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Category Archives: Privacy e dati personali
La Data Retention dopo la ratifica di Budapest
Sempre Interlex pubblica oggi un intervento di Gloria Marcoccio sul tema di cui all’oggetto. Da leggere. Mala tempora currunt.
Aggiungo che la situazione si fa ancora più drammatica se ricordiamo che non si è ancora avuta la doverosa attuazione della Direttiva 2006/24/CE. Sebbene circoli una bozza di decreto, dubito che la cosa si chiuderà a breve. Non foss’altro per il prossimo avvicendamento governativo (di che colore, non importa).
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La Destra: abbiamo sfogliato l’elenco
Esilarante (e illegale) iniziativa de La Destra. Visto che la Santanché (“che non la dé”) non riesce a passare a Massa-Carrara per un comizio, il partito decide di registare un annuncio elettorale di 40 secondi e spararlo a tutti gli abbonati telefonici della zona.
Con la consapevolezza che “sanno di sfiorare il criterio di legalità”. Un consulente sulle questioni no, eh? La figuraccia della Bonino pensavo fosse già nota nell’ambiente.
Si veda cosa dice il Garante (che non fa leggi, ma è condivisibile).
P.S.: La notizia è apparsa su Il Secolo XIX del 9 aprile 2008, pagina 3 in basso a destra. L’ho letta a pranzo e l’insalata mi è andata per traverso.
Presto bollette con tabulati in chiaro
Ovviamente, per le sole chiamate in uscita e, comunque, a seguito di una certa procedura.
Lo stabilisce (ahi… è proprio così) un recente provvedimento del Garante. Attualmente, le ultime tre cifre sono nascoste (***), possibilità che può essere ancora mantenuta, volendo.
Interessante per avere maggiore trasparenza sulla bolletta. Resta il fatto che il tutto si fonda sulla “parola” dell’intestatario che dovrà “informare” gli altri utilizzatori.
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Privacy e scuola
Il 15 dicembre 2007, organizzata dal Circolo dei Giuristi Telematici, si è tenuta la tavola rotonda “La Privacy a Scuola“.
Da qualche giorno sono disponibili alcuni materiali: di Marco Cuniberti e Giorgio Battaglini.
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31 marzo: è tempo di DPS
Termine oramai già noto per il “rinnovo” del DPS (Documento Programmatico sulla Sicurezza ex d.lgs. 196/2003 e All. B).
Lo sappiamo, ma vale la pena di ricordarlo. Il più delle volte si può riciclare quello dell’anno scorso e cambiare data.
Sempre che, ovviamente, non sia cambiato nulla di quanto ivi scritto rispetto all’anno precedente.
“Intercettazioni” in auto: così parlò la Cassazione
Nei giorni scorsi, la stampa ci ha proposto una notizia molto interessante. Allarmante, per alcuni. Il titolo di Quotidiano.net: “Si possono intercettare le conversazioni in auto“.
Ero piuttosto scettico, perché non mi quadravano alcune cose. Poi, però, ieri ho potuto leggere la motivazione della sentenza citata e mi sono convinto che, malgrado il tono sensazionalistico, la stampa ha riferito abbastanza correttamente.
Il provvedimento è molto chiaro, ma, per comodità, lo riassumo:
– gli artt. 617-623-bis c.p. non sono pertinenti in quanto riguardano comunicazioni a distanza, dunque sanzionano “vere” intercettazioni (i.e.: captazioni poste in essere da un soggetto diverso dagli interlocutori);
– l’art. 615-bis c.p. (Interferenze illecite nella vita privata) riguarda esclusivamente abitazioni e altri luoghi di privata dimora (piaccia o no, un’auto parcheggiata sulla pubblica via non appartiene a questo genere);
– la disciplina sulla privacy non rileva in quanto il trattamento illecito è fatto ulteriore rispetto alla mera installazione dei dispositivi contestati.
Direi che è tutto condivisibile anche se, in effetti, il buco legislativo c’è.
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Privacy e competenze
Oggi, in un esercizio commerciale.
Legenda
C = Commerciante
M = Minotti
C: Ecco, se vuole la carta fedeltà deve firmarmi la privacy.
Minotti tituba un po’ e, soprattutto, legge.
C: Legga pure, eh. Faccia con comodo, si figuri.
M: Mah, sa… E’ che mi occupo un po’ della materia, per lavoro.
C: Ah! Allora è un commercialista!
M: @#@##@@###!!!
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Peppermint: ultimo atto?
Visto che ne hanno parlato tutti, mi accodo. Ma non per saltare sul carro dei vincitori perché è nota la mia posizione dubbiosa. Insomma, sugli esiti che, appresso, esporrò non avrei scommesso. Ma è meglio così.
Il 28 febbraio (ma la notizia è filtrata soltanto il 13 marzo) il Garante ha imposto il blocco del trattamento dei dati raccolti da Peppermint, Techland e Logistep ordinandone la cancellazione entro il 31 marzo 2008. QUI il provvedimento, QUI il comunicato stampa.
Ora cosa può succedere? Le Società possono impugnare il provvedimento di fronte al giudice amministrativo e chiederne la sospensiva. Se non ottengono la sospensiva per tempo, devono cancellare (in caso contrario, scatterebbe il penale).
Comunque, se il provvedimento del Garante dovesse rimanere fermo mi sembra logico pensare che le cause di civili iniziate con quei dati non potranno andare avanti con successo.
Si parla già di azioni di risarcimento degli utenti e di una nuova valutazione penale delle lettere inviate dallo studio legale di Bolzano. Vedremo.
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Tagged file sharing, logistep, p2p, peppermint, techland
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Decreto Pisanu definitivamente prorogato (ma con modifiche) – UPDATED
Compromesso sulla data retention, non necessariamente efficace. Un po’ cerchiobottista.
Il decreto Pisanu, come molti sanno, e’ il decreto che, per ragioni di antiterrorismo, ha, tra le altre cose, allungato i termini di data retention di cui all’art. 132 T.U. Privacy. Insomma, i log dei gestori (telefonici e telematici). Poi, all’approssimarsi della scadenza (fissata per il 31 dicembre 2007) e’ stato prorogato con un decreto-legge (248/2007) al 31 dicembre 2008. Infine, nei giorni scorsi, e’ intervenuta la conversione in legge (l. 31/2008) con vigore dal 29 febbraio 2008. Ecco come come sono state riorganizzate le proroghe secondo il testo del decreto di dicembre con testo coordinato a seguito delle conversione:
Articolo 34.(Proroghe in materia di contrasto al terrorismo internazionale)
1. Al decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 6, comma 1, le parole: «fino al 31 dicembre 2007», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «fino alla data di entrata in vigore del provvedimento legislativo di attuazione della direttiva 2006/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, e comunque non oltre il 31 dicembre 2008,»;
b) all’articolo 7, comma 1, le parole: «fino al 31 dicembre 2007» sono sostituite dalle seguenti: «fino al 31 dicembre 2008».
Breve spiegazione. La lettera b) riguarda gli Internet point e i centri telefonici: che devono identificare tutti e tracciare il possibile. Ma non e’ una novita’. Il testo e’ lo stesso del decreto legge prima della conversione.
Molto interessante, invece, la lettera a) che “raccoglie” le proteste, anche del Garante, circa la conservazione dei dati (esterni) delle comunicazioni che, con la recente proroga, aveva termini assai preoccupanti.
Il risultato, di evidente compromesso forse soltanto apparente, e’ che se si da’ attuazione alla direttiva 2006/24/CE (proprio sulla conservazione dei dati), si rispetteranno quei nuovi termini e non quello, originario, del 31 dicembre 2008.
Ci sono due problemi che si chiamano… ” governo sfiduciato” e “fine legislatura”. Ce la faranno ad approvare il decreto legislativo di attuazione entro fine 2008 malgrado questi “incidenti”? Qualcuno bene informatico mi dice di si’, ma tutto puo’ succedere…
Non c’e’ molto, in Rete, quando si parla di decreti (almeno, per i disegni di legge c’e’ molto materiale). Io ho trovato questa pagina.
Aggiornamento di luglio 2008: visto che, grazie a Google, cercando notizie sul Decreto Pisanu capitate tutti qui, mentre un po’ è cambiato, suggerisco la lettura di un post aggiornato, scritto proprio per voi. QUI.
Sulla conservazione dei dati telefonici e telematici
Ah… volevo scriverlo da un po’. Sono molto in ritardo, parecchi ne hanno gia’ parlato, ma penso sia giusto segnalare anche qui.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha emanato un provvedimento con il quale precisa che i dati interni delle comunicazioni telematiche (es.: la lista dei siti visitati) e di quelle telefoniche non possono/non devono essere conservati dai fornitori ai sensi dell’art. 132 TU Privacy.
In margine, osservo che Quinta si lamenta dell’esclusione, da questa disciplina, dei motori di ricerca (par. 3, 5° bullet del provvedimento che linko in basso). In linea di principio ha ragione. Tutti, oramai, conosciamo l’invasivita’ di strumenti come Google. Ma se da un lato per i motori di ricerca valgono le regole ordinarie (per cui il trattamento di dati e’, di regola, vietato), dall’altro quel provvedimento del Garante si riferisce ad un àmbito particolare ove i motori di ricerca senz’altro non rientrano.
Tutto sul sito dell’Autorita’: comunicato stampa e provvedimento generale, a partire da QUI.