Proletariato forense
Gli ultimi due curricula che ho ricevuto mi hanno colpito parecchio.
Il penultimo snocciolava tutta una serie di attività prima della laurea e, attualmente, lo svolgimento di lavori di segreteria presso uno studio legale dei miei posti.
Siccome il candidato è un praticante avvocato in attesa dell’esito dell’esame, pensavo cercasse uno altro avvocato presso cui svolgere la pratica oltre il biennio richiesto dalla legge per sostenere l’esame.
E invece no, voleva proprio fare il segretario, part-time. Poi ci siamo capiti, ma quando gli ho offerto di lavorare, da giurista, presso il mio studio, si è arrabbiato perché pensava che volessi sfruttarlo. Veramente, l’avrei anche retribuito e non soltanto perché me lo impone il codice deontologico.
L’ultimo curriculum l’ho ricevuto due o tre giorni fa, ma non ho ancora risposto perché, pur essendo molto interessante, non accenna al penale, mentre fa riferimento al solo diritto d’autore.
Ma in certe sedi come la mia non si può vivere soltanto di quello, che è materia molto di nicchia.
A palla sulla foto di questo post (di solito, sapete, non metto immagini). E’ stata scattata da un amico nonché Collega, alla stazione delle autocorriere di Monselice (luogo frequentato da pendolari e studenti, cittadina dai circa 17.000 abitanti e con ben 60 studi legali). Il manifestino fa parte di una campagna CGIL.