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Author Archives: Daniele Minotti
Morti e vivi senza pace
I morti, specie coloro che sono stati strappati alla vita in circostante così emotivamente dilanianti, dovrebbero essere lasciati in pace, ‘ché già la terra potrebbe non essere loro tanto lieve.
Eppure, sui morti si specula sempre, impietosamente. E assai pure sui vivi.
Tutto si sviluppa in questa sequenza (ovviamente, da leggere dal basso verso l’alto).
Un primo tweet: semplice, sintetico, categorico e devastante.
Un tweet pubblicitario, vero e proprio spam gracchiato, per il curriculum del Ministro: dell’Interno, già della Giustizia, avvocato eppure dimentico di una norma fondamentale della nostra Costituzione.
Lo rivediamo insieme, ce n’è bisogno. Art. 27, comma 2, Cost.
“L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”.
Tuttavia, per il Ministro no, non vi è il minimo dubbio e dietro tanti media colpevolisti, guarda caso soprattutto quelli che lo dileggiano quotidianamente.
Ore dopo, il Ministro si accorge di avere un po’ esagerato e, verosimilmente col riaffiorare di reminiscenze universitarie (che noia Costituzionale, ma era un fondamentale) la parola “presunto”, seppure un po’ ipocrita, va scritta, non è peccato. Lo rimbrotta pure il Magistrato al quale il Ministro, non a torto, risponde di indagare su chi ha divulgato i dettagli. Il saper rimanere silenti non è virtù diffusa.
Ma è troppo tardi. L’euforia punitiva si è già scatenata e sa già del sangue della vittima (passata in secondo piano) misto a quello del suo carnefice “individuato”.
Il “carnefice”, con le sue presenze social, da scovare, da svelare, da interpretare, per renderci tutti 60 milioni di criminologi, più di quelli, spesso sedicenti, che popolano la TV talvolta anche in prima serata. Gli aforismi, le foto, le bambine, pur rigorosamente pixelate, i cuccioli, tutte le puttanate che mettiamo su Facebook. C’è l’intero campionario di materiali riciclabili in pornografia vestita da giornalismo d’inchiesta.
Il mostro superstar, con la sua vita, anche passata, mostruosa, con la sua famiglia mostruosa. Sì, perché un mostro non può vivere al di fuori di un contesto mostruoso, non ci è concepibile qualcosa di differente.
Alla vittima, alla figlie – parimenti vittime – pensano in pochi. E’ soltanto un vomitevole mercato della politica e dell’informazione voyeuristica dal quale Pietà e Giustizia sono bandite.
Posted in Varie
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copia&incolla&condanna
Il copia&incolla è una cosa bellissima: fa risparmiare un sacco di tempo. Ma può avere le sue applicazioni perverse, di dubbia liceità.
Se un giudice copia e incolla dagli atti dell’accusa (non soltanto del pm, ma, addirittura, anche quelli degli investigatori) e basa le proprie motivazioni soltanto (o quasi) su quello, non svolge bene il proprio lavoro, abdica ad una funzione fondamentale per la democrazia.
Eppure succede, molto spesso.
In un recente caso concreto, se ne lamentano diversi Colleghi (tra cui qualche amico). La Cassazione ha santificato la pratica del cut&paste, ma non è la prima volta.
Posted in Giustizia, Giustizia tecnologica, Sentenze e sentenzine
Tagged copia e incolla, cut and paste
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Come ti sequestro il blog – updated
In una vicenda del genere è facile che venga fuori la partigianeria: i protagonisti della vicenda rendono fin troppo ghiotta l’occasione. Eppure, occorre mantenersi freddi, specie se si parla di diritto.
Il 3 giugno il GIP di Roma ha firmato il decreto di sequestro preventivo del blog di Michelle Bonev, ma la notizia è trapelata soltanto ieri.
Ce lo riferisce il Corriere che ricorda le “rivelazioni” della donna su Francesca Pascale a Servizio Pubblico, oggetto di pronta querela.
Il GIP, evidentemente, ha ritenuto sussistente la diffamazione e il pericolo che il blog possa servire nuovamente allo scopo.
Il sequestro “preventivo”, contrariamente a quanto lamenta la signora Bonev, giusto o sbagliato che sia, non è la prima volta che viene disposto. E’ pienamente regolato dal codice di procedura penale.
Il Corriere, per la verità, oltre a parlare, molto impropriamente di “censura” parte della Postale, opina anche il sequestro totale del sito invece che dei soli, singoli post “incriminati”.
