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Category Archives: Diritto d’autore
Una “tassa” su Internet?
Beppe Grillo riferisce di un disegno di legge per la salvaguardia del Cinema italiano.
All’art. 32, comma 1, lett. e), si parla, in effetti, di un prelievo sul fatturato lordo dei provider.
Comprensibile, malgrado la replica dell’On. Colasio, il timore di una ricaduta sugli utenti.
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Mantellini fa outing
E’ sempre piu’ di moda, lo sappiamo.
Dopo Maroni (e altri), anche Massimo Mantellini, su PI, confessa di aver scaricato illegalmente, pur con qualche precisazione e critica.
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Maroni di ritorno
Non ho mai pensato di essere piu’ attento degli altri, ma non avrei immaginato che la notizia di Maroni “pirata” potesse essere, in piu’ modi, ripresa anche da altri: Punto Informatico e Mantellini, per quanto ho visto io in una veloce carrellata. E si scatena la polemica.
Vedo che Massimo ha una comicita’ simile alla mia in un post essenziale. Bellissima la “fanta-dichiarazione” attribuita, da un commentatore, a Wanna Marchi: “Scaricare la musica è una truffa”.
Ma andiamo avanti. In buona o malafede si lascia passare un messaggio: scaricare ed avere un iPod e’ illegale (o quasi). Non e’ cosi’, i piu’ lo sanno, ma il rischio che questo segnale arrivi a qualcuno inesperto e’ troppo grosso. Diciamo, piuttosto, che scaricare illegalmente e’ “comodo”, come dice Caruso, e da genovese (e ve lo dice un genovese).
E diciamo anche che esistono mille sistemi assolutamente legali di download: iTunes e RossoAlice, giusto per fare due nomi. Ma i titolari dei diritti usano anche le vie P2P utilizzate dagli “scambisti” pirata. Ci mettono un bel DRM e sono a posto. La legge lo consente.
Quanto all’iPod, e’ naturalmente collegato alla rete iTunes, ancor di piu’ dopo gli ultimi annunci di Apple. Ma io rimango inquieto e sto pensando di scendere per andare in Commissariato a denunciare il possesso del mio aggeggio bianco. Magari, mi rilasciano un’autorizzazione tipo porto d’armi…
Puntualmente, comunque, arriva anche Mazza e non ha tutti i torti. Non condivido, pero’, le osservazioni sull’atteggiamento diseducativo di Maroni. Per me, i nostri parlamentari diseducano quando mentono al cittadino, quando tradiscono il mandato, quando rubano veramente, quando usano linguaggio turpe pensando di essere simpatici, quando praticano la noble art nell’Emiciclo. Ecco: e’ diseducativo che Maroni prima abbia votato varie riforme sul diritto d’autore, poi faccia queste sortite. Ovvio… lui puo’ farle…
Soltanto un paio di cose, per finire. Come gia’ detto, non si puo’ discutere di diritto d’autore a livello nazionale. Occorre guardare ben piu’ in alto. Secondo, scaricare (e non mettere in condivisione) non e’ reato. Illegale si’ (art. 174-ter l.d.a.), penale no. Ecco perche’ quanto si dice nel forum di PI sull’obbligatorieta’ dell’azione penale non ha senso.
In giro c’e’ molta… Alt! E’ diseducativo dire “fuffa”?
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Diritto d’autore, P2P, iPod e i nostri parlamentari
Anche il Corriere mi da’ spunti, come sapete.
Vi segnalo “Maroni: sul web scarico canzoni illegalmente“.
Subito alle battute da fare, poi passiamo al giuridico.
– Maroni parla di ostacoli sociali, necessita’ di un coinvolgimento di hacker (sic), collaborazione vs. repressione. Sono cose molto forti (una un po’ sbagliata), spero non strategia politica.
