Il Web non è un nuovo Far West
Sentenza interessante, da leggere. Nel “giro” giuridico, se n’è parlato intorno alla metà del mese scorso, ma la discussione è caduta quasi subito.
Interessante perché il ricorso è stato presentato direttamente dall’indagato (il titolare del sito sequestrato, a quanto si capisce anche estensore degli scritti ritenuti denigratori) e, verosimilmente, vergato dallo stesso (esorbita un po’ da certe rigidità da avvocato).
Interessante perché, pur non costituendo un trattato sul tema, dice (e, forse, era proprio il caso di sottolinearlo) che su Internet non si può fare quello che si vuole. Ci sono i diritti degli altri, da rispettare rapportandoli ai nostri.