Modifiche alle Playstation

Pare che vendere chip di modifica per le Playstation sia illegale, reato per la precisione (art. 171-ter lda). Lo dice la Cassazione annullando l’assoluzione in appello.
Ne ha parlato Punto Informatico. La sentenza integrale e’ su Penale.it.

Posted in Diritto d'autore | 3 Comments

Visita ortopedica – passaparola

Un’amica ha un problema e mi chiede di contribuire a questo passaparola.
E’ stata investita da un pirata della strada e ancora oggi patisce le conseguenze di quell’incidente.
Si domanda di mettere insieme risorse, conoscenze, idee e consigli di carattere ortopedico affinche’ non rimanga segnata per sempre.
Qui il sito.
Passate parola.

Posted in Personali (i.e.: OT) | Leave a comment

R.I.P.

Francesco era un mio cliente, di quelli ormai storici. Conosciuto circa dieci anni fa quando aveva gia’ fatto buona parte di quello che doveva fare.
Non uno stinco di santo se confrontiamo il suo comportamento con i dettami della legge penale, ma un bravo ragazzo.
Aveva anche la faccia tosta di darmi dei consigli di carattere personale, lui che aveva fatto mille sciocchezze. Ma erano buoni consigli, sempre sincerti. Di quelli che bisognerebbe seguire.
Ogni tanto veniva a trovarmi coi vestiti sporchi del muratore. Tirava fuori due banconote spiegazzate e mi diceva che, al momento, era quello che poteva. Qualche volta ci siamo presi un aperitivo insieme.
Mi ci ero molto affezionato, si’.
Ci lascia a 47 anni. Stamattina, la camera ardente era deserta, piangeva soltanto sua moglie.
Mi manchera’.

Posted in Personali (i.e.: OT) | 3 Comments

Il fine giustifica i mezzi

Punto Informatico ci racconta che in Germania ci sarebbe l’intenzione di diffondere trojan di stato per spiare i computer dei terroristi. Non c’e’ da scandalizzarsi, secondo me. Si tratta di qualcosa di molto simile (e tecnologicamente aggiornato) alle intercettazioni telefoniche e ambientali. Ecco, al piu’ ci si puo’ interrogare sull’efficacia.
Ricordo, pero’, che nel lontano 2001 Alessandra Mussolini (con l’appoggio esterno di altri parlamentari) propose ufficialmente il "bombardamento" dei siti pedofili. Era il ddl C408. Proposta caduta e confluita in un piu’ ampio documento anti-pedofilita. Questo, comunque, il testo allora proposto (articolo unico):
"1. All’articolo 600-ter del codice penale sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:
        "Qualora i fatti previsti dall’articolo 600-bis e dal presente articolo consistano nella messa in circolazione, mediante strumenti informatici o telematici, di immagini ed informazioni aventi ad oggetto persone minori degli anni diciotto, il giudice può autorizzare con decreto il sequestro e, nei casi più gravi, la distruzione di dati, programmi e sistemi utilizzati per la loro diffusione.
        Sulla base delle convenzioni internazionali esistenti, il giudice può anche disporre l’interruzione del funzionamento del sistema informatico o telematico utilizzato per la diffusione delle immagini e delle informazioni di cui al quinto comma del presente articolo, con l’ausilio di apposite tecnologie e strumenti informatici. In tale caso il giudice ordina la previa registrazione e la custodia del materiale contenuto nel sistema informatico o telematico
".

Posted in Iniziative di legge | Leave a comment

Garlasco forensics

Se si riesce a distaccarsi dal dramma delle morte di una ragazza, le vicende di Garlasco possono diventare argomento di interessante dibattito scientifico, specie in punto computer forensics.
Sulla mailing list del Circolo si sta gia’ discutendo, tra giuristi e tecnici.

Posted in Computer Forensics | 1 Comment

Mestieri pericolosi

Spamhaus avra’ una bella riduzione della somma dovuta a titolo di risarcimento in favore di e360insight. L’aveva inserita, pare erroneamente, nella sua black list. Lo riporta PI che cita Ars.
Io sono contento perche’ non sono certo un nemico di Spamhaus. Pero’, qualche anno fa, insieme a Luca de Grazia ci battevamo per far capire che la compilazione di black list e’ un mestiere… pericoloso (e dai non banali risvolti giuridici in tema di dati personali). E ci siamo presi quasi degli insulti.
A distanza di anni, io provo soddisfazione per questo, per non aver sbagliato di tanto.

Posted in Privacy e dati personali | Leave a comment

La diligenza delle banche

I fatti. Tizio e’ un titolare di carta Bancomat. Un giorno, si reca all’ATM per fare un prelievo, ma la macchina infernale si mangia il prezioso rettangolo di plastica magnetizzata.
Avverte il personale dell’istituto e si sente rispondere che la carta e’ stata trattenuta dall’ATM in quanto il correntistita ne aveva domandata una diversa, che riceve seduta stante.
Successivamente, scopre che gli sono stati abusivamente prelevati circa 5 milioni di lire con la vecchia carta (clonata?).
Tizio, cita in giudizio la banca. Perde in primo e secondo grado, ma la Cassazione, che annulla con rinvio la decisione di appello, pone un quesito di rilevantissima importanza e, forse, dalle conseguenze rivoluzionarie in altri servizi (v. banking online e phishing).
Ecco uno stralcio del sintetico ma puntuale commento di CittadinoLex: "la banca, svolgendo attività professionale, deve adempiere tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti con la massima diligenza, non solo con riguardo all’attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione, per cui i giudice di merito avrebbero dovuto valutare, con riferimento al servizio bancomat, se al di là di contrarie previsioni regolamentari, la banca sia comunque responsabile laddove non abbia provveduto, con strumenti idonei, a garantire la sicurezza contro eventuali manomissioni".

