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Category Archives: Varie
Stasera ore 19.45, su Radio R101 (sfacciatissima autopromozione)
Mi hanno chiesto di dire qualcosa su “il Minottino”, nell’àmbito del programma “Prima di tutti” condotto da Tiberio Timperi.
Diversi siti/editori pubblicano ebook giuridici, ma mi sembra che, in effetti, il Minottino sia unico e primo nel suo genere. Con questo non voglio essere troppo presuntuoso, ma soltanto per spiegare la pertinenza con il programma ospitante.
Se, poi, non è così, fatemelo sapere: evitiamo figuracce.
Allora a stasere, in streaming a partire dall’homepage dell’emittente.
Intanto, ringrazio pubblicamente anche Anna Masera che ha rilanciato su La Stampa.
Ci vediamo il 20 maggio a Milano?
Ruben Razzante, Enzo Pulitano e il sottoscritto, con l’introduzione di Ermanno Cappa e l’organizzazione di AIGI nella persona di Laura Furlanetto (che ha anche la regia/moderazione dell’evento), parleranno di
“Il mondo dell’informazione e della comunicazione: regole giuridiche e deontologiche e nuove professionalità”.
Tutt i particolari QUI.
P.S.: Sì, Dok, tu non puoi mancare, almeno ci si vede un po’.
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Marche e marchette
L’Italia vive di bolli e marche, lo sappiamo tutti. Ma ci sono anche le marchette.
Questa mattina dovevo recuperare delle copie di atti giudiziari ordinati la settimana scorsa. Quattro facciate. Costo dell’operazione, 0,77 euro (le vecchie 1.500), come previsto dal T.U. Spese Giustizia (lo stesso che prevede un importo di 258,23 per la copia di un CD…).
Prima, ovviamente, passo dal tabaccaio per dotarmi della marca per i diritti di copia. Quelle cartacee non esistono più. Con una macchinetta di Lottomatica (tipo quella per la schedina, per i bolli auto, ecc.) il tabaccaio inserisce l’importo ed esce subito una bella marca adesiva.
Domando il taglio da 0,77 (che ho sempre avuto sino a poco tempo fa), ma mi rispondono che il sistema non consente importi sotto 1 euro. Ne prendo atto, non sto a discutere (non è colpa del tabaccaio, di cui mi fido) e penso che 0,23 euro non sia una cifra su cui perdere troppo tempo.
Però: 0,23 euro * n?
Denuncia allo Stato Italiano per inadempimento delle norme comunitarie su firma elettronica, fatturazione elettronica e PEC
Titolo “à la Quinta” per comunciare che pare che l’Italia, tanto per cambiare (e anche al di fuori della spazzatura), non sia stata rispettosissima di quanto imposto a livello UE (la questione del bollino era già un valido esempio).
I particoli su Scint.
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Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici – III puntata
Ultimo (direi) giro di domande/risposte di Punto Informatico ai nostri politici: canone RAI e blogging.
Premetto che non tratterò il primo argomento. Da un lato perché non è strettamente tecnologico, dall’altro perché tutti hanno risposto bene. Era scontato: ok al canone se c’è qualità e informazione corretta. Allora, proseguiamo.
Tema: blogging o, meglio, blog e stampa
Va premesso che la domanda dovrebbe riguardare tutte le pubblicazioni telematiche, non soltanto i blog (pur tanto diffusi). Ma diciamo che fa lo stesso, ci siamo intesi.
Di Pietro – Mi soprende (positivamente) perché in questa occasione abbandona la divisa (da ex poliziotto) senza tanti indugi. Meno chiaro mi appare la sua istanza riformista. Da decenni si parla di rivedere la normativa in tema di stampa (ora, con riflessi su Internet), ma i diversi progetti portano a soluzioni opposte. Avrebbe fatto bene ad indicarne una. Non ci dimentichiamo, infine, che chi tappa la bocca alle “voci libere” non sono soltanto i cattivoni che querelano, ma anche chi dà loro retta (e, cioè, la magistratura che sequestra e condanna).
Gasparri – Tocca un punto piuttosto delicato (e che, puntualmente, ha scatenato il forum): il diritto all’anonimato. Se uno si ferma, come fa Di Pietro, a diffamazione, stampa, ecc. è facile accontentare l’uditorio. Se, però, si va oltre, le critiche fioccano, inevitabilmente. Gasparri vorrebbe poter identificare ogni internauta o, meglio, ogni blogger e ogni commentatore. La Rete non vuole, ma i motivi non sono chiarissimi. Mi spiace, ad esempio, che Massimo si limiti, semplicisticamente, a dire che certi politici sono “vecchi”. Non è quello il punto. Ha anche ragione chi dice “se non hai nulla da nascondere, che bisogno c’è di nasconderti”? La risposta potrebbe essere “per non essere facilmente imbavagliato anche quando esprimo civilmente le mie idee”. Hanno ragione tutti. Molto discutile, invece, mi sembra la prospettazione di un obbligo, in capo al blogger, di richiedere l’identificazione del commentatore. No… comporterebbe il nascere di posizioni di garanzia che, di fatto, si ritorcerebbero anche contro il blogger.
