Sempre su degrado e bassa risoluzione

Senza presunzione, eh… Dopo uno scambio di opinioni con Quinta, ero arrivato a scrivere questo: “Degradata, se proprio vogliamo trovare il cavillo, e’ qualsiasi riproduzione di un originale non digitale (es.: la fotografia di un affresco), mentre per le opere originariamente digitali esistono tecniche senza compressione o lossless. Le compressioni lossy sono tutte in qualche modo degradanti, per definizione.
Pero’, un algoritmo destinato alla pubblicazione su Internet e’, di regola (e per tante ragioni, anche di banda), a “bassa risoluzione” e “degradato”
“. Ed io e Quinta non siamo stati i soli a fare questo genere di considerazioni.
Ora, non capisco tutto questo baccano per l’articolo di Repubblica.

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8 Responses to Sempre su degrado e bassa risoluzione

  1. Francamente tutto questo baccano non lo capisco neppure io… e non solo sull’articolo di repubblica… ma proprio su questa disposizione che, male che vada, è (o sarà) inutile.
    Trovo stravagante il titolo di repubblica, come stravagante la provocazione di Monti, che sarà pure efficace dal punto di vista comunicativo, ma la cui sostenibilità giuridica (ok, sono presuntuoso pure io) mi sfugge. Come si fa a prendere un pezzo di una norma e leggerla senza metterla in relazione ad es. con il 71 nonies lda? Mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista, dal momento che sei stato uno dei pochi (insieme a me) a scrivere che “Folena aveva ragione”

  2. riccardo says:

    Ma che senso ha parlare di relatività del concetto di degrado quando sarà un decreto attuativo a determinare tutte le “specifiche tecniche” del degrado in oggetto? Cristo, se c’è una norma non ambigua è proprio questa!
    Diciamo una verità: questa storia del degrado ha tirato talmente che tutti i blog continuano a ricamarci sopra per avere un po’ di visibilità in più. Per rendersene conto basta dare un’occhiata al numero commenti che garantisce un post sul folenico degrado.

  3. Daniele says:

    @ riccardo
    1) io, qui, scrivo un po’ quello che voglio, figurati se devo fare quello che dici tu;
    2) se l’argomento non ti interessa, se il blog non ti aggrada, non capisco perche’, da giorni, sei uno dei piu’ assidui frequentatori.
    Come dire… puoi pure cambiare strada…
    P.S.: Sulla relativita’… lasciamo perdere, perche’ mi sembri un po’ duro a capire quello che voglio dire.

  4. Daniele says:

    @ Marco
    Anche per me quella di Andrea e’ piu’ una provocazione che qualcosa di realmente e totalmente fondato.
    Mi permetto di dire che e’ un’affermazione anche un po’ pericolosa per quelli che potrebbero convincersi.

  5. riccardo says:

    @ Minotti
    Francamente non capisco questo tuo modo di regire così stizzito ad una osservazione assolutamente ragionevole.
    Così come credo che siano stati assolutamente ragionevoli tutti gli altri commenti che ho fatto sul tuo blog.

    Li riporto per comodità:
    https://www.minotti.net/2008/01/30/macche-furto/#comments
    https://www.minotti.net/2008/02/01/definizioni-da-dare/#comments
    https://www.minotti.net/2008/02/02/illegalita-da-contrassegno-illegale/#comments

    Cosa c’è che ti infastidisce così tanto? Non so… bisogna scrivere soltanto complimenti verso la tua persona o dire che hai ragione? Non è possibile un confronto privo di velati insulti?

  6. Daniele says:

    Se devo insultare qualcuno, lo faccio in modo non velato.
    Per il resto, probabilmente si tratta di un’incompatibilita’ di carattere. Occorre farsene una ragione.

  7. . . says:

    > Mi permetto di dire che e’
    > un’affermazione anche un po’
    > pericolosa per quelli che
    > potrebbero convincersi.

    Appunto!

    Pubblicità delle TLC, riviste di settore, titoloni sui giornali, etc.: sono anni che si sente in giro “scarichi quello che vuoi”…

    E a differenza di Monti, questi sull’equivoco ci lucrano!

    Tranne pochi superinformati, pochissimi sanno cosa fanno (e nessuno ne riconosce il disvalore).

    Non sarebbe tempo di prendere il coraggio a due mani, e applicare una buona volta la 364/88?

  8. Daniele says:

    @ ..
    Hai ragione sul can can che si fa sul download.
    Ma siccome sappiamo come va, io temo soltanto che qualche giovane – magari anche perche’ *conviene* – possa finire in qualche guaio.
    Tutto qui, credimi. Tra poco, con mio figlio, dovro’ dirgli anche certe cose.

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