Amarcord 2007 – UPDATED
Visto che nel 2007 sono accadute molte cose, ho deciso di scrivere questo post (lunghetto…) riassuntivo, non esaustivo, di quanto ho scritto in tema di diritto delle nuove tecnologie. Buona lettura, se volete.
Gennaio
– Gentiloni firma il decreto anti-pedoporno per inibire l’accesso ai relativi siti così come già fatto per il gambling online. Molti plaudono, soltanto pochi temono. E avevano ragione (v. oltre).
– Il 9 gennaio la Cassazione in tema di diritto d’autore. Molti (stampa compresa) la salutano come la liberalizzazione del P2P, ma non è così.
Febbraio
– Si ha notizia delle prime “eMulte”, le megamulte, figlie della legislazione Urbani, smollate a chi mette in condivisione. Ne verranno altre.
Marzo
– Il Garante predispone le proprie direttive per il controllo informatico dei dipendenti. Saranno citate anche nella giurisprudenza della Cassazione.
– La Corte di Giustizia delle Comunità Europee si pronuncia sui nostri limiti al gambling online. Ricorda alcuni principi comunitari che il nostro legislatore sembra aver dimenticato.
Aprile
– E’ ZenaCamp. Altro non mi viene in mente…
Maggio
– L’11 maggio il Consiglio dei Ministri approva lo schema di disegno di legge riguardante l’attuazione della Convenzione di Budapest 23 novembre 2001 sulla criminalità informatica. Quattordici anni dopo la l. 547/93. In effetti, molto è cambiato.
– Scoppia il caso Peppermint su cui, nei mesi precedenti, era già trapelata qualche notizia. La casa discografica, con l’aiuto di una software house svizzera, acquisisce gli IP di migliaia di utenti P2P italiani che avrebbero convidiso dei materiali protetti. Con il supporto di uno studio legale di Bolzano, chiede alla magistratura di imporre ai provider la consegna dei dati anagrafici degli utenti. E, in un primo momento, ci riesce. La casa discografica chiede 330 euro ad ognuno dei 3636 utenti promettendo di chiedere la vicenda civile e, un po’ ambiguamente, anche quella penale. Poi (finalmente), l’intervento in giudizio del Garante e il cambio di direzione del tribunale di Roma, destinato a consolidarsi.
Giugno
– Si inizia a parlare di esclusione di sicurezza fisica e logica per le piccole imprese. Successivamente, dopo le rimostranze anche del Garante, la proposta verrà abbandonata.
– Viene oscurato il sito dell’orgoglio pedofilo. E’ la prima applicazione del decreto Gentiloni (anche se si vocifera di una precedente operazione su un sito di escort). Peccato che il decreto valga per la pedopornografia, non per la pedofilia.
Luglio
– Con il decreto Gentiloni si è, ormai, toccato il fondo. Una software house un po’ birichina distribuisce una giochino dal nome inequivoco: Operazione Pretofilia. Una miscela di integralismo cattolico, falso perbenismo e discutibile interpretazione delle leggi porta al nuovo oscuramento. Tutto in palese violazione di legge. In seguito, qualche burlone clona il blog di Luca Volontè, ispiratore della censura di cui sopra, facendo satira. Finisce male anche quello.
Page 1 of 3 | Next page