Era nell’aria, me lo sentivo.
Da stamattina sta circolando la voce che la rivista Il Diritto dell’Internet chiuderà, al suo quarto anno di vita. Ed è un peccato perché, insieme a Il diritto dell’informazione e dell’informatica, era una pubblicazione dove scrivevano le maggior firme in materia.
Me lo sentivo, dunque, non perché fosse una rivista di basso livello, ma per altri motivi.
E’ una cosa che penso da tempo: il diritto delle nuove tecnologie sta svanendo negli interessi degli studiosi e degli operatori del diritto.
Dopo il boom degli anni ’90, durato sino all’inizio del nuovo millennio, il calo è stato inesorabile.
I primi tempi se ne occupavano in pochi, poi molti altri si sono avvicinati, forse abbassando un po’ il livello scientifico.
D’altro canto, gli stessi tribunali non producono più quelle sentenze “storiche” alle quali ci avevano abituato in passato. Versomilmente, la materia si è stabilizzata anche se io continuo a pensare che, in genere, l’interesse sia un po’ venuto meno con conseguente abbassamento del livello di dottrina e giurisprudenza.
Il crepuscolo del diritto dell’informatica?
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