Con questo titolo voglio definitivamente sgomberare il campo da certi malintesi.
A parte i commenti a questo post (mi spiace, alcuni poco centrati sulle vere questioni giuridiche), sono risalito anche ad un thread che parte da QUI (perlatro, leggendo mie affermazioni mai fatte, qui o altrove).
I casi sono due: non so scrivere, non so spiegare oppure, dall’altra parte, non si sa o non si vuole capire. Nel dubbio, faccio qualche riflessione in più. In parte, ci riprovo.
Venerdì ero a Pula (CA) per un seminario di cui ho già parlato. Si è discusso, come da programma, di editoria digitale ed io, provedibilmente, mi sono occupato degli aspetti giuridici (anche se ho cercato di non far addormentare l’uditorio sparandogli una compilation di leggi borboniche). Ed è uscito proprio il nodo delle CC, riscontrando che non sempre coloro che le adottano hanno le idee chiare, anzi tendono a seguire gli altri, fidandosi. Io, invece, cerco di mantenere sempre un atteggiamento critico (non distruttivo), almeno per le cose che conosco.
Mi è stato detto (non in quella sede) che non ha alcun senso dire che una licenza va contro il diritto. Appunto, perché non può andare contro il diritto. Insomma, la mia riflessione sarebbe inutile.
Io non penso che sia inutile affermarlo. E’ vero che tra legge e licenza in caso di contrasto vince il primo (l’avevo chiarito, sebbene fosse ovvio), ma non dobbiamo dimenticarci che le mie riflessioni nascevano dal caso PaulTheWineGuy vs. BlogBabel che, in un primo tempo (poi, Paul ha chiarito nei commenti), sembrava da ricondurre ad una violazione della licenza CC adottata dal primo.
Circoscriviamo il problema. Le licenze CC riguardano fondamentalmente tre punti: la paternità dell’opera, il diritto di rielaborazione, gli usi commerciali. Nulla da dire sul primo (anche perché CC non mette un’alternativa, essendo la paternità – come diritto morale – inalienabile, ecc.). I problemi escono fuori con il secondo e il terzo punto. In particolare, mi sta a cuore l’uso commerciale.
Io, che pure ho adottato una certa CC (che rivedrò), non posso impedire certi usi anche commerciali (ad esempio, da parte di un giornale). Meglio si spiega l’art. 70, comma 1, l.d.a.
“1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali”.
Ecco. Quando un certa licenza CC vieta ogni uso commerciale, in realtà va contro la legge. Soccombe, certo, ma il problema è che chi non conosce la legge potrebbe ritenere, pur in buona fede, di essere nella ragione. Con conseguenti malintesi, pasticci, ecc.
Mi fa piacere che qualcuno (col quale, in passato, ci siamo anche presi) abbia inteso perfettamente i miei intenti e le mie idee.
Ora, spero di essere stato chiaro anch’io.
27 Responses to Minotti NON è contro le Creative Commons