Yearly Archives: 2008

Un po’ di materiali in tema di stampa

Due sentenze, con commento di Valeria Falcone, su “mezze verità” e ruolo della critica come strumento di democrazia.
Interessanti anche per i blogger, non soltanto per i giornalisti.

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Stefano Rosso

Mai amato gli spinelli e tutte le droghe, sopra e sotto, ma il tributo viene dal mio cuore, quanto meno per le emozioni che ricordo, che mi ha saputo dare.
Buon viaggio, semmai ci vediamo.
Ciao.

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Radiocarcere e la riforma della Giustizia

Radiocarcere mi invia alcune riflessioni sulle possibili riforme in tema di Giustizia (sì, quella che vogliamo scritta con la maiuscola). Ci sono anche delle proposte, ovviamente.
Son cose da leggere perché riguardano tutti, non soltanto coloro che, per colpe o per lavoro, stanno dietro le sbarre.
Copio e incollo di seguito. (altro…)

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Internet NON è stampa

Lo dice la Cassazione penale in una sentenza pubblicata su Altalex. Virgolettabile dove parla dell’

infecondo tentativo di estendere, in campo penale, alle comunicazioni telematiche la normativa sulla stampa, specie in un caso, come quello di specie, in cui il sito internet non risulti neppure soggetto a registrazione.

(poi aggiungiamo che riguarda una pubblicazione su il Barbiere della Sera, per la felicità della blogosfera)

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Touchée

Allora, mi son detto che dovevo avere un’opinione della cosa. Poi, però, ho pensato che non è obbligatorio avere un’opinione su tutto. La mia libertà è anche non averla (l’opinione). Rivendico il diritto di tenermi il cervello un po’ in stand-by.
Alla fine ho un po’ ceduto e penso che, indipendentemente dall’opinione nel merito che io non voglio avere, ogni singola parola di un politico su questa vicenda è un furto di tempo a danno del cittadino per le note e urgenti cose di cui i politici, di ogni parte, dovrebbero occuparsi.

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Caso Ruta: un commento

Alessia Sorgato ha donato a Penale.it uno splendido commento sulla sentenza del Tribunale di Modica.
Tutto da leggere, con ampia bibliografia e interessanti incursioni sul diritto del lavoro.
E’ in legalese, ma non è peccato, anzi… A meno che non si voglia banalizzare o metterla sul piano della politica. Che non sempre c’entra e, comunque, non è roba per Penale.it.

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Chiudiamo Internet (reprise)

Il titolo non è certo un’orginalità, mi scuserete.
C’è, però, che è la conseguenza inevitabile, a suo modo logica, della campagna di controllo di Internet che da tempo sta nelle priorità di alcuni con la complicità, consapevole o meno, dei media ignoranti, comunque colpevoli di disinformazione.
Girano dei torrent per scaricare immagini di autopsie eseguite su cadaveri di bambini. La colpa è di The Pirate Bay. Fate pure una gugolata, troverete mille articoli. Si dice apertamente (e in modo assolutamente falso) che il sito “ha reso disponibili online” queste immagini. Ma siamo impazziti?
Forse perché si avvicina l’udienza di riesame? A pensar male…
Comunque, a questo punto, chiudiamo Internet, che è meglio.

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BlogFest 2008

Non ci sono andato e son sicuro che nessuno se n’è accorto.
Però mi spiace non essere andato anche perché avevo ricevuto l’invito per la serata a Casa Camisani Calzolari.
Bisogna rifarsi il prossimo anno, assolutamente.

