Mi sono preso due libri di diritto penale dell’informatica. Mi dimenticavo sempre di ordinarli.
Premetto subito che non li ho ancora letti, ma in un caso ho gia’ la prima edizione, nell’altro conosco e stimo parecchio il Curatore.[[SPEZZA]]
Claudia Pecorella, Diritto Penale dell’Informatica, Cedam, 2006 (ristampa con aggiornamenti)
L’Autrice insegna Diritto dell’Informatica e Diritto della Comunicazione Informatica Diritto penale dell’informatica alla Bicocca di Milano. Siamo alla ristampa e, insieme al lavoro di Giorgio Pica (purtroppo, non piu’ aggiornato), e’ tra i testi che preferisco.
Anche con vasti riferimenti ad altri ordinamenti, si occupa dei reati informatici senso stretto, vale a dire quelli introdotti dalla l. 547/93. Non vi troverete diritto d’autore, privacy e pedopornografia. Per precisa scelta dell’Autrice.
Lorenzo Picotti (a cura di), Il Diritto Penale dell’Informatica nell’Epoca di Internet, Cedam, 2004
Non e’ recentissimo, ma, prima non riuscivo a trovarlo. Si tratta di una collettanea i cui Autori sono noti e apprezzati esperti della materia. Sotto la guida di Lorenzo Picotti (Universita’ di Trento), non e’ poco.
Aspetti generali, privacy, diritto d’autore e criminalita’ informatica; questi gli argomenti in un volume che non ha la struttura e la completezza di un manuale, ma, a leggere i titoli dei contributi, sembra assumere una prospettiva piu’ concreta ed attuale.
In una nota del libro curato da Picotti ho trovato, aprendo a caso il tomo, questa citazione di Filippo Sgubbi (Universita’ di Bologna): "la legge n. 675 [1996] costituisce un esempio compiuto ed organico di abbandono del principio di riserva di legge".
Cio’ costituisce un autorevole esempio dell’"antipatia" che molti giuristi nutrono per la disciplina sui dati personali e i poteri del relativo Garante.
L’autrice insegna Diritto penale dell’informatica in Bicocca. I due insegnamenti da te citati, in Bicocca non ci sono
Pecorella, Pica, Picotti… ma cos’è, se non hai le iniziali giuste non puoi scrivere di questi libri?