Category Archives: Diritti digitali

Forza di Volonte’

A me sfuggono un po’ di cose sulla vicenda riguardante Operazione: Pretofilia.
In primis, se e’ vero che c’e’ stato un oscuramento, chi e’ intervenuto? Perche’, in un primo momento, si era parlato di una "telefonatina" fatta al provider il quale, in un primo momento, ha ritenuto di mettere down tutta la piattaforma NoBlogs.org. Poi, si e’ ricreduto.
Luca Volonte’, invece, dice che il sito (non so se lo stesso) e’ stato oscurato dalla Postale.
Bah… Ma oscurato perche’? Il gioco sulla "pretofilia" non mi risulta sia pedopornografico (anche soltanto "virtualmente"). L’ho gia’ detto e, scusate la presunzione, non ci piove.
Allora? C’e’ di mezzo la magistratura? Per qualche reato? Quale? No, perche’, francamente, non penso che prendersela coi preti costituisca offesa al mio Dio. E’, semmai, critica/satira su chi, qui sulla Terra, gestisce l’affare religioso. Purtroppo, chi fa questa satira sbaglia lasciando intendere che tutti i preti siano pedofili.
Comunque, come cittadino e fedele (pur non praticantissimo), vorrei qualche chiarimento.
In margine, devo riconoscere che la homepage tarocca di Luca Volonte’ e’ realmente geniale (anche nel disclaimer ispirato, ma speculare rispetto all’originale). Si e’ messo in un bel guaio Volonte’… e non se ne rende conto… 
E parla anche di "pirateria informatica". Ignoranza o demagogia?

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Sed Lex > Quando il Ministro viola la legge (con premessa)

Contrariamente a quello che faccio di solito, questa volta non mi limito a copiare e incollare quanto pubblicato su PI. E’ necessaria una premessa.
Ieri, dopo aver ultimato il pezzo, l’ho fatto leggere ad un amico il quale, per magica combinazione, stava scrivendo sul medesimo argomento. Ha letto il mio contributo e, molto schiettamente, mi ha detto che mancava di sentimento. Gli ho risposto, ammettendo l’addebito, che, in quella sede, non potevo/volevo fare polemica e, anzi, dovevo fare il distaccato giurista.

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WiMax Libero

Mi scrive Andrea Rodriguez per una questione legale. Mi dice che ci siamo visti allo ZenaCamp, ma, in realta’, ci conosciamo da piu’ di trent’anni. SIamo entrambi di origine sammargheritese e conosco molto bene suo padre, sua sorella e tutti gli altri suoi parenti.
Mi e’ venuto in mente che non ho mai segnalato la sua lodevole iniziativa.
Si tratta di una petizione online per la liberalizzazione di parte delle frequenze destinate al WiMax che, comprensibilimente, molti temono saranno assegnate ai "soliti", senza che una piccola porzione sia impiegata per ridurre il digital divide.
Non ho i numeri di Beppe Grillo e mi scuso per il ritardo. La petizione e’ QUI.

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Quel sito oscurato

Difficile, almeno per me, non essere d’accordo con Massimo.
Come lui, faccio presente che ho due figli (anche se, per carattere, preferisco non mettere foto).
Come lui, non faccio il nome del sito.
Come lui, non sto tanto a parlare di pedofilia, pedopornografia, ecc. E’ una questione a livello decisamente superiore, ecco perche’ ne parlo nella sezione "DIritti digitali".[[SPEZZA]]
Bene, c’e’ un decreto, il cd. "Decreto Gentiloni (anche se e’ interministeriale), che si occupa delle regole per l’oscuramento dei siti a contenuto pedopornografico. Si’, pedopornografia, avete capito bene. La pedofilia, di per se’, non c’entra (anche se, ovviamente, in Italia e’ punita).
Poi c’e’ quel sito che sembra parlare di "orgoglio pedofilo". Dico sembra perche’ non l’ho visitato, ma se ne parla ed e’ descritto ampiamente in Rete. Si’, pedofilia, avete capito bene. La pedopornografia, di per se’, non c’entra (anche se, ovviamente, in Italia e’ punita).
Il sito non e’ pedopornografico eppure e’ stato oscurato mediante una norma che si applica ai casi di pedopornografia.
E il Ministro esulta e ringrazia consapevole (se e’ vero che il sito non era pedopornografico) di aver violato la legge.

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Libertà di espressione

Il Corriere (e non solo) riferisce della condanna di un blogger egiziano per offese alla sua religione.
Con il pieno e incondizionato rispetto che dobbiamo a tutte le religioni, vi sembra accettabile?

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I diritti degli internauti

La notizia e’ passata un po’ in sordina: il mese scorso l’AGCOM ha approvato la direttiva in materia di qualita’ e carte dei servizi di accesso a Internet da postazione fissa.
Entra in vigore i prossimi giorni.

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Il Governo e Internet

Il Ministro Nicolais (Riforme e Innovazioni per la Pubblica Amministrazione) ha avviato i lavori del Comitato consultivo sul futuro di Internet.
Ci sono molti nomi noti, speriamo bene…

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Net neutrality

Il Corriere da’ notizia di una proposta di legge statunitense che favorisca la neturalita’ della Rete.
Se ne parla da tempo ed e’ un’ottima cosa che il legislatore inizi a pensarci.
A quando in Italia?

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Blog oscurati

Riprendo la notizia da Stefano Vitta. Bloggers.it si e’ trovato costretto ad oscurare un blog, nella fattispecie di lavoratori di una certa impresa.
Siccome Bloggers.it, come conferma Stefano stesso, in passato ha avuto qualche “problemino” (eufemismo) per un caso quasi identico, la scelta e’ stata obbligata.
Non entro nel merito (perche’ non ho letto il blog), ma comprendo la scelta di Bloggers.it che non e’ liberticida come si potrebbe acriticamente dire.
Se si e’ piccoli, non si hanno le spalle forti.
Se Google, come vorrebbe il nostro Garante, mette a rischio il diritto all’oblio e all’identita’ personale la cosa, a suo modo, passa o si aggiusta.
Coi piccoli, tutti usano le maniere forti, e’ noto.
D’altro canto, pur esistendo un “articoletto” della Costituzione (art. 21) che sancisce il diritto alla libera espressione del pensiero (il che non scrimina l’insulto, ovviamente) pone delle garanzie ulteriori soltanto per quanto puo’ essere considerato, giuridicamente, “stampa”. E un blog, di per se’, non e’ stampa.
Solito problema…
Poi, ci sarebbero anche tutte le problematiche legate alla responsabilita’ dei provider (o dei prestatori di servizi della societa’ dell’informazione) di cui all’artt. 14-17 d.lgs. 70/2003.
Altro problema… ma ne riparliamo un’altra volta. Intanto, se non avete di meglio da fare, con un po’ di sfacciata autopromozione vi segnalo questo mio scritto proprio del 2003.

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Liguria e digital divide

La mia Terra, in effetti, non e’ tanto facile da cablare.
Larga banda e non solo (magari anche un po’ di pesto come dico io…).
Ne da’ notizia PI.

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