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Category Archives: Blogging
Quinta come la Wertmuller
Il titolo di post più lungo del mondo
La fibra è verde! Investire in fibra ha un ritorno maggiore grazie ai risparmi energetici che investire in centrali elettriche, secondo Glasgow Electric Plant Board (La municipalizzata elettrica di Glasgow nel Kentucky).
Dei diritti e dei doveri dello stare in Rete – EDITED
BlogBabel chiude, per sempre o chissà.
Premetto che io ci sono su mia richiesta dall’anno scorso quando, dopo aver sentito Ludo & C. allo ZenaCamp, mi è venuta la curiosità.
Pur con alterne vicende, non sono mai stato una blogstar e penso che non lo sarò mai. I motivi possono essere diversi, ma non mi interessano più di tanto.
Ero arrivato, pochi mesi fa, poco fuori della Top 100, poi son tornato su posizioni che più mi competono. E, in passato, è andata anche peggio.
BlogBabel sì, BlogBabel no. Per quel che ne capisco io, il sistema di ranking va un po’ più ottimizzato (a parte le star, vedo troppe fluttuazioni), ma forse si tratta proprio di “ottimizzazioni in corso”.
Come detto, le star sono sempre quelle, posizione più, posizione meno. E penso sia giusto così, indipendentemente dai contenuti sui quali ho sempre mille riserve.
C’è il caso Grillo, ad esempio, direi da sempre in testa (e non potrebbe essere altrimenti, malgrado i correttivi al ribasso). Ma le (altre) blogstar lo criticano. Dicono che non è un vero blogger (dunque non è una blogstar), che non è sinceramente 2.0, che non è genuino in quanto ha un’importante società di comunicazione alle spalle, che non risponde ai commenti (tra i top abbiamo anche chi non li ha proprio).
Non so e poco mi interessa.
Io ho un blog per parlare della materia di cui mi occupo (sul privato, sulle mie idee, sono molto più orso di quanto sembra) e la blogosfera mi incuriosisce più che altro per le sue implicazioni giuridiche. Ho già un lavoro che mi piace, non mi interessa diventare una blogstar per trovarmi un’alternativa di vita, anche se “mai dire mai”. E, come detto, dubito che possa salire sul podio della Top 100, anche se le classifiche gasano tutti, il sottoscritto per primo.
E così, veniamo a BlogBabel. PaulTheWineGuy vuole potersi sganciare. Gli rispondono, tra le altre cose, rinfacciandogli l’atteggiamento di chi, caduto dall’Olimpo, non vuole giocare più. Ma la motivazione ufficiale di Paul è il presunto abuso – quasi un furto – di contenuti asseritamente posto in essere da BlogBabel.
Paul ha una licenza Creative Commons (incidentalmente: io mi fido, ma non l’ho trovata) e ne chiede il rispetto: ok tutto (o quasi), ma non per scopi commerciali. Ma BlogBabel, contrariamente a quello che pensa Paul, non è una società commerciale, anche se i suoi ads li ha, come tanti del resto (e così si ripresenta l’accusa di lucrare, in qualche modo, sul lavoro altrui).
BlogBabel, puntata anche da Napolux, decide, come visto sopra, di chiudere con il modo, però, del bambino permaloso. Non me ne vogliano.
Oltre alla licenza, la questione verte anche sul diritto a non entrare nel database. Cosa c’è di giuridicamente fondato?
Poco, secondo me. Forse nulla.
Io non ho mai amato le licenze Creative Commons; o, meglio, non ho mai compreso la cieca adesione fideistica manifestata specie dai blogger. Ed io non sono stato eccezione: con il recente passaggio a WordPress (ma perché esiste un movimento che ha una pecetta segnaletica “No WordPress”?) le ho messe anch’io per quel fondamentale e imperdonabile errore che si chiama omologazione e che mi ha fatto perdere di vista la mia cultura giuridica. Alzi la mano chi sa veramente cosa significano queste licenze (e le “cugine” GPL), quali sono le basi e le conseguenze giuridiche. Pochi, direi, e ditemi pure presuntuoso. Non si parla di cose banali. Come se io mi mettessi a discutere di specifiche W3C (che competono più i tecnici).
Sebbene le licenze Creative Commons rappresentino una comoda (in prima battuta) standardizzazione, mi pento di averle messe e vi spiego anche il perché.
Piaccia o no – ed è questo il punto fondamentale – in Italia abbiamo una legge sul diritto d’autore. L’autore può derogarvi, ma soltanto parzialmente.
In un momento in cui si discute dell’attuazione del comma 1-bis) dell’art. 70 l.d.a. (tema molto caro alla blogosfera) rischiamo di dimenticare i diritti altrui, quelli di chi fruisce delle opere o che ci lavora. È paradossale, azzardo anche un “ipocrita”.
Se è vero che le limitazioni al diritto d’autore riguardano, prevalentemente, gli usi personali (chiamiamoli fair uses, se volete essere alla moda e guardare, a tutti i costi, al diverso diritto nordamericano), esistono eccezioni anche per chi persegue lo scopo di lucro.