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E’ morto Wright

E’ morto Wright.
Ma Wright chi? Ah, sì, quello lì… il tastierista dei Pink Floyd, Richard Wright from London. E io che pensavo che i Pink Floyd fossero soltanto Waters e Gilmour…
Il primo, “padre-padrone” del gruppo (sino ad un certo punto), sembrava il genio pazzo capace di creare The Wall per ficcarcisi definitivamente dentro (penso sia ancora sperduto in quegli incubi). Ma quella faccia vagamente lombrosiana, specie in gioventù, mi ha sempre fatto un po’ impressione.
Poi c’era Gilmour, l'”immagine”, con quella sua chitarra, con quel modo unico di suonarla anche se Waters ne ha detto peste e corna.
Mason? Non mi ha mai fatto impazzire. A parte la maschia esibizione di bacchette sulla foto di un disco che non ricordo (che sarà costata qualche ettaro di foresta) e quando zompava sul palco a suonar tamburi sospesi, come batterista è sempre stato incolore. Sembrava più un percussionista.
Syd Barret, se non consideriamo che fu tra i fondatori, ce lo ricordiamo più per l’album che gli hanno dedicato. E’ morto anche lui, due anni fa, pazzo, più pazzo di Waters.
E infine Wright, quello che ha scritto The Great Gig in The Sky (che mi viene la lacrimuccia mentre sto ascoltanto sull’iPod i vocalizzi di Clare Torry, di fatto co-autrice), nella definizione di Max Cavassa una sorta di moderno canto del cigno.
E’ morto Wright.
E io sono parecchio arrabbiato.
Primo perché, ultimamente, di fronte alla morte provo più rabbia che tristezza. Che sia la classica ribellione a Dio?
Secondo perché, come un lampo, mi tornano in mente quelle sessioni di ascolto al buio che facevamo con mio fratello e i suoi amici, al limite, con le luci psichedeliche. Io ero l’addetto a “giro del vinile”. Non torneranno e c’è rabbia, non mi va più di essere malinconico.
Terzo perché mio fratello me l’aveva detto di andare con lui a vederli e io me ne sono rimasto a casa, probabilmente a correre dietro a qualche gonnella.
Sì, direi proprio quel concerto di Venezia che tra un po’, suoni e luci, la fanno affondare. Così denunciavano, almeno. Quel concerto dove c’era, tra le prime volte, il maiale volante (da Animals?), quello che tempo fa è proprio volato via, ma poi l’hanno ritrovato, un po’ strapazzato.
Mi sa che anche Wright è volato via, dubito che lo ritroveranno.
E’ morto Wright.
I’m not frightened of dying, anytime will do, I don’t mind… Why should I be frightened of dying? There’s no reason for it, you gotta go sometime“.

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Lettera aperta ad Enzo Mazza

Caro Mazza,
leggo con costanza i tuoi commenti e dissento totalmente. Per usare i termini di altre dispute che avrai letto in giro in questi giorni, mi sembra che tu non voglia capire.
Mi sembri offeso, più della tua FIMI e, nei commenti ad un mio precedente post, non hai risparmiato bordate a destra e a manca (nonché, in altri àmbiti, minacce di querele condite di epiteti tipo “buffoni” rivolti a chi sosteneva, documentandole, tesi imbarazzanti per le major e non solo).
Chi legge può ritrovare tutto QUI, nei commenti ad un mio post. Giudicheranno i lettori.
Io, che non so bene come siano andate le cose (a parte quello che ho letto in giro tipo l’Eco di Bergamo e che ho puntualmente riferito, linkando) anche perchè, da cittadino-suddito, non ho diritto a nulla, dico che:
– se c’è stata una richiesta di blocco ciò non significa reindirizzamento, è lingua italiana, elementare (hai una laurea…);
– che quando la GdF (fonte Eco di Bergamo supra) parla di redirect sul server UK soltanto per un problema tecnico siccome il sito FPM era già stato attaccato da “echer” (virgolettato mio), fa sorridere perché l’affermazione è palesemente un’ingenua confessione che non sposta di un millimetro la questione, anzi l’aggrava (visto che il Giudice aveva ordinato il blocco, non il redirect, giova ribadirlo);
– che affermare “cosa che riteniamo avvenuta secondo le regole e con le garanzie della PG operante” contrasta frontalmente con un “invito-ordine” che parla di blocco e non di redirect, dunque a nulla vale in quanto contraria ai fatti;
– che se, addirittura, parliamo di un ordine, soccorre sempre l’art. 51 c.p. (soccorre per modo di dire, anche per chi esegue l’ordine, vedremo).
Riporto l’articolo del Codice, forse ce n’è bisogno, anche a tuo beneficio che pur vanti innumerevoli incarichi da ausiliario di PG avendo preso parte anche a numerosi procedimenti nella qualità di testimone:
“51 Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere
L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità.
Se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell’Autorità del reato risponde sempre il pubblico ufficiale che ha dato l’ordine.
Risponde del reato altresì chi ha eseguito l’ordine, salvo che, per errore di fatto, abbia ritenuto di obbedire a un ordine legittimo.
Non è punibile chi esegue l’ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato su la legittimità dell’ordine”.
Ora, dobbiamo verificare alcune cose:
– se si trattasse di ordine o richiesta (che, per la verità, nel secondo caso sarebbe ancora più demenziale);
– se l’ordine fosse legittimo (uhm…. se il decreto dice blocco, il redirect non c’entra molto con la nostra ligua, eh…);
– se l’ordine illegittimo sia stato comunque eseguito per errore di fatto (non errore di diritto che non scusa, ma errore di fatto, vale la pena di differenziare);
– se vi fosse la possibilità di un sindacato.
Mazza, puoi fare quello che vuoi, anche qui. Però, sei pregato di difenderti con argomenti in fatto e in diritto, senza provocare. Perché qui non troverai querelabili.
Noi vogliamo verità e giustizia, con forza.

P.S.: Guarda che quelli che commentano qui non sono ragazzini sprovveduti che voglio piratare tutto… Ti assicuro che ci sono giuristi di un certo calibro…

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