Grillini – E’ realista, anche se, in questo caso, si ferma a dichiarazioni di principio senza essere veramente propositivo. Sul punto, mi aspettavo di più.
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Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici – II puntata
Punto Informatico continua con la pubblicazione delle risposte date da i nostri politici (purtroppo, soltanto tre) in tema di tecnologia (e diritti).
Continuo anch’io ripartendo da un mio precedente post.
Primo tema: Internet sequestrata – Filtri anti-gambling
Premessina. A mio parere c’è un problema di base. Sarà che io non amo particolarmente il gioco d’azzardo (lo vieterei per motivi etici e non solo), ma il monopolio statale della cosa è una vera vergogna. Proprio per motivi etici e non solo. Parimenti, dovrebbe, allora, esistere una AAMS della prostituzione. Detto ciò, andiamo ai “risponditori”.
Di Pietro – La sua risposta mi piace perché non gli piace il protezionismo e, invece, guarda ad una concertazione almeno comunitaria. Verrà da un piccolo paese molisano, ma ha idee molto meno provinciali di tanti metropolitani.
Gasparri – Appare decisamente più rigido (dovrebbe essere meno “politico”, come detto in precedenza). Sia sulle ragioni di Stato che sull’apertura a concertazioni comunitarie. Non mi è piaciuto, sul punto.
Grillini – Continua a stupirmi positivamente per la sua competenza tecnica o per la scelta del ghost writer 😉 Ad ogni modo, non mi sembra che l’argomento della facile (anche se non per tutti) aggirabilità (in parte utilizzato anche da Gasparri) sia vincente perché la debolezza della giustificabilità dei filtri non sta nell’inefficacia degli stessi. I problemi sono altri, ad esempio il filtraggio di siti “innocenti” e, comunque, quello della “censura”.
Secondo tema: Internet sequestrata – censure di siti pedofili (e non…)
Sono contento perché è Punto Informatico ha proposto il confronto con un mio articolo. Il fatto è che, sul punto, i politici non hanno risposto. E non sono perplesso perché, di fatto, non mi hanno filato. Probabilmente, non competeva loro, ma l’oscuramento del sito col gioco “Pretofilia” è stato un vero abuso al di fuori del diritto. La questione dell’Orgoglio pedofilo è un po’ diversa, ma non troppo se guardiamo ai principi.
Gasparri – Non centra il punto. Non si discute sulla lotta alla pedofilia, il fatto è che non si può censurare chi pedofilo non è o chi, forse ai limiti, esprime determinate idee.
Grillini – Non a sproposito menziona la libertà di espressione. Basta questo ed è perfetto, anche quando fa il distinguo sull’apologia di reato.
Di Pietro – La precisazione che la Rete è come il mondo “reale” potrebbe sembrare inutile, ma sta bene ricordarlo. Per il resto, mi sembra che emergano sempre i suoi trascorsi da inquisitore.
Terzo tema: La banda larga è un diritto universale?
Gasparri, Grillini, Di Pietro – Metto tutti insieme perché la risposta era scontata. Con un segno + per Grillini che dimostra di conoscere meglio l’argomento anche nelle sue implicazioni sociali e un segno – per Di Pietro in quanto pensa alla banda larga soltanto per professionisti, imprese e Pubblica Amministrazione. Dimenticando tutti gli altri cittadini, il loro diritto alla cultura.
Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici
Diciamoci la verità. Stuzzicare i nostri politici su temi tecnologici è un gioco perverso e sadico. Peggio che sparare sulla Croce Rossa. Da “bastardidentro”.
Allora, non dobbiamo stupirci se Berlusconi, con la sua età, ammette candidamente di non conoscere Internet. E’ il meno. Il leader non è tenuto ad essere tuttologo. Devo soltanto dotarsi di persone capaci e competenti per ogni settore che, eventualmente, gli suggeriscano il da farsi sui vari temi.
La cosa preoccupante è che nei programmi elettorali dei due schieramenti più forti (sulla carta, poi vedremo lunedì), di tecnologia sia parla ben poco. Eppure è il futuro culturale ed economico.
Punto Informatico ha iniziato ieri a pubblicare le risposte di alcuni politici, su temi precisi, appunto di tecnologia (ieri e oggi). E’ proprio una bella iniziativa. Peccato che, pur su un numero non precisato di destinatari dei quesiti, abbiano risposto soltanto in tre: Di Pietro (Idv), Grillini (Partito Socialista) e Gasparri (Pdl). Onore al merito, quanto meno per il fatto di aver risposto. Comunque sia, questa è la conferma…
Ma veniamo al merito.
Primo tema: Neutralità della Rete
Gasparri – Devo dire che sembra che sappia di cosa parla. Forse perché è stato specifico ministro (pur con l’ombra della legge che porta il suo nome). Mi ha dato una buona impressione, anche se tradisce una chiara origine politica. Chiamiamola “cerchiobottismo” oppure “maanchismo”.
