suo feroce assassino (almeno, di ciò è accusato).
Serve soltanto a fare male oppure a soddisfare morbosi pruriti di identici a quelli tipici di chi ne ha voluto la pubblicazione.
Un calcione dove fa tanto male sarebbe cosa buona e giusta.
Aggiornamento dell’11 luglio 2008, ore 13:55: Dopo le verifiche del caso, temo che ci sarà da ragionare in termini esattamente contrari. Chi NON ha pubblicato le foto?
Posted in Personali (i.e.: OT)
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Il caso Alfano
In un post in cui facevo i miei auguri al nuovo Guardasigilli (e ce n’è bisogno…) che ho salutato come “tecnico” (dopo decenni di gente – di tutti gli schieramenti – che con il diritto vero, quello dei tribunali, proprio non c’entrava), un commentatore mi ha fatto notare qualche incongruenza sull’onorevole Alfano.
Già mi sono sbagliato a chiamarlo Antonino invece di Angelino (e mi scuso), ma la cosa più inquietante è che malgrado il profilo sul sito del Parlamento lo definisca “avvocato”, secondo Cassa Forense e CNF, non c’è alcun Angelino Alfano iscritto in un qualche Ordine nazionale.
Vero è che, in alcuni casi, si può godere del titolo anche senza essere iscritti ad un Ordine, ma io vorrei sapere qualcosa di più.
Se qualcuno volesse dare una mano…
Posted in Varie
5 Comments
Aggiornamento forense
Penale.it ha una newsletter. Non da quando è nato, diciamo da un paio d’anni.
Leggo, oggi, un curioso messaggio “di ritorno” che, più o meno, recitava così: “la newsletter n. xxx del 5 luglio 2008 è stata letta il 9 luglio 2008”.
Trovo che un ritardo di quattro giorni sia scandaloso, specie se rapportato ai nostri doveri di aggiornamento professionale.
Posted in Avvocati
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Telefonate inventate e… diritto di satira? – UPDATED 5
Leggo ora, sul Corriere. Un sito avrebbe pubblicato il testo di un’intercettazione (dichiaratamente inventata) Berlusconi-Confalonieri. A sfondo sessuale, pare.
In effetti, la notizia mi era arrivata via email, nel primo pomeriggio. Ho visitato il link segnalato, ma non ho trovato alcunché di rilevante. Dunque, non sperate che vi indichi la fonte perché proprio non la conosco (e, sinceramente, neppure mi interessa tanto).
Sta di fatto che, sempre a quanto riferisce il Corriere, il testo era dichiaratamente inventato. Il carattere satirico di una vignetta si percepisce subito. Per uno scritto – specie in questo clima – potrebbe servire dichiararlo.
Allora: c’è veramente reato? E sarebbe corretto oscurare il sito?
Io non lo so anche perché molto dipende dal testo. Però… ricordo che il diritto di satira è per tutti, non soltanto per i maestri della vignetta o per i comici, più o meno blasonati.
Su Il Minottino, in effetti, avevo scritto qualcosa. Potrebbe essere l’occasione per un approfondimento.
In punto “opportunità” di azioni legali, infine, mi permetto di suggerire a chi si sentisse leso da quella trascrizione dichiaratamente farlocca di prenderla con filosofia, riderci sopra e, così, rendersi simpatico al Paese. Come, al di là dei nostri credo politici, ha già saputo fare parecchie volte.
Aggiornamento del subito dopo: la pagina che mi era stata segnalata via email risponde con un bel 404, mentre il sito risulta “in manuntenzione”. Autocensura?
Ulteriore aggiornamento, poco dopo: ho voluto vedere il codice html della homepage, quella con scritto “Sito web in manutenzione”. Mi sembra un po’ strana. Leggo questo commento
<!–
webserver@staff.aruba.it
riferimento a
http://forum.aruba.it/procedura.htm
Comunicazione inviata via mail all’indirizzo di riferimento –>
Il che mi fa pensare che, per coincidenza, c’è un problema tecnico proprio quando scoppia la bomba oppure quelli di Aruba hanno voluto/dovuto agire così.
Ancora un aggiornamento, sempre poco dopo: facendo una ricerchina mirata, ho scoperto che diverse persone lamentano una certa procedura di “manutenzione” da parte di Aruba, come nel caso eBayAbuse.it.
Ultimo aggiornamento, giuro (per questo post): anche il Corriere, ora (in fondo all’articolo editato), dà notizia dello stato di “manutenzione”. Soltanto che io, personalmente, dubito che la magistratura possa essersi attivata in così poco tempo.