– Bobo Craxi, che ha suonato con Ron (ri-sic), parla di “furto” ed io, pur con profondo rispetto per suo padre scomparso, non posso non ricordare le battute di Grillo sui socialisti. Scaricare qualche rarita’, qualche live non e’ diverso, giuridicamente, dallo scaricare un intero CD. E’ come dire “non ho rubato un’intera torta qualsiasi, ma soltanto una fetta di Vigoni originale, non potevo andare a Pavia”.
– La Meloni non e’ una heavy downloader perche’ non ha tempo. Altrimenti?
– Gasparri, ex ministro nominalmente tecnologico, non sa usare l’iPod, ci pensa la moglie. Ogni grande uomo deve avere, al fianco, una grande donna.
– Marco Rizzo, pur comunista, non scarica ma e’ tollerante. Dice che soltanto ora ha uno stipendio sufficiente per acquistare musica. Evidentemente, come docente in Orientamento Scolastico Professionale e politico di professione (QUI la sua scheda), non ce la faceva. Beh… essere deputato, anche non euro, ha i suoi vantaggi, per tutti. E’ noto.
– Caruso sentenzia, incidentalmente, che dieci anni fa la Rete non esisteva (stra-sic). Comunque, lui scaricava gia’, era ed e’ ancora “piu’ comodo”. Figuriamoci, poi, se ha un iPod: troppo “borghese”. Forse ha letto questo articolo ed ha concluso che e’ piu’ snob un player qualsiasi.
Al di la’ delle battute, fare demagogia e’ sempre molto facile, troppo.
Maroni dice che l’ostacolo allo sharing e’ di natura esclusivamente sociale. Non e’ del tutto vero, almeno se rimaniamo a livello nazionale. Come detto in altra sede, una determinata disciplina ci e’ imposta da norme UE e trattati internazionali. Prima si devono modificare quelli.
Passi la confusione sul mondo hacker, ma i nostri politici, che fanno le leggi, conoscono la legge?
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Scambisti (telematici ed etici)
PI segnala una nuova iniziativa in tema di P2P. Si tratta di scambioetico.org che propone la cessazione della campagna criminalizzatrice sul file sharing al fine di discutere del fenomeno, tra tutte le parti interessate, e giungere ad soluzioni piu’ eque rispetto a quelle attuali.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a parole belle e suggestive. Ma la questione non e’ cosi’ semplice. Occorre dirlo, altrimenti le soluzioni sembrano piu’ immediate di quanto realmente possibile.
Prima della pausa estiva segnalavo, sempre su PI, un disegno di legge sulla questione della copia privata. Il ddl si propone, tra le altre cose, di eliminare l’equo compenso proprio sulla copia privata e rendere pienamente lecito (anche sotto il profilo amministrativo e civile) l’uso personale delle opere dell’ingegno.
Nel forum a latere del mio pezzo ho trovato un’osservazione molto interessante e che io, compevolmente, ho omesso. Il succo e’ questo: siccome buona parte della nostra legislazione discende da direttive UE e queste ultime sono vincolanti per il nostro legislatore, se dette direttive prevedono una cosa (es.: l’equo compenso per la copia privata) non si puo’, da noi, decidere diversamente. Altrimenti, una procedura di infrazione ci sta tutta, con quello che ne consegue.
Quindi, non bisogna pensare che, al di la’ delle concrete modalita’, certe regole siano necessariamente un capriccio italiano (magari di qualche governo colorato come non ci garba) e che l’Italia possa legiferare autonomamente. Occorre guardare molto piu’ in alto: UE e anche trattati internazionali (es.: WIPO).
Giusto per individuare il giusto tavolo delle trattative.
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Il Partito dei Pirati
Sulla scia di analoghe realta’ statunitensi ed europee, nasce anche in Italia il Partito dei Pirati.
Belle idee, anche se non proprio originali.
Mi domando, pero’, perche’ farsi chiamare “Pirati”. E’ un termine negativo, poteva essere sostituito con qualcosa richiamante la liberta’.