Di Pietro – Soprendente. Pur un po’ troppo stringato, un atteggiamento da vero anarchico (smentito, però, dalle considerazioni in tema di data retention – infra).
Grillini – Da quando ha cambiato occhiali (lasciando quelli fondo di bottiglia per un modello più attuale) è decisamente più simpatico e gradevole. Sa meno di primo della classe però mi sa che lo è ancora. Appare, senza dubbio, il più preparato (anche tecnicamente – ma fa venire qualche sospetto di ghost writing) della terna.
Il tema della neutralità, pur fondamentale, si presta, però, a facili voli pindarici si sapore filosofico. Come dire che tutti possono giocare facendo bella figura. Passiamo oltre.
Secondo tema: Decreto Pisanu
Faccio una premessa. Questo è il vero punto critico. Semplicemente perché Pisanu era ministro di centrodestra mentre le recenti proroghe sono state di centrosinistra (fermo restando che le convesioni in legge sono state largamente volute da tutti). Difficile dire “è stata colpa sua”. Andiamo ai nostri.
Di Pietro – Qui esce la sua vera natura di ex poliziotto (ed ex piemme). Per il nostro Antonino il problema non è la data retention di per sé, ma lo step ulteriore, quello del controllo dei controllori. Peccato che per tutti coloro che si occupano dell’argomento (es.: Garanti Europei) il problema stia a monte di eventuali abusi. Appunto, nella data retention di per sé.
Gasparri – Pur con evidente cerchiobottismo, almeno menziona le libertà personali. Mi sembra un passo pià avanti, non da poco.
Grillini – Secondo me non centra perfettamente il tema o, meglio, non lo focalizza nei termini superiori più importanti (i diritti). Sembra che il Decreto Pisanu riguardi soprattutto limitazioni a connessioni libere e non controllate (Internet cafè, FON e simili).
Secondo tema-bis: Scuola
Anche qui una premessa. Hanno ragione tutti: quelli che dicono che occorre insegnare il congiuntivo e quelli che vorrebbero laboratori pieni di PC.
Grillini – Mi piace la sua attenzione verso un uso non passivo (e soltanto teorico) della tecnologia. E, poi, ammette che possiamo/dobbiamo guardare agli altri paesi, senza nascondersi dietro vuoti patriottismi.
E qui mi fermo anche perché l’articolo di PI si chiude con il primo paragrafo della seconda risposta di Di Pietro. Boh… Magari updato appena succede qualcosa.
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Tagged antonio di pietro, data retention, decreto pisanu, franco grillini, maurizio gasparri
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Arredo lo studio e mi ricarico
Dal regolamento sulla formazione permanente degli avvocati vigente a Bari (art. 4 lett. f):
“Integra assolvimento degli obblighi di formazione professionale continua anche lo svolgimento delle attività di seguito indicate […] in quanto sintomatici dell’impegno di studio, di approfondimento e di aggiornamento professionale, l’acquisizione di strumenti tecnici di conoscenza giuridica, quali riviste giuridiche, anche informatiche ed on line“.
Videino
Videino, come direbbe qualcuno, per web@femminile di Microsoft.
QUI e anche QUI.
Realmente mefistofelico, un po’ impacciato, molto stanco.
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Due strumenti contro il plagio online? – UPDATED
Segnalati da downloadblog.it.
Copyscape (a pagamento, ma c’e’ una versione gratuita con meno feature) confronta il contenuto di una certa pagina indicata e il Web restituendo un “report” di possibili plagi.
Freezepage, invece, produce lo screenshot di una pagina indicando data e orario. E’ anche gratuito, seppur con limitazioni.
Ho provato il primo e non mi sembra vicente. Ho messo l’url del blog e mi sono venuti fuori gli amici giuristi che hanno un blog. Non penso proprio mi abbiano plagiato. Diciamo che il sistema permette di trovare pagine simili (spesso, che parlano dello stesso argomento). Probabilmente, trova anche i plagi, ma attenzione ai falsi positivi.
Non ho provato il secondo, ma il limite sembra proprio quello dell’affidabilità del sistema di “certificazione” di conformità dello screenshot e dell’esattezza di data e orario.
Puntualmente:
“At FreezePage, we make every attempt to assure that our system is working properly and that cached Web pages do not get corrupted or lost. There is, however, always a small risk that this could happen. However unlikely, loss or corruption of data could occur and we cannot be held responsible for any consequences this may have for you“.
(fonte)
Peraltro, se non mi sbaglio, non c’è l’ombra di un riferimento ai titolari del sito, dunque del marchio. Insomma, non si sa chi siano o, quanto meno, non c’è molta trasparenza.
Insomma, io non utilizzarei questi servizi per il mio lavoro.
Aggiornamento del subito dopo: in effetti, un whois dice qualcosa su FreezePage. Il marchio appartiene ai titolari di quest’altro sito, danesi e misteriosi.