Aggiornamento, non posso rispettare il giuramento: il Corriere, a sua volta, aggiorna il proprio articolo con una sorta di mini intervista al titolare del sito (non ne fa il nome… io lo so e non lo dico 😉 il quale sembra affermare che la “manutenzione” sia dovuta ad eccesso di traffico.
Responsabilità ex d.lgs. 231/2001 e compliance
Su ComplianceNet, una mia intervistina anche sul tema di cui all’oggetto.
Ringrazio la Redazione.
Keywords > Decreto Pisanu
Premessa
Con questo post inizio una nuova attività del blog. Spesso guardo le statistiche: chi mi linka e anche chi arriva qui per mezzo di determinate chiavi di ricerca. A parte i fatti contingenti (di cronaca), mi sono accorto che vi sono temi molto ricorrenti. Comprendo che l’analisi di quelle keyword non riguarda le ricerche, ad esempio, di un motore di ricerca, ma soltanto ciò che conduce qui. Che, dunque, l’analisi è molto relativa e, comunque, riguarda contenuti già presenti su queste pagine e non nel Web giuridico in generale. Però, sono anche consapevole che non ho approfondito molti argomenti cercati e trovati (?). Spesso, i visitatori incappano in questo blog un po’ per fortuna (algoritmi dei motori di ricerca), ma si ritrovano sfortunati a non trovare vere risposte. Ci provo, da oggi, cominciando con il Decreto Pisanu che pare essere un evergreen.
(Attenzione: il presente post è un riassunto/approfondimento di un argomento specifico evidenziato nelle ricerche su motori che hanno condotto qui. Salvo aggiornamenti espliciti, le informazioni vanno collocate alla data del post).
Il Decreto Pisanu (che prende il nome del Ministro dell’Interno del Governo Berlusconi III) è il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144 convertito nella legge 31 luglio 2005, n. 155. Il testo coordinato a seguito della conversione è pubblicato QUI.
Si tratta di un provvedimenti d’urgenza (come tutti i decreti legge) mirante a contrastare il terrorismo internazionale.
Per quanto riguarda i temi trattati da questo blog, si evidenziano i seguenti interventi:
– l’art. 6 ha comportato un “congelamento”, originariamente sino al 31 dicembre 2007, della data retention relativa a traffico telefonico e telematico; sino quella data i gestori dovevano tenere traccia dei “log” che potevano essere utilizzati (oltre i termini ordinari previsti dall’art. 132 TU Privacy) soltanto per finalità antiterroristiche; il termine di cui sopra è stato successivamente prorogato sino al 31 dicembre 2008, ma, infine, cancellato con l’attuazione della Direttiva UE sulla data retention; attualmente, i termini sono quelli riordinati a seguito di detta attuazione per effetto del d.lgs. 30 maggio 2008, n. 109, mentre, di fatto, sul punto il Decreto Pisanu ha perso ogni efficacia;
– sempre l’art. 6 aveva parzialmente modificato l’art. 132 TU Privacy in tema di conservazione dei dati; dette modifiche sono state fortemente ridimensionate dalla citata attuazione comunitaria;
– l’art. 7, invece, riguarda i pubblici esercizi e i circoli privati di qualsiasi specie nei quali sono posti a disposizione del pubblico, dei clienti o dei soci apparecchi terminali utilizzabili per le comunicazioni, anche telematiche; l’esempio più frequente (ma non esclusivo) è quello degli Internet Point; detti esercizi o circoli privati devono chiedere licenza al questore; per quelli già attivi, la licenza doveva essere richiesta entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto Pisanu;
– per questi esercizi, l’art. 7 impone altresì procedure di identificazione dei clienti e monitoraggio delle loro attività telefoniche e telematiche (specificate con un successivo decreto ministeriale); tali regole valgono anche per il wi-fi, per definizione accesso “non vigilato” e, dunque, si applicano, ad esempio, anche agli alberghi che forniscono, gratuitamente o a pagamento, questi servizi; per quanto riguarda il wi-fi “pubblico” (quello predisposto da enti locali come i comuni) normalmente sono adottate misure identificative come, ad esempio, l’invio del codice di accesso via sms, l’utilizzo della chip-card sanitaria o di scratch card prepagate a persona identificata;
– le misure appena elencate (licenza, identificazione e monitoraggio) sono imposte esclusivametne (e salvo ulteriori proroghe) sino al 31 dicembre 2008.