Preoccupazioni della domenica
La domenica, anche se a volte si lavora un po’, dovrebbe essere una giornata spensierata. Ma io sono preoccupato, molto.
Il mio incubo e’ quanto si dice sul caso Google.
Rileggo le parole del Ministro Fioroni (peraltro pronunciate in diverse sedi) circa la necessita’ di regolare l’accesso ad Internet.
Su Il Secolo XIX (versione cartacea) di oggi, invece, leggo che secondo il Col. Rapetto l’equiparazione di Internet alla stampa non e’ ancora avvenuta a livello legislativo (vero, ma occorreva dire due parole sulla l. 62/2001), ma altrove (dottrina e giurisprudenza?) sarebbe largamente accolta.
Davvero?
Kaelidan:
Novembre 26th, 2006 at 16:11
Condivido la paura. Mi sembra purtroppo una tendenza costante: i politici non “capiscono” le logiche delle nuove tecnologie (e purtroppo anche la giurisprudenza – spesso lasciata a se stessa – non sembra riuscire a trovare soluzioni al passo con i tempi) e sembrano quasi temerle… e purtroppo questo “timore” si innesta su un certo statalismo dirigista ed omniregolatorio che purtroppo è – basta vedere le dichiarazioni che hai riportato – trasversale (vedi anche le recenti sortite del ministro Mastella sull’Authority per i videogiochi violenti).
Continuo a pensare che in Italia si vada avanti _nonostante _ la politica…
chamberlain:
Novembre 29th, 2006 at 11:11
tra l’altro dopo queste dichiarazioni ha dovuto mettere in aggiornamento il suo blog, visto che qualcuno aveva fatto notare che secondo le sue intenzioni sarebbe stato responsabile di parecchi commenti che affollavano un suo post…
Hank:
Dicembre 1st, 2006 at 02:12
Embè….siamo in un Paese dove la soluzione più immediata sarebbe quella di vietare i telefonini a scuola (cosa che sarebbe giusta in se, ma non per questo caso), magari ritorarnare a penna d’oca e calamaio che può sempre capitare che la prossima volta sti ANIMALI scrivano qualche memoria con la bic sulla loro prossima cazzata…e ci sarà poi la Bic ad essere indagata perchè ha permesso tramite il mancato controllo dell’uso della sue penne di concorrere al reato.
In questo modo hanno trovato un capro espiatorio (Google) a cui addossare le colpe (che colpe non so)….la coscienza qui in Italia si pulisce buttando lo sporco addosso agli altri….
Ps: mi scuso se l’intervento non ha alcuna attinenza giuridica.