Difficile dare un’opinione corretta senza conoscere tutte la carte, ma, in punto diritto, credo sia opportuno ricordare una recente pronuncia della Cassazione dove si parla proprio dell’opportunità di sequestrare, o meno, un sito nella sua interezza. Giungendo ad una conclusione innovativa.
Update del 9 giugno pomeriggio. Il Corriere dava atto che, malgrado il sequestro del sito .com, la Bonev aveva “prontamente aperto” un clone su dominio .it.
Mi sa che qualcuno se ne era già accorto. Stamattina era visibile, ora non più…
Rifatti il sito
Due notizie importanti.
Una non nuovissima, ma che diventerà attualissima tra pochi giorni.
La secondo di oggi.
Partiamo da quest’ultima che riguarda la privacy online, più precisamente il tema dei cookie, piccoli file che tracciano la nostra presenza Web e consentono anche di profilarci.
Per tale ragione, il Garante, tempo fa, aveva indetto una consultazione pubblica ed oggi è arrivato il provvedimento che pone dei paletti. Bisogna adeguarsi, a breve. Qualcuno (es. Google) lo ha già fatto.
La prima notizia, invece, riguarda la tutela dei consumatori, anche online. Il !4 giugno entrerà definitivamente in vigore il decreto legislativo 21 febbraio 2014, n. 21 che, modificando il Codice del consumo, dà maggiori tutele appunto ai consumatori, con aumento delle sanzioni.
Due occasioni per rifarsi il sito e non soltanto per evitare le multe: credo che il rispetto della legge sia anche sintomo di professionalità, con i conseguenti riflessi sull’immagine aziendale.
Ecco, giusto per fare un po’ di autopromozione, lo Studio da qualche anno offre consulenza per la “messa e norma” dei siti Web, proprio su questi e altri temi (privacy, consumatori, diritto d’autore e industriale, commercio elettronico, fiscalità, ecc.).
Posted in Varie
Tagged codice del consumo, cookie, informativa cookie, messa a norma siti web
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Autopromozione > Master (non chef)
Sono reduce da una breve trasferta, di due giorni: per un processo fuori sede e una lezioncina (in realtà cinque ore pur “lorde”…) nell”àmbito di un master post lauream organizzato dalla Fondazione Bruno Visentini, in particolare dal Collega avv. Alfonso Papa Malatesta.
Nel Master “Diritto d’Impresa”, sono stato coinvolto nel modulo “Imprese e nuove tecnologie”.
Nella suggestiva location della sede LUISS a Roma, svestiti i panni del penalista mi sono lanciato su temi che – ma non tutti lo sanno – fanno parte dell’altra metà della mia attività, anche se quella in toga è prevalente.
Tra diritto d’autore, diritto industriale, diritto commerciale, privacy, commercio elettronico e diritto dei consumatori, il tempo è passato assai velocemente.
Pare ci sia stato un buon feedback. Io ringrazio l’avv. Papa Malatesta e spero l’esperienza si potrà ripetere anche il prossimo anno: ho già un po’ di idee da proporre agli organizzatori.
Troppo bello per essere vero?
Oggi il Corriere spara in prima pagina la notizia che Google, dopo la sentenza della Corte UE, ha predisposto un apposito servizio per la rimozione dai risultati, in ossequio al diritto all’oblio.
Ne rimango impressionato, per mille motivi. Mi riservo di vedere se funziona.
P.S:: Anche Repubblica e La Stampa.
La privacy degli altri
L’Istituto Vendite Giudiziarie di Varese mette all’asta degli oggetti rinvenuti in aeroporto.
L’avviso. tra le altre cose, chiarisce quanto segue
Si comunica inoltre che chi dovesse acquistare computer, telefoni e macchine fotografiche digitali dovrà provvedere alla distruzione dei dati contenuti. E’ fatto divieto assoluto della divulgazione degli stessi. I trasgressori saranno perseguibili a termine di legge.
Personalmente, lo trovo parecchio imbarazzante.
Il fallimento dell’informatica giuridica – 7
A Torino sperimentano il Processo Telematico Penale (PTP), dopo i “successi” di quello civile (per la cronaca: un mostro burocratico spesso gestito da inetti).
Loro ti mandano le notifiche via PEC, ma con quello stesso mezzo tu non puoi depositare alcun atto.
Viva l’Italia, viva la Giustizia.