Blocchiamoli, anzi redirect
Come tanti, ho letto questa notizia su PI, rimbalzata da Marco D’Itri.
Dico subito – e i commentatori non si offendano – che ci vorrebbe un po’ più di rigore (che riguarda anche Marco D’Itri che dovrebbe sapere che un sequestro preventivo è disposto da un GIP e non da un PM che soltanto lo richiede) perché diverse cose non mi quadrano:
1) sequestro preventivo – vista, sul punto, la figuraccia rimediata a Bergamo su The Pirate Bay (laddove il Riesame, pur salominicamente, ha detto che un blocco non rientra negli schemi del sequestro preventivo penale ex art. 321 c.p.p.), mi riesce difficile pensare che ci sia un nuovo tentativo, anche se la giurisprudenza di merito non fa necessariamente “giurisprudenza” come la Cassazione;
2) norme violate – non sono un esperto di monopoli e tabacchi, ma mi piacerebbe conoscere la norma penale violata (contrabbando? fiscale?, boh?);
3) sembra previsto un redirect che, nei fatti, non è peggio di quello fatto per colombo-bt o TPB perché, guarda caso, la AAMS sui tabacchi ci guadagna, alla faccia dei fumatori (e io sono un fumatore).
Follia. Ed è dir poco. Qui si naviga a vista nel diritto.
L’informatica fa dare i numeri (ancora, ricordo che è una mia battuta).
P.S.: Il post va dritto nella sezione “Diritti digitali” perché al di là dell’oscuramento di singoli siti, qui c’è in gioco la liberta di noi tutti, su cui alcuni (pochi e interessati come AAMS) pare decidano per tutti.
Gianni:
Ottobre 18th, 2008 at 03:13
Da ignorante quale sono in materia, sul punto 2) direi che le ragioni per un blocco (non il sequestro immaginario che sembra andar di moda sui media) ci sono.
I tabacchi sono un Monopolio di Stato, se un pacchetto non ha il “bollino” (ironia, mi viene in mente la SIAE 😀 ) è da considerarsi merce di contrabbando.
[legge N°50, 18 genn. del 94′, art. 1]
Fermo il punto sopra, l’art. 5 parla di chiusura degli esercizi responsabili di vendita abusiva.
Un sito estero non si può “chiudere” fisicamente (a volte) ma in questo caso il blocco ci sta tutto, visto che vende senza “bollino”.
Tra l’altro lo Stato potrebbe (in modo bstrdo :D) mettere un filtro trasparente per loggare gli utenti che acquistano, multandoli in seguito grazie all’art. 6…
Ora non so se di recente la legge è cambiata, ma… mia opinione umile, acquistare tabacchi all’estero per pagarli meno non ha nulla a che vedere con la libertà digitale, al massimo con politiche economiche destinate alle classi deboli (tanto che non mi risulta un blocco per l’acquisto di beni alimentari o d’uso quotidiano destinato a fasce di reddito medio-basso da parte dello Stato)
Concordo sul punto 3), ci vorrebbero regole adatte al mondo dell’informatica.
Quelle attuali sono pensate da persone che non vedono la differenza tra la rete e quello che accade fuori da essa, in ambito pratico e legale.
lorenzodes:
Ottobre 18th, 2008 at 11:07