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Category Archives: Avvocati
13, 14 e 15 gennaio 2014: astensione udienze penali
“Sciopero” dei penalisti per protestare contro gli attacchi alla funzione difensiva.
Riflessioni sacrosante nella deliberaUCPI, anche se temo che queste forme di protesta non bastino più (mi sembra di essere la Camusso).
La crisi e l’Avvocatura [no words]
Gentile Collega,
giunge notizia che alcuni Consigli dell’Ordine degli Avvocati abbiano deliberato, in via d’urgenza, di inviare una richiesta alla Cassa Forense
affinchè
venga sospesa e/o differita
la scadenza del pagamento dei contributi posta al 31/12/2013.
A fondamento dei menzionati appelli all’ente previdenziale, viene portata la gravissima crisi economica che attanaglia il Paese ed anche l’Avvocatura, accentuata da frequenti casi di mancato pagamento da parte della clientela e dello Stato.
Il Movimento Forense ritiene di dover sostenere
tali richieste ed iniziative,
il cui accoglimento donerebbe a moltissimi Colleghi una parentesi di sollievo.
Ovviamente siamo consapevoli che sospendere e/o differire la rata di pagamento dei contributi scadenziata al 31/12/2013 non può costituire misura unica e sufficiente di sostegno alle difficoltà economiche degli Avvocati. Sappiamo bene che è assolutamente necessario ed indifferibile un serio ragionamento sul quantum e sulle modalità di pagamento di pagamento degli oneri contributivi forensi, a partire dal 2014, allo scopo di elaborare un piano contributivo che sia concretamente sostenibile per gli Avvocati.
Tuttavia, la sospensione e/o il differimento della scadenza prossima del 31/12, costituirebbe un importante segno di solidarietà concreta e di presa d’atto dei reali problemi quotidiani di gran parte degli Avvocati.
Un segno, peraltro, promanante dall’Ente Previdenziale Forense, a sottolinearne natura e finalità.
Un caro saluto a tutti, ed auguri di
Buon Natale e Felice 2014.
Movimento Forense
Mi manda (il qui presente) Picone
La legge professionale forense entrata in vigore lo scorso anno ha fatto i suoi sfracelli, specie in quanto non contrattata con la categoria.
Qualcosa di buono, però, sembrava ne fosse sortito. Come la possibilità di delegare anche oralmente un Collega, senza grosse formalità, senza papiri.
Ma, evidentemente (e non si comprende bene il perché) c’è sempre qualcuno a cui le forme piacciono sempre tanto, soprattutto nei tribunali.
Delega orale sì, ma a condizione che sia fatta dal delegante presente in udienza. Che, allora, per esempio non si capisce perché dovrebbe delegare visto che può presenziare e, magari, mettere giù due righe.
E’ la tesi del Foro ambrosiano – che ama distinguersi sempre – figlia di una lettura definita “corretta” dalla stessa persona che la impone, senza grosse spiegazioni.
Avvocati, appartenenze, dati personali – updated
Tempo di elezioni delegati Cassaforense, quella cosa che dovrebbe aiutare noi avvocati in caso di malattia, anzianità, vecchiaia.
E tanti vogliono farsi eleggere come rappresentanti da mandare, di tanto in tanto, a Roma. Il tutto, ovviamente, per perfetto e indiscutibile altruismo.
Si fa campagna elettorale, anche se, probabilmente, per qualche Collega il termine offende le nobili peculiarità dell’Avvocatura.
I “santini” non si vedono quasi più nemmeno nelle elezioni politiche e amministrative, figuriamoci per quelle “minori”. C’è la posta elettronica a sostanziale costo zero e gli indirizzi li trovi tutti sui siti dei vari Consigli dell’Ordine.
Discussione tra ieri e oggi, in un gruppo Facebook di avvocati (i testi sono leggermente modificati).
A1: Avvocato 1
M: Minotti
A2: Avvocato 2
A1: Lista Alfa. Ha ottenuto 100 voti superando le liste concorrenti. Ringrazio i Colleghi che hanno votato le candidate da me suggerite ..
M: Caro A1, colgo l’occasione per chiederti, per la prossima volta, non soltanto di suggerirci candidature, ma anche di suggerire ai candidati di non inviare, specie via email, solleciti elettorali. Certo che capirai.
A1: Caro Daniele riferirò a Tizia che la sua email (credo ne abbia mandato solo una) Ti ha infastidito e di ricordarsi in futuro di toglierTi dalla lista. Altrettanto farò io per non arrecarTi disturbo.
A1: Chi legge su facebook il Tuo indirizzo di posta elettronica che immagino Tu abbia pubblicato per fini diversi da quelli per i quali sei nell’albo può scriverTi o prima di scriverTi per dimostrare adeguata sensibilità deve chiederTi se può scriverTi?
