OT: Bacharach

Un po’ di OT dopo queste giornate di grandi accessi al blog soprattutto per merito dei link di Mantellini, Libero Blog e Punto Informatico.
Chi mi conosce, ma proprio chi mi conosce bene, sa della mia passione per Burt Bacharach, perso quest’anno nel tour italiano, ma visto, con la divina Dionne Warwick, circa dieci anni fa al Covo di Santa.
Avevo gia’ sentito i due brani con la collaborazione di Chris Botti, ma soltanto la settimana scorsa ho avuto occasione di asoltare il suo ultimo lavoro, At This Time. L’ho comprato e sto pensando anche di regalarlo.
Qui c’e’ la sua homepage intitolata facendo il “verso” ad un suo storico successo: A House is not a Home. Non amo particolarmente la lingua inglese, pur riconoscendone l’universalita’, ma la differenza tra House e Home e’ qualcosa di assolutamente raffinato e profondo. E Bacharach l’ha saputa riassumere egregiamente, in note e versi. Oddio, le parole sono di Hal David, come per tradizione…

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Astensione avvocati: ottobre, novembre e dicembre

Si vocifera di nuovi periodi di astensione. Non ho, al momento, fonti ufficiali ma le date dovrebbero essere il 12 ottobre, dal 13 al 18 novembre e dall’11 al 16 dicembre. Attendo conferma o smentita.
Intanto, abbiamo rimediato una brutta figura. In relazione all’astensione di luglio, la Commissione Garanzia Sciopero ha sanzionato l’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana) per 25.000 euro (ai farmacisti la meta’, o giu’ di li’). Motivo? Mancato rispetto del preavviso di dieci giorni, non ricorrenza delle eccezioni e violazione del termine massimo di durata pari a sette giorni.

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Vietato il sesso, su Internet

Ogni tanto, come gia’ scritto, visito i siti del Parlamento alla ricerca di disegni di legge che riguardino Internet e, piu’ in generale, l’informatica. Sto lavorando… intanto, segnalo subito il ddl C 1256, presentato dall’On. Nan e intitolato “Disposizioni per la tutela della morale pubblica e per la prevenzione delle molestie e delle aggressioni sessuali “. Virgoletto… ma va letto tutto.
Minorenni e minorati si trovano cos?`involontariamente colpiti nelle loro curiosita`da fotografie che stimolano spesso interessi morbosi. Con troppa facilita` e senza alcuna discrezione la stessa cosa avviene attraverso quasi tutti i portali di ricerca della rete INTERNET, utilizzata, e` noto, soprattutto da giovani“. E, cosi’:”La presente proposta di legge si prefigge pertanto di prevenire tali fenomeni, impedendo che notizie, immagini od ogni altro dato suscettibile di colpