Category Archives: Reati informatici

Tesi ardite

Gianluca Pomante ha scritto questa cosa per Interlex. Gia’ il titolo “Non esiste il reato di accesso abusivo a un sistema informatico” e’ uno di quelli che, di primo acchito, potrebbe far esclamare “Ma che dice questo”?
No, riflettiamoci, non fa mai male, anzi…

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Amnistia e indulto

Forse ci siamo? Non lo so. E’ realmente difficile entrare nelle logiche e nei discorsi della politica.
Si parla di un indulto in settimana (provvedimento che elminerebbe soltanto la pena, non il reato) e sono stati presentati diversi disegni di legge riguardanti anche un’eventuale amnistia. Molto vari, ma ci sono dei punti fermi comuni.
Ad un primo sguardo, per quello che riguarda la Rete, molti reati informatici potrebbero essere cancellati, non quelli in materia di pedopornografia (anche la mera detenzione, direi) che, evidentemente, tutti gli schieramenti vedono come “imperdonabili”.
Per farvi un’idea piu’ precisa, consiglio sempre una ricerca da questa pagina del Senato. Non toccate nulla, inserite soltanto le parole amnistia e indulto (insieme o separatamente, meglio nel campo “Intera scheda”) e cliccate sul pulsante di ricerca.

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Lelio Luttazzi presenta… (Minotti’s version)

Mantellini ha dato questo titolo ad un suo post. Siccome e’ perfetto, glielo grabbo sperando che non mi chieda i diritti.
Hit parade della pirateria informatica… ma per favore…
E lasciamo perdere anche Baglioni che mi era quasi diventato simpatico per la sua partecipazione a “Siamo una squadra fortissimi”.
Comunque, l’occasione e’ persa, almeno sotto il profilo giuridico: un patteggiamento, di regola, non fa una gran giurisprudenza (ma fa statistica per la procura).
Peccato.

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Condanna per phishing

PI segnala la prima condanna per phishing in Italia.
Sono molto curioso di leggere le motivazioni perche’, come gia’ detto, ultimamente mi e’ venuto qualche dubbio circa le ipotesi penali applicabili.

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3 Unlock

Nei giorni scorsi sono circolate voci circa l’esistenza di una sentenza con la quale un giudice avrebbe dichiarato lecito lo sblocco dei telefonini 3. Beh… la notizia va un po’ corretta.
Il giudice non e’ un giudice, bensi’ un pubblico ministero che, anche con le migliori intenzioni, non emette sentenze. Infatti, ha avanzato una richiesta di archiviazione al giudice (per le indagini preliminari) che non necessariamente sara’ dello stesso avviso del dott. Bragho’ (il pm).
Leggo anche un articolo su PI che sembra raccogliere i chiarimenti di TRE. Non mi soddisfa.
Diciamo, anzitutto, che la delibera del Garante Comunicazioni non ha necessariamente influenza sul penale. Aggiungiamo che, come tutti sanno, il consumatore non e’ adeguatamente informato sull’esistenza di un lock (SIM o di operatore), almeno sino a qualche tempo fa (sono un utente TRE, parlo con cognizione di causa). Terminiamo dicendo che l’esistenza di un pm contrario e di uno (o piu’) favorevoli al penale non vuol dire nulla. Con tutto il rispetto, il pm non e’ un giudice.
Per tutti questi motivi, dubito fortemente che si possa dire (come pare abbia affermato TRE) che c’e’ una legge in vigore che sanziona penalmente gli sblocchi. E’ da interpretare, lo si sta facendo. Il Garante, poi, non scrive leggi. Lo sanno tutti.

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Un bacio rubato e’ reato

Non in tema col blog, ma di certo interesse sociale. Ecco la nota sentenza della Cassazione.
E perdonatemi la… rima baciata nel titolo…

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Diffamazione multimediale

Telefonate, filmini, ecc. In effetti, quello di cui all’art. 595 c.p. e’ un reato a condotta libera. Attendiamo la sentenza integrale, anche se sarei disposto a puntare qualche euro (e sono genovese…) sulla strumentalizzazione della notizia.

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Phishing contro clienti Banca Intesa

Attivissimo lo segnala e confermo che e’ arrivato anche a me, su diverse caselle.
Brevemente. Cos’e’ il “phishing”? Il termine – un po’ storpiato da “fishing” – richiama proprio una pesca. Nella fattispecie di dati relativi a conto correnti online.
Questi, meticolosamente raccolti, sono, successivamente, utilizzati per operazioni (abusive) di home-banking. In pratica per svuotare i conti di coloro che, in buona fede, hanno “abboccato” alle richieste inviate, soltanto apparentemente, dal proprio istituto di credito.
Qui c’e’ una buona guida.
Comunque, nessuna banca contatterebbe mai cosi’ i proprio clienti per domandare il rilascio di dati tanto delicati.

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Evoluzione Playstation, adattamenti giuridici

Del numero di PI appena uscito, mi ha colpito subito il titolo di questo articolo: “PS3? Ma non chiamatela console“. In effetti, ogni volta che esce una nuova versione della nota “cosa”, e’ sempre meno inopportuno parlare di computer.
La cosa, ad di la’ della tecnologia, ha anche i suoi riflessi giuridici, atteso che diverse norme sui reati informatici fanno riferimento ad un “sistema informatico o telematico”.

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Molestie telematiche

Su Altalex ho trovato questo articolo. Io – e mi scuso – non so chi sia il dott. Luca Amico, ma condivido praticamente ogni sua parola. I miei complimenti, comunque, per il rigore.
In particolare, scrive che, per Internet, l’art. 660 c.p. (molestie) non e’ sufficiente. Semplicemente perche’ la Rete non e’ luogo pubblico o aperto al pubblico, tanto meno “telefono”.
Nel mio piccolissimo, l’avevo scritto anch’io e, il mese scorso, ad E-Privacy 2006, l’ha sostenuto anche l’amica avv. Monica Gobbato. QUI, tra gli altri, gli interventi della collega milanese.
Mi risulta, pero’, che, a Firenze, Monica non abbia avuto un gran seguito sul punto. Ingiustamente, perche’ l’unico modo per concludere per l’applicabilita’ dell’art. 660 c.p., cosi’ come attualmente formulato, sarebbe affermare, come anticipato, che Internet e’ un luogo o un telefono.
Preciso che, in un libro stampato nel 2000, ho trovato scritto che siccome Internet funziona col doppino, allora e’ telefono.
Ai posteri…

Aggiornamento del 16 giugno 2006
Ho scoperto chi e’ dott. Luca Amico, un praticante del Foro di Savona. A maggior ragione, considerata l’eta’, i miei complimenti. QUI il suo profilo.

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