Blogosfere su Peppermint

Ieri mi hanno chiesto un’intervista sul solito caso Peppermint.
Ne ho approfittato per aggiungere qualche riflessione nata dal confronto con altri giuristi.
QUI, appunto su Blogosfere.

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Equo compenso e P2P (download)

Cercavo delle cose su Technorati e mi sono imbattuto su questo post di Alessio Canova.
Si parla di una tesi di Andrea Monti (per la verita’, con tutto il rispetto per Andrea, ne avevano parlati altri prima) circa la presunta "legalizzazione" del P2P (soltanto per il download) a seguito dell’introduzione dell’equo compenso su supporti e dispositivi.
E’ interessante anche il veloce botta e risposta nei commenti.
Merita una riflessione, magari un reload da qualche parte.

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DIG – Eat a Lecce dal 4 al 9 giugno

Il Circolo dei Giuristi Telematici e Scint… oppure… Scint e il Circolo dei Giuristi Telematici organizzano, nei luoghi e alle date di cui al titolo, DIG -Eat, insolito (ma stimolante) accoppiamento tra diritto (dematerializzazione) ed enogastronomia (salentina).
Un peccato non esserci. Ecco… io non potro’ esserci…

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Ancora su Garante e Peppermit

Fonte Guido Scorza, pare che, in effetti, ci siano altri tre ricorsi pendenti presso il Tribunale di Roma.
In tal caso, la costituzione del Garante ha un qualche senso.
Certo che, pero’, il comunicato dell’Autorita’ era tutt’altro che chiaro.

Update ore 18:11: mi dicono che i ricorsi pendenti sarebbero addirittura cinque…

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Bluetooth Advertising

Ho letto ieri sera (ma non ricordo dove… Corriere? Repubblica? Trovato!) di questo nuovo caso di presunta violazione della privacy.
Passi vicino ad un cartellone pubblicitario (o, comunque, ad un trasmettitore BT di classe sufficientemente potente) e ti arriva un messaggio in ingresso (non un SMS, come riferito dalla stampa). Accetti o meno (come si fa per qualsiasi trasmissione BT di quel tipo) e, in caso affermativo, ti ritrovi una bella pubblicita’.
Scontatissima la denuncia di violazione della privacy.
Il Garante, interpellato, dice di non saperne nulla limitandosi a richiamare l’art. 126 TU dati personali (non mi sembra molto pertinente).
Poi, gugolando un po’, mi sono accorto che la pratica e’ tutt’altro che sconosciuta e nuova.
Ovviamente, ero il primo a non conoscerla. Ci rifletto un po’.

P.S.: Oggi, durante E-Privacy, una veloce scansione mi ha consentito di accertare che tutti i BT erano spenti (o non visibili). Di solito, ai convegni sulla privacy, becco un sacco di palmari e BlackBerry aperti… Evidentemente, l’uditorio di E-privacy e’ di un certo livello.

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Il Garante e il caso Peppermint

Tangue, nei commenti ad un post precedente, ci ha prontamente notiziato che "il Garante privacy si costituisce in giudizio" (paro paro dal comuncato stampa del Garante, QUI).
A parte il fatto che quando c’e’ da tutelare la pur sacrosanta privacy di alcuni potenti si interviene "tempo zero", mentre quando c’e’ sempre un dubbio sulla violazione a danno di "3.636" persone, malgrado la notifica dei ricorsi ci si fa vivi soltanto quando la protesta monta (e ribadisco che, secondo me, non e’ molto fondata), c’e’, temo, un problemino.
Siccome non sia tutti fessi, ci sono persone come Guido Scorza che si sono posti un elementare interrogativo (non per fare il bello, ma me lo sono posto anch’io. ieri sera dopo aver letto il commento di Tangue). Dove si vuole costituire il Garante?
Mi risulta che i procedimenti cautelari riguardanti i due provider si siano ampiamente chiusi (tant’e’ vero che hanno dovuto cedere i dati associati agli IP), mentre non sappiamo nulla di (secondo me improbabili) analoghe procedure nei confronti di altri ISP.
Che ci sfugge?

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Interviste impossibili

 

Michele Favara Pedarsi intervista Daniele Minotti. E viceversa.
Da Zenacamp per RobinGood TV.
Citazione: "Adesso mi ha detto che fa diritto penale".
Ma ROTFL!

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BlogBabel

Da oggi sono su BlogBabel.
Confermo che il mio blog e’ un disastro…

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Una sentenza della Cassazione

Dovuta, da quel che si capisce, piu’ ad una mancanza di prova della responsabilita’ dell’imputato piu’ che ad approfondimenti sul reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico, segnalo una recente Cassazione.
Questa la massima che sono riuiscito a trarre io
"Il reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.) postula che il sistema sia "protetto da misure di sicurezza" e che l’agente, per accedervi, abbia in qualche modo neutralizzato tali misure. Non ha rilevanza penale la condotta di chi, successivamente a detta neutralizzazione posta in essere da altri al di fuori anche di ipotesi di concorso, ne approfitti avvalendosi soltanto degli strumenti e dei dati di cui sia legittimamente in possesso".
Su Penale.it

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Email UNICEF: attenzione!

Non sopporto chi sfrutta la sensibilita’ altrui per i propri fini illeciti.
Stamattina mi e’ arriva un’email apparentemente da UNICEF. Apparentemente, perche’ guardando le proprieta’ del messaggio emergono dati non compatibili con il mittente citato.
Bene, il testo e’ questo
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L’UNICEF è la principale organizzazione mondiale per la difesa dei diritti e delle condizioni di vita dell’infanzia e dell’adolescenza in tutto il mondo.
2000 Bambini hanno bisogno del vostro aiuto per aiutarli bisogna cliccare ACCETTO
Il vostro voto aiuta i 2000 bambini con delle medicine abbiamo bisogno del vostro voto
ACCETTO
Qualunque cosa tu scelga di fare, i bambini di tutto il mondo e l’UNICEF te ne saranno grati!
Grazie per aver aiutato questi bambini
www.unicef.it
Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus – Via Palestro, 68 – 00185 Roma – Numero Verde 800-745.111 – Codice Fiscale 015 619 205 86
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Quanto meno sospetta… ACCETTO, poi, punta su un eseguibile (a_friend.exe). Fortunatamente, non e’ piu’ sul server. Non conosciamo gli effetti, ma e’ molto difficile pensare che UNICEF faccia scaricare un eseguibile e che questo non sia un malware.
Ho fatto una ricerca veloce ed ho trovato questo. Vedo che non sono l’unico diffidente.
Ulteriori contributi sono ben accetti.

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