La corrispondenza (anche telematica)

Se devo occuparmi di un caso piu’ o meno concreto, vado a rileggermi certi Autori che ritengo di indubbio orientamento. Tra questi c’e’ sicuramente Claudia Pecorella la quale, a proposito della posta elettronica, osserva che "similmente a quanto può dirsi con riguardo alle altre forme di corrispondenza, quest’ultima [quella elettronica] cessa di esistere in quanto tale – ai fini delle disposizioni penali in esame – allorquando il destinatario delle comunicazione ha preso conoscenza del messaggio inviatogli, ossia la ‘comunicazione’ si è realizzata". E cita pure Mantovani, Manzini e Antolisei… Mica poco…
Il brano e’ tratto da Diritto penale dell’informatica, Padova, Cedam, 2006 (ristampa con aggiornamento), pag. 295.
Giusto per fondare le mie perplessita’ circa il provvedimento del Garante citato nel post precedente.

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Ancora sulla riservatezza delle email

Mi era sfuggito questo provvedimento del Garante, del maggio scorso.
Molto brevemente: Tizia invia un’email a Caio, gia’ suo marito da cui era stata ripudiata (previo matrimonio islamico). Tizia invia per CC anche ad altre quattro persone e una di queste la inoltra ad un giornalista che si occupa di Islam. A breve, un quotidiano pubblica stralci di detta "corrispondenza" commentati dal giornalista.
Caio chiede informazioni al giornale e poi, non soddisfatto, si rivolge al Garante per chiedere l’inibizione della pubblicazione.
Il Garante, dichiarando che in quel caso la riservatezza prevale sul diritto di cronaca, ha dato ragione a Caio ribadendo la tutela della "corrispondenza" (ancorche’ telematica) anche con riferimento all’art. 93 l.d.a. (senza con cio’ dire che un’email e’ un’opera dell’ingegno).
Da leggere.

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Nuove leggi sul P2P?

Purtroppo, dopo la presentazione del 27 luglio scorso, il ddl C2963 non e’ stato ancora assegnato. Dunque, almeno io, non ne conosco il tenore preciso (anche se la sostanza e’ nota da tempo). Non capisco cosa ci voglia a metterlo sul sito della Camera…
Come compito per le vacanze, suggerirei di tenere d’occhio questa scheda.

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Cosa fanno le banche per noi

In questi giorni sento spesso la fanfara della maggiore convenienza (per l’utente) dei conti online rispetto a quelli, diciamo cosi’, "tradizionali". Io ne ho uno da anni. Non tanto per pigrizia (ho la banca praticamente sotto lo studio), quanto per evitare le code.
All’inizio era gratuito, poi hanno iniziato a far pagare un canone, pur non elevatissimo (ma che si aggiunge a tutte le altre voci che mi ritrovo sull’estratto conto). Per me e’ comodo, quindi pago, ma per loro e’ una nuova entrata e, allo stesso tempo, risparmio (e non lo dicono, figuriamoci).
Ma il risparmio ha i suoi effetti collateriali perche’ quando si tira troppo… si finisce con l’esporsi a pratiche come il phishing. Al momento, questo risparmio sulle voci della sicurezza lo pagano gli utenti, non soltanto quelli gabbati dal phishier.
ABI sta diffondendo informazioni a tutela dei risparmiatori e, tra le altre cose, scrive un "decalogo" per le banche dove le misure di sicurezza raccomandate sono realmente ridicole. Con un effetto perverso: quando i singoli istituti di credito dimostreranno di aver rispettato queste regolette con poco senso (e di spesa nulla o quasi), la faranno franca coi risparmiatori derubati dei propri danari custoditi in una casa dalle pareti di carta di riso.
Io diffondo il meme, come apprezzato da Quinta.
Il resto l’ho gia’ detto, e’ inutile che mi ripeta.

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Amore e altruismo: una piccola-grande storia

"E’ morto nel tentativo di salvare la madre della fidanzatina".
Sedici anni, c’e’ da imparare.
Da ANSA.

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Blogger e privilegi della stampa

Negli USA stanno riconoscendo anche ai blogger il diritto di tacere sulle fonti confidenziali. Molto interessante. In Italia, si va, talvolta, nella direzione opposta, nel senso che si accostano i blogger alla stampa in senso pregiudizievole per i primi.
Fonte ZDNet.

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Fare le leggi, magari bene

Un po’ fuori tema, perche’ non riguarda il diritto delle nuove tecnologie.
Stefano Quintarelli fa parte di quella stretta minoranza di blogger che fa un po’ di ricerca, si documenta. Non si perde a glossare (e criticare) la tanto amata stampa e a fare politica da quattro soldi. Non e’ necessario essere un giurista per parlare di leggi.
Parliamo di "emergenza-urgenza" circolazione stradale e incidenti. Il 3 scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato questo decreto-legge (pubblicato oggi non so se sia stato pubblicato oggi, come prospettato). Ecco il suo post.
Molto semplice: si prendono i dati degli incidenti e si tirano un po’ di somme. Che ne esce? Che il legislatore non sa fare le leggi. Punto.

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ICT, disabilita’ e diritto: un libro

Finalmente, e’ in vendita. Edito da Nyberg, curato da Antonino Attanasio e con presentazione di Antonio A. Martino.
Su un argomento poco trattato, ma, comunque, molto interessante.
Raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nel 2005, ma e’ stato aggiornato. Ve lo posso garantire, e’ una cosa che ho vissuto personalmente sulla mia pelle (dal momento che sono il curatore della collana).

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Digitale…

"L’impronta digitale dell’occhio è difficilmente falsificabile".

Dal Corriere.

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Ancora phishing e responsabilita’ delle banche

Con riferimento al post immediatamente precedente, mi accorgo di non essere stato il primo a pormi certi interrogativi.
Quinta ne aveva parlato a maggio. Adusbef Lazio Centro Nord piu’ o meno lo stesso periodo. E Repubblica TV (via Antiphishing.it).

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