La legge sul diritto d’autore (l. 633/41) le disciplina a partire dall’art. 65 e mi sembra chiaro che, pur evidenziando alcuni dati dell’opera, nessuno può impedire un link e la riproduzione di un titolo.
Eppure, una lettura non corretta (non conforme alla legge, che comanda sempre nel contrasto) delle Creative Commons può portare alla paradossale conclusione che esse non garantiscono sempre la libera circolazione del sapere, ma, al contrario, talvolta la limitano per giunta – vale la pena di ribadirlo – in contrasto col nostro ordinamento.
E l’elaborazione a fini di statistica-classifica? Io la vedo come una sorta di operazione scientifica (per l’aspetto statistico) e critica (per la classifica fatta di citazioni). Perché non ci sogniamo di vietare i test delle automobili. No, li opiniamo, financo li denunciamo se fatti in malafede sempre ricordando, però, che in essi vi è un preponderante fattore umano (ad esempio, le impressioni di guida, al di là dei dati strumentali) cosa ben diversa da quanto fa BlogBabel che, sempre per quello che ne capisco io, svela il proprio metodo (thx to WebArchive).
Infine, si potrebbe parlare anche delle rassegne stampa e del diritto all’obliò. Ma mi fermo subito: le prime possono essere illecite se non rispettano le predette eccezioni oppure se costituiscono concorrenza sleale (e non vi sono i presupposti), il secondo riguarda i dati personali (e qui non si parla di dati personali).
Non sapevo come chiudere questo post, ma ho pensato che il titolo fosse la miglior sintesi, specie se letto nella filosofia che ci accomuna tacitamente condivisa da ogni blogger.
P.S.: Il post è stato un po’ editato, ma soltanto per rimediare ad alcuni errori di battitura, di esposizione, ecc. Devo ricontrollare meglio le bozze prima di scrivere… Mi scuso.
Prova 1 2 3
Pare che grazie a WordPress ora si riesca a postare da PDA (Tytn II, WM6, IE mobile).
Prova
Soltanto una prova per vedere cosa ha combinato l’aggiornamento di WordPress…
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Si ritorna (questa volta veramente)
Bene, questa volta ci siamo. Michele Favara Pedarsi mi ha proprio aiutato e con competenza. Tengo a dirlo.
Abbiamo ancora qualche cosa da ottimizzare. I permalink del vecchio blog devono essere ancora ripristinati (al momento, siamo al classico /?p=n). Idem per i tag.
Poi, dobbiamo inserire ancora i commenti ai post di gennaio.
Altre piccole cose da sistemare, ma direi che ci siamo.
Se volete fare i beta tester… lasciate pure commenti.
The Comeback
Allora, non ho capito se sono già in grado di postare permanentemente, nel senso che questo post potrebbe sparire a seguito di ulteriori lavori.
Si deve recuperare tutto l’archivio, ma ringrazio Michele Favara Pedarsi (Michele Ficarra Può Darsi) che mi sta dando una mano enorme.
Nel frattempo, mi piace riaprire con la notizia (di ieri) che una persona a me parecchio cara e’ stata eletta consigliore di un Ordine Forense. Ne sono molto fiero.
Ciao Mondo!
Paese che vai, usanza che trovi. E la tradizione informatica vuole che il primo prodotto di una nuova interfaccia uomo-macchina-uomo sia il più possibile analogo al classico “Hello World”.
Nota: Il vecchio blog è all’URL http://www.bloggers.it/minotti/
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Manutenzione
Il blog entra in manutenzione speriamo per poco. Intanto, si prega di non commentare i post perche’ i commenti potrebbero essere persi e mi spiacerebbe.
Arrivederci su altra piattaforma.
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Auguri e statistiche
Circa il mio post intitolato "Auguri da avvocato" premetto che ringrazio tutti quelli che hanno apprezzato e/o linkato.
Pero’, come ho chiarito, non era farina del mio sacco. Mi sembrava soltanto carino diffondere (da qualche settimana ho aperto una sezione di barzellette su avvocati).
Piuttosto, mi perplime un po’ il fatto che detti link, questa popolarita’ di fatto immeritata, mi abbiano fatto guadagnare decine di posizioni (intorno alle duecento, per la verita’) su BlogBabel.
Mi sto impegnando a scrivere un paio di cose serie del mio mestiere. Sono proprio curioso di compare gli effetti.
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Blog giuridici
Le statistiche mi dicono che Altalex mi ha linkato. Cerco e trovo questa pagina.
Onorato, ma… Ok per Franceschetti, Lima, Scorza e Solignani.
Ancora onorato, pur con qualche distinguo che tengo per me.
Ma, francamente, mettermi a parlare di diritto con Di Pietro, Grillo e Mastella… No, parliamo volentieri d’altro.
Questo e’ il segno – non me ne voglia Altalex – della profonda e demagogica confusione tra diritto (quello vero) e politica, politichetta, anzi antipolitica.
Suggerisco una revisione dei criteri di scelta, ma so che linkare Di Pietro, Grillo e Mastella tira molto…
Non hanno molto a che fare col diritto. Anzi, molto poco.
P.S.: Ah, non fate affidamento sulla foto. E’ stata scattata alla Cattolica 6/7 anni fa. Oggi ho almeno 15 kili di piu’.
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