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Category Archives: Varie
Commissariato di Polizia offline?
Chiude il Commissariato Online? Repubblica è pessimista e dà la colpa ai tagli di Tremonti.
Non ci consente di fare una denuncia standocene comodamente a casa (malgrado un occhiello ambiguo, il testo chiarisce bene), ma, di certo, è in grado di alleggerire tutta la trafila.
Oltre ad essere utile per altri servizi, ricordiamocelo: sicurezza telematica, passaporti, immigrazione, minori, polizia amministrativa e sociale, concorsi.
Ma questo lo vedono meglio i bambini 2 (CVD)
Dropbox è un servizio di storage remoto. In sostanza, si depositano i propri documenti appunto in remoto mediante una cartella di sincronizzazione (e che permette di sincronizzare più disposiivi). Un servizio chiaramente cloud.
Ma Derek Newton fermamente afferma “Dropbox authentication: insicure by design”. Che non è proprio un titolo morbido…
Insomma, qualche malintenzionato potrebbe accedere ai nostri file senza autorizzazione. Su Macity un sunto in italiano.
Sicurezza del cloud, il tema trattato proprio due post fa.
Don’t be idiot
In questi istanti, Google sta mandando una circolare ai publisher (cioè coloro che pubblicano avvisi pubblicitari).
Gentile publisher,
Le scriviamo per informarla che i Termini e condizioni di AdSense, validi per il suo account, sono stati modificati. I Termini aggiornati saranno validi a partire dal 22 marzo 2011 e sono consultabili all’indirizzo http://www.google.com/intl/it/adsense/terms/terms_and_conditions_20110218.html .
Purtroppo non siamo in grado di interpretare per i nostri publisher il significato delle modifiche apportate ai documenti legali.
Per eventuali domande o una consulenza legale per l’interpretazione dei nuovi Termini e condizioni, consulti un avvocato.
Cordiali saluti,
Il team di Google AdSense
Scommetto che quando c’è da andare a giudizio, i loro avvocati sono prontissimi a dare l’interpretazione del caso, no?
P.S.: In vent’anni di professione, una stupidaggine del genere non l’ho mai letta…
Stalking di massa
Pare che un bel numero di giornalisti de Il Giornale (da Sallusti in giù) sia stato querelato da Italo Bocchino. Il reato ipotizzatato sarebbe quello si stalking.
Non intendo minimamente entrare nel merito, non sarebbe corretto. Ma, teoricamente, lo “stalking di massa”, così lo definisce Il Giornale, non è impossibile in primis perché il concorso di persone non credo si possa escludere a priori.
In più, già la nostra legge parla di “atti persecutori” (chiarendo meglio cosa significhi il termine inglese), mentre l’art. 612-bis c.p. punisce “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumita’ propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.
E qui si manifesta il (vero) problema cui ha fatto riferimento buona parte della dottrina: un’eccesssiva genericità della fattispecie che si tradurrebbe un una violazione del principio di tassatività.
Stalking e figli
Le statistiche del blog mi dicono che l’argomento interessa. Così, anche se non strettamente in tema, mi sembra giusto segnalare un provvedimento campano in tema di stalking.
Va premesso che la legislazione sugli atti persecutori ha introdotto una nuova misura cautelare, cioè il “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” (art. 282-ter c.p.).
La norma, però, parla di allontanamento dai luoghi frequentati non soltanto dalla vittima, ma anche dai prossimi congiunti di essa, categoria nella quale rientrano certamente i figli comuni. Sicché, il rispetto della misura potrebbe condurre all’impossibilità di incontro tra genitore-stalker e comune figlio dell’altro genitore-vittima.
Un GIP napoletano si è posto il problema e lo ha risolto direi in modo condivisibile.
Punibile la pedopornografia virtuale?
Premetto che le sentenze si commentano soltanto dopo aver letto personalmente le motivazioni, non certo sulla scorta del dispositivo e dei commenti sulla stampa.
Dunque mi accingo a scrivere due parole su questa notizia sul piano assolutamente astratto, pur in attesa di poter leggere il provvedimento intero.
Dal 2006 (l. 38/2006), a causa di norme sovranazionali, anche in Italia è punita la pedopornografia “virtuale” (e proprio il termine usato dalla legge).
Ecco la norma che ci interessa
“Art. 600-quater.1. (Pornografia virtuale). Le disposizioni di cui agli articoli 600-ter e 600-quater si applicano anche quando il materiale pornografico rappresenta immagini virtuali realizzate utilizzando immagini di minori degli anni diciotto o parti di esse, ma la pena e’ diminuita di un terzo. Per immagini virtuali si intendono immagini realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali”
Ora, io non conosco i fatti giudicati a Milano, ma mi sembra che non sia possibile prescindere dall’utilizzo di immagini di minori (o parti di esse) e che, pertanto, una rappresentazione grafica totalmente (e chiaramente) “finta” non sia punibile (specie allo stato delle tecnica). Ciò vale, anzitutto, per i fumetti.
Avevo scritto qualcosa qui, ai tempi.
Azzardo e monopolio
Non è un caso italiano, ma al nostro Paese può tranquillamente applicarsi
L’art. 49 CE deve essere interpretato nel senso che non osta ad una normativa di uno Stato
membro, come quella oggetto della causa principale, che subordina l’organizzazione e la
promozione dei giochi d’azzardo ad un regime di esclusività a favore di un unico operatore e che
vieta a tutti gli altri operatori, compreso un operatore stabilito in un altro Stato membro, di proporre
mediante Internet, sul territorio del primo Stato membro, servizi rientranti nel citato regime.
E’ il dictum della sentenza 3 giugno 2010 della Corte di Giustizia delle Comunità Europee. Su Diritto.it, con un commento di Giulia Milizia.
Il carcere (e non per coerenza coi miei studi)
Io mi sono laureato in Sociologia del diritto. Materia molto “anomala”, quando tutti frequentavano i classici istituti delle classiche (e anche un po’ tristi) materie. Però a me piaceva la Sociologia del diritto, mi piaceva il mio Maestro (il prof. Giorgio Rebuffa) e ci ho messo un anno per arrivare alla sessione, con testi in almeno tre lingue. Fierissimo e contentissimo.
Sociologia mista a criminologia.
Da pensare quello che riporta Massimo di Luca Sofri, senza pregiudizi. Vale per tutti, eccome.
Posted in Varie
2 Comments
Video del ragazzo disabile: condanna per tre dirigenti Google
Lo riferisce da pochissimo il Corriere. Inutile trarre conclusioni affrettate, si dovranno leggere le motivazioni che, secondo me, non saranno pubblicate prima di sessanta se non novanta giorni.
Staremo a vedere anche se, personalmente, sono molto preoccupato…
Posted in Sentenze e sentenzine, Varie
17 Comments
Anche i ciclisti craccano
Notizia fortissima (anche se i giornalisti confondono sempre hacker con cracker…): un ciclista ha bucato i computer della federazione per dimostrarsi non positivo al doping.
L’ho letta su FB nello status di Giovanni Ziccardi e con lui condivido: questa mi mancava 😉
QUI, dal Corriere.