Diciamoci la verità. Certi reati come l’istigazione a delinquere e l’apologia di delitti esistono da un bel po’. E, francamente, penso siano sempre stati applicabili alla Rete. E’ una cosa che pensano/sanno in molti. Semmai, il problema è che, nel nostro Paese, esiste ancora il discutibilissimo reato di apologia. Ma, appunto, non è soltanto questione telematica.
Il pur bizzarro e censurabile (anche peggio) emendamento passato al Senato col pacchetto sicurezza non crea, pertanto, nuove figure di reato, non mina, di per sé, la nostra libera espressione del pensiero.
Ma ci sono problemi giuridici che non scopro certo io: quale autorità giudiziaria dovrà segnalare al Ministro dell’Interno (ok, probabilmente quella penale eventualmente procedente, però…), l’ampia discrezionalità del Ministro che, come scritto nell’emendamento, “può” (e non “deve”) ordinare il filtraggio, l’autorità giudiziaria competente per l’impugnazione (ok, probabilmente il TAR Lazio, però…), ecc.
Eppoi, malgrado vi sia delega per la stesura del regolamento, ci sono anche problemi tecnici non da poco. Leggo in giro quello che, nella mia ignoranza, già sospettavo. Supponiamo che destinatario del filtraggio debba essere il gruppo Facebook dedicato a Riina (è l’esempio demagogico fatto dall’estensore dell’emendamento, anche se si può fare apologia di qualsiasi delitto e istigazione a qualsiasi reato). Impossibile filtrarlo selettivamente. Vale a dire, Facebook intero irraggiungibile. Clap, clap…
A me non interessa che Facebook possa essere inteso come un divertimento per ragazzini. Anche se lo fosse, meriterebbe rispetto perché veicolo di comunicazione e informazione, dunque di libertà. Guarda caso utilizzato anche dall’UDC, basta fare una ricerchina (a questa compagine, che pensavo sostanzialmente estinta per effetto del più recente ed estremo bipolarismo, appartiene il Sen. D’Alia).
A me spiace anche per i provider, ancora una volta messi in mezzo, costretti a fare gli sceriffi nell’impossibilità di farlo. Cosa risponderanno al solerte Ministro che, per il tramite della Postale, ordinerà i filtri? Ad impossibilia nemo tenetur. Sostanziale impossibilità di applicazione della legge, vanificata dalla realtà, quella che il nostro legislatore ignora completamente.
Faccio appello ai Deputati: bocciate quell’emendamento. E’ gravemente dannoso, quanto meno inutile. Fermo restando che ci renderà ridicoli di fronte a tutta la comunità internazionale.
Mai sentito parlare di collaborazione internazionale per combattere la criminalità?
Aggiornamento delle ore 22.43: via FB, mi arriva un link che, con ogni probabilità, è il primo testo dell’emendamento. In effetti, fa riferimento ad apologie e incitamenti di specifici reati (donde, le dichiarazioni del Sen. D’Alia). Fatto sta che, nel frattempo, è stato rimaneggiato.
24 Responses to Ad impossibilia nemo tenetur – UPDATED