Il prezzo delle riproduzioni

Non fai in tempo a parlare di un argomento che… zac! Ti cambiano la legge.

Mantellini legge Wittgenstein, io no. Allora nota che un lettore di quest’ultimo blog si e’ accorto che la Finanziaria interviene anche sul diritto d’autore.

Nel post sulle rassegne stampa riportavo il testo dell’art. 65 lda che, secondo l’art. 32 della Finanziaria, sara’ cosi’ modificato:

1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: «I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui al cornma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29».

Leggo che alcuni si interrogano sul significato di questa modifica. Ed e’ comprensibilissimo perche’ la materia si sta complicando parecchio. Provo a dire la mia.

Non per presuntuosa coerenza con quanto scritto nell’altro post, ma, secondo me, nella forma non cambia molto. Nel senso che i limiti alla riproduzione rimangono, ma per riprodurre (ove consentito) occorre pagare. Il che, pero’, frustra lo spirito dell’art. 65 che, pur con determinati limiti, e’ quello della diffusione e dell’elaborazione del sapere mediante citazione.

Detto cio’, mi sembra che Internet, di per se’, non possa essere classificata come rivista o giornale. I blogger, dunque, abbandonino subito eventuali sogni di ricchezza.

Aggiornamento/precisazione delle 15.30: per essere precisi, il citato art. 32 non e’, strettamente, della Finanziaria, bensi’ del cd. “collegato”.

Aggiornamento/precisazione del 4 ottobre, ore 13.50: la battuta sui sogni di ricchezza dei blogger (per un ipotetico arricchimento dovuto alla riproduzione dei loro contributi da parte di aggregatori, media, ecc.) era, ovviamente, ironica.