Molti ricorderanno la buferetta scoppiata sul caso del Ministro Gelmini che ha passato l’esame in sede diversa da quella “naturale”. Tutto ciò ai sensi di legge, non è questo il punto. Come tutti noi possiamo serentamente ragionare sull’opportunità o meno di “scegliersi” la sede ritenuta più idonea. Magari in altra sede.
Fatto sta che il Ministro aveva lasciato intendere, forse per giustificarsi, che in certi concorsi passano soltanto i figli d’arte. Non è così. Io sono un esempio, anche se, da solo, non faccio certo statistica.
Soltanto oggi leggo il comunicato del mio Presidente, avv. Stefano Savi. QUI, ma ne riporto un passaggio.
L’utilizzo di illazioni non confortate da elementi oggettivi ed anzi smentite da dati inconfutabili non produce altro risultato che disinformare l’opinione pubblica e offendere chi opera nella sfera professionale con dedizione istituzionale, onestà e correttezza.
Per altro delegittimare l’Avvocatura equivale ad indebolire il diritto alla difesa ed il principio di legalità in un momento assai delicato che vede il Governo impegnato prioritariamente su questi temi. Della intervista del Ministro Gelmini ritengo utile richiamare all’attenzione tutti, anche al Ministro, un lodevole passaggio: “bisogna tornare al decoro, al rispetto degli altri… se non si comincia da lì non si cambia niente.
Bravo Stefano!
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