Posted in Sentenze e sentenzine | Leave a comment

Sblocco iPhone

Non sto a dir piu’ di tanto sull’iPhone che, francamente, mi sembra un fenomeno legato esclusivamente alla moda piuttosto che a doti tecnologiche intrinseche. Insomma, molto carino, ma, francamente, mi comprerei un altro aggeggio.
Riprendo Guido Scorza (col quale, ormai, c’e’ un amorevole scambio di link) su un tema, da me trascurato almeno in questa sede. Potrebbe diventare interessante anche per noi, a suo tempo: l’hacking del gadget "meloso" di cui si e’ gia’ ampiamente parlato.
Meno immediate sono le conseguenze legali che ne possono derivare. E, come c’era da aspettarsi, AT&T si e’ gia’ arrabbiatina.
Abbiamo i nostri bei precedenti di indagine italiani dei quali riferisce anche Guido (terminali H3G). Per la verita’, a me non risultano provvedimenti (sentenze di proscioglimento o decreti di archiviazione) anche se sono sempre stato scettico sulle indagini che contestavano reati come accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica, ecc. Semplicemente, perche’ non sono compatibili quanto a bene protetto.
Come detto, non mi risultano provvedimenti definitivi (in un senso o nell’altro), ma ci andrei piuttosto cauto. La differenza potrebbe discendere dalla vendita del terminale piuttosto che dalla cessione in comodato.
Incidentalmente (ma teniamo presente che si tratta di un ordinamento diverso) in Uk Ofcom ha gia’ detto la sua: lo sblocco non sarebbe illegale.

Posted in Reati informatici | Leave a comment

Lavavetri: Sindaco vs. Stato?

La questione dei lavavetri di Firenze è diventata puramente politica. E ci sono fondate ragioni perché, secondo me, è giusto che un problema di sicurezza sia gestito a livello centrale anche se, come sempre, non entro nel merito del singolo caso.
Ritornerò a breve sul punto, intanto occupiamoci sempre dei titoloni dei giornali che parlano di lavavetri “arrestati”. Sfido chiunque a provare che qualcuno di questi signori sia stato arrestato (in flagranza o quasi) dopo l’ordinanza del Sindaco di Firenze ed in conseguenza di essa. Non è possibile semplicemente perché l’unico reato che si può eventualmente contestare a chi violi detta ordinanza è quello di cui all’art. 650 c.p. Che è una contravvenzione e per le contravvenzioni non è previsto l’arresto. L’arresto di cui si parla (senza sapere di cosa si tratti) è la pena detentiva prevista alternativamente a quella pecuniaria (che si chiama ammenda). Se, poi, la pena dovesse andare definitiva, ovviamente è un discorso diverso.
Ma torniamo al reato espressamente richiamato dall’ordinanza (ma non ce n’era bisogno). Ecco cosa dice l’art. 650 c.p.: “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206”.
Si dice che i Sindaci non possono prevedere ipotesi penali perché ciò spetta allo Stato. E’ vero, c’è una riserva di legge (statale). Peccato, però, che il “buco” stia proprio nella legge dello Stato. L’art. 650 c.p. è la più classica delle norme penali “in bianco” che si può riempire con ordini di autorità non statali. Esiste da sempre, è criticata da sempre, è applicata da sempre. Soltanto ora ci si accorge che è il cavallo di troia per far legiferare, in penale, soggetti diversi dallo Stato. Basta una ragione prevista dalla norma e il gioco è fatto.
Posted in Cronaca e Diritto | Leave a comment

Garlasco: l’aggravante che non c’è

Con questo post inauguro la sezione Cronaca e Diritto dedicata, appunto, alle considerazioni giuridiche riguardanti i fatti di cronaca anche se non di criminalità informatica.
Mi sono accorto, infatti, che i giornalisti non sempre riportano i fatti in modo giuridicamente corretto. Spesso enfatizzano e, ovviamente, ne perde la fedeltà.
Io penso che a qualcuno possa interessare un’analisi più puntuale. Poi, l’occasione è propizia anche per me, per farmi un po’ di ripasso, per riaprire certi tomi. Non basta mai.
Garlasco, brutta storia anche per merito dei cronisti che hanno scritto di tutto, spesso senza alcuna pertinenza con le indagini, spesso trasformando un pettegolezzo in indizio. Investigatori dilettanti allo sbaraglio.
Negli ultimi giorni il “notizione”: la Procura contesta all’unico indagato le aggravanti della crudeltà (art. 61, n. 4), c.p.) e di motivi abietti o futili (art. 61, n. 1), c.p.). Sempre più noir, sempre più trucido o splatter, come ormai si dice. Atto dovuto, dicono gli inquirenti, ed io mi permetto di essere d’accordo anche se capisco che la cosa può non far piacere a chi si ritiene ingiustamente accusato (ma che, paradossalmente, si trova tutelato proprio in virtù della sua iscrizione sul registro degli indagati).
La notizia, comunque, si sgonfia in poco tempo. Non entro nel merito perché, non conoscendo gli atti, nessuno è autorizzato a farlo. Sulla crudeltà forse ci si riferisce alle modalità deducibile da riscontri obiettivi. Sui motivi… beh… anche un bambino capisce che se il movente è sconosciuto lo stesso non può essere aggettivato in qualche modo (futile). Movente e motivi sono sinonimi. Sta nella nostra lingua.
Posted in Cronaca e Diritto | 2 Comments