A2: Non capisco per cosa sarebbero pubblicati gli indirizzi email sull’albo se non (anche) per consentire di scriverci tra Colleghi in relazione a richieste o eventi direttamente afferenti l’attività professionale.
M: Quella è pubblicità elettorale di singoli. Cosa molto diversa dalle comunicazioni istituzionali
A2: Pubblicità elettorale per l’elezione di nostri delegati, presso la nostra cassa di previdenza cui siamo obbligatoriamente iscritti essendo “pure” avvocati. ho difficoltà a ritenere non istituzionale la comunicazione di un Collega che mi informi aver dato la propria disponibilità a rappresentarmi in Cassa e così mi chieda il voto informandomi sui programmi che intende portare avanti, ma forse, di fondo, c’è una differente concezione della professione in termini di appartenenza ad un gruppo circoscritto di persone piuttosto che semplice attività economica liberamente esercitabile previa iscrizione in un registro pubblico
M: Gentile Collega, le elezioni sono un fatto istituzionale, la pubblicita’ elettorale no (non proviene dall’istituzione).Un conto e’ ricevere comunicazione, da parte del CDO o dalla Cassa, delle elezioni, altro ricevere, non richieste, candidature e programmi da soggetti che non sono l’istituzione.
Identica cosa delle lezioni *normali*.
Regole generali e cogenti (d.lgs. 196/2003) mi dicono che i miei dati personali (tale e’ un indirizzo email) salvo casi particolari (e non e’ questo) possono essere trattati soltanto con un consenso informato.
Per il resto, non ho capito il discorso su attivita’ economiche, appartenenze a gruppi ristretti, ecc. Preferisco – anche in quanto avvocati – occuparmi di quello che dice la legge.
(continua… c’è da scommetterci)
Aggiornamento del 23 settembre 2013
La discussione è continuata un po’. A2 ha sostenuto – se ho capito bene – che tra Colleghi si può fare un po’ tutto e la pubblicità elettorale non è come una pubblicità commerciale. Non condivido, ma rispetto.
Poi, stamattina, ricevo un’email di uno dei candidati che mi dice che, notiziato da A1, ha provveduto a rimuovere il mio indirizzo dall'”elenco”.
Ah, c’era pure un elenco…
16 – 20 settembre 2013 > Astensione udienze penali
L’Italia è il massimo esempio di incapacità di gestire e riformare la Giustizia, in particolare quella penale.
Una vergogna che affiora un po’ dal cloaca nauseabonda della politica soltanto in campagna elettorale o quando, contingentemente, fa comodo.
Per il resto, solo norme demenziali col pretesto della “sicurezza”, chiaramente scritte da inetti o “marziani” mai entrati in un’aula di giudiziaria (malgrado i titoli roboanti), sovente impallinate dalla Consulta.
L’Unione delle Camere Penali Italiane è tra i pochissimi soggetti che non mollano, pur con la non ottimale formula dell’astensione (cd. Sciopero) dalle udienze: dal 16 al 20 settembre 2013.
E il 16 anche raccolta firme per i referendum radicali sulla Giustizia.
QUI la delibera.
Sincronizziamoci
Egregio Avvocato,
si comunica che il servizio di Richiesta Informazioni On-Line è attivo dalle ore 9,00 del lunedì alle ore 16,00 del venerdì, con esclusione di festività infrasettimanali.
Tale servizio è sospeso dalle ore 16,00 di venerdì 9 agosto 2013 alle ore 9,00 di lunedì 26 agosto 2013 in concomitanza con la chiusura degli Uffici della Cassa..
Le e-mail, inviate nei giorni e negli orari non compresi nella fascia del servizio, non vengono acquisite dal sistema informatico.
La Direzione Generale
Ma è una chat oppure un servizio di posta elettronica?
(dal sito della Cassa Forense)
Volemose bbene – updated
Mediazione e conciliazione. ANPAR (Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione) le mette davanti a tutto, strumenti di etica.
E si lancia in questo sproloquio, dall’italiano un po’ così, dove sbaglia, per due volte, pure il cognome dell’amato Guardasigilli.
Aggiornamento delle 18 circa: se ne sono accorti e hanno corretto il cognome. Intanto, migliaia di persone avevano già visto. Resta il riferimento ai “tre cani”. Io ho informato il CNF.
L’hobby della lobby
E’ certamente lo sport del momento: dare addosso agli avvocati. E se lo si unisce all’altro noto sport nazionale, quello di immaginare le più disparate lobby, il gioco è fatto.
Nei giorni scorsi la Cancellieri voleva che ci levassimo dai piedi, poi ha affermato che siamo una lobby che ostacola le riforme.
E oggi ci si mette anche Gian Antonio Stella, specialista anticaste. Con la scusa di ricordarci la piaga dei falsi incidenti (cui, peraltro, possono partecipare carrozzieri, medici legali, assicuratori, finanche magistrati), solidarizza con la Cancellieri commettendo, tra l’altro, il più classico degli errori: fare di tutta l’erba un fascio.