Mi viene in mente Caparezza: “Meglio depressi che str***i del tipo “Me ne f***o”, perché non dicono “Io mi interesso”? ” (da La mia parte intollerante).
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Rassegne stampa e Web
Dirittodautore.it riporta questa notizia. In sostanza, l’attuale Governo vorrebbe “stanare” chi realizza rassegne stampa per fargli corrispondere i diritti.
E’ vero: molte rassegne sono fatte in barba alla legge (e non parlo soltanto di diritto d’autore, ma anche di concorrenza, ovviamente sleale).
Specie su Internet, diversi siti vivono letteralmente “scroccando” contenuti a destra e a manca. Ed ecco il punto.
Premesso che non ho mai compreso l’origine della regola-mito secondo la quale tutto quanto e’ su Internet e’ liberamente grabbabile, ci si dovrebbe dare un po’ una regolata. Specie quando si va al di la’ della citazione (disciplinata dalla l.d.a.) e, anzi, si succhia in maniera sistematica il lavoro degli altri, con finalita’ non certo personali.
In piu’, mi ritornano alla mente due noti problemi tipici della Rete: il deep-linking e il framing. Trovo molto scorretto il secondo, succede anche nel Web giuridico.
Dunque, attenzione a linkare, a dirottare in frame propri e, soprattutto, a copiare e incollare.
E guardate bene le licenze. PI, ad esempio, usa questa Creative Commons. A parte la scelta etica, penso sia anche un buon modello imprenditoriale.
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Software libero in Parlamento
Forse lo sapete gia’. Il Senatore Bulgarelli si da’ da fare: un altro ddl, questa volta sul software libero. Ammirevole, anche soltanto se si pensa ad una banalissima questione economica, invece di filosofeggiare inutilmente.
Soltanto una cosa: vorrei vedere le espressioni dei nostri parlamentari alla lettura della presentazione del ddl.
Anni luce… anni luce…
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Punto Informatico
Su Punto Informatico un mio articoletto sull’argomento del post precedente, vale a dire sull’uso personale delle opere dell’ingegno.
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Diritto d’autore e uso personale
Su Zeusnews c’e’ un articolo di Saggese che, dopo alcune riflessioni sulla “legislazione Urbani”, lancia un sondaggio sul forum dell’Olimpo.
L’articolo, per dirla tutta, non e’ corretto. Non per fare il professorino, ma il fine di profitto dello sharing e’, gia’ dall’anno scorso, tornato ad essere fine di lucro (almeno dell’art. 171-ter l.d.a.). Cio’ sotto il Governo Berlusconi. E’ giusto che si sappia per iniziare un discorso fondato sul solido e sulla verita’ (con questo non voglio dire che Saggese sia un imbroglione ;-).
Quello che e’ interessante, pero’, e’ verificare se l’attuale Governo (pur senza la ricandidatura di Cortiana) fara’ qualcosa sul punto.
Il Senatore Mauro Bulgarelli fa parte del Gruppo Insieme con l’Unione Verdi – Comunisti Italiani. Ha presentato questo disegno di legge.
In sostanza, se dovesse essere confermato il testo (ma non e’ certo detto), non vi sarebbero sanzioni, anche soltanto amministrative, per gli usi personali senza fine di lucro, mentre per il software e banche dati (art. 171-bis l.d.a.) vi sarebbe la tanto caldeggiata sincronizzazione con le altre fattispecie penali della legge: via il fine di profitto in favore del fine di lucro.
Si tratta di proposte di modifica piuttosto rivoluzionarie.
P.S.: Per seguire meglio l’andamento (e le possibili modifiche) del disegno di legge, e’ meglio partire da questa pagina.
P.P.S.: Dimenticavo di precisare che, anche se questa riforma dovesse passare, il trattamento di chi mettesse in condivisione anche senza lucro rimarrebbe penale (art. 171, comma 1, lett. a-bis), in effetti non considerato dal ddl).
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