Ma andiamo un po’ con ordine per capire bene chi sono gli avvocati e se veramente esiste una lobby che ostacola le riforme.
Iniziamo col dire che la funzione dell’avvocato è fissata nella Costituzione. Questo lo si dimentica un po’ troppo spesso.
Poi, andiamo alla definizione di “lobby”. Ci affidiamo all’autorevole vocabolario Treccani: “ Termine usato negli Stati Uniti d’America, e poi diffuso anche altrove, per definire quei gruppi di persone che, senza appartenere a un corpo legislativo e senza incarichi di governo, si propongono di esercitare la loro influenza su chi ha facoltà di decisioni politiche, per ottenere l’emanazione di provvedimenti normativi, in proprio favore o dei loro clienti, riguardo a determinati problemi o interessi: le lobby degli ordini professionali, del petrolio”.
Dunque, gli avvocati sarebbero un gruppo di influenza. Il Guardasigilli ne è certo, Stella conferma. Io, menzionando alcuni fatti che chi vive veramente la Giustizia conosce, ho dimostrato il contrario. Ma alla gente fa comodo prendersela con le categorie: oggi gli avvocati, domani i giornalisti, guarda un po’.
E torniamo a Stella che loda il Guardasigilli. “Sulle lobby professionali che ostacolano le riforme, però, ha ragioni da vendere. Basti dire che l’Italia ha il triplo degli avvocati rispetto alla media europea. E l’anomalia pesa troppo spesso, in certe aree, sulla macchina della giustizia. Un esempio? La Campania ha il 61% delle cause per sinistri stradali, spesso inventati”.
E’ evidente che il discorso non ha alcun senso. Anzitutto, non si comprende come la vergogna dei falsi sinistri abbia una qualche relazione con i freni alle riforme.
E neppure vedo un nesso tra il numero dei sinistri e il numero degli avvocati. Stella vuol forse dire che se aumenta il numero degli avvocati aumenta anche quello di questi sinistri fasulli? E il contrario? Indimostrato, indimostrabile, lo stesso Stella si limita a suggestivi interrogativi.
Gli avvocati sono tanti, è vero. Diventano troppi perché non c’è mercato per tutti e, così, si amplia il fronte del proletariato forense. Così va letto Calamandrei. Mi ricordo, oltre vent’anni fa, quando ho iniziato a frequentare i tribunali. Gli avvocati erano pochi, sempre gli stessi. Oggi sono molti di più e ciò porta ad una maggiore concorrenza, anche a beneficio del consumatore.
Per Stella, ho qualche consiglio se vuole scrivere di Giustizia ed avvocati. Invece di prendere come oro colato le parole di un ministro della Giustizia che non è un politico, non è un tecnico, e non ha mai avuto significativi contatti con l’ambiente giudiziario, ascolti cosa dicono quelli che ci lavorano tutti i giorni.
Non dovrà dedicarvi troppo tempo: personalmente, mi sono piaciuti molto Guido Alpa (presidente CNF) e, pur qualche mese fa, Marcello Adriano Mazzola.
Io ho molti amici giornalisti, fior di giornalisti. Ecco: a Stella suggerisco di fare come me, curando di più le frequentazioni, gli si apriranno orizzonti infiniti.
La via romena
Dopo la “via spagnola” (peraltro, consistentemente ridimensionata, ora spunta la “via romena”. Ma pare sia una truffa, così ci riferisce Repubblica.
Un’altra via breve per diventare, forse, avvocato bypassando l’esame di stato. Che, peraltro, non è neppure uno ostacolo impossibile da superare.
Studiare un po’, no, eh?
Avvocati e incontri social
Facebook è pieno di gruppi, pubblici e nascosti, di avvocati. D’altro canto, siamo in tantissimi (si dice anche troppi), dunque questa visibilità è del tutto normale.
I tribunali sono grandi carrozzoni, come gli ospedali e, in genere, gli uffici pubblici. Si intrecciano molte relazioni umane. Non c’è da stupirsi, allora, se nascono gruppi come quello che così si descrive
Questo gruppo è riservato ad avvocati di ambo i sessi che negli uffici giudiziari adocchiano (“spotted” in inglese) colleghe e colleghi che gradirebbero conoscere. L’iscrizione al gruppo è inibita a malati di mente, esibizionisti, sboccati, erotomani (in napoletano “rattusi”), pettegoli et similia. I post sono liberi, ma chi scade nella volgarità viene espulso, senza pietà. Esempio di post consentito: Tribunale di X, stamattina, aula del giudice Tizio. Eri vestita in rosso, con la tua praticante al seguito. Sei una fata. E’ consentito postare foto e video, purché strettamente attinenti la missione (o petitum) del gruppo: quelli ultronei verranno censurati.
Gruppo “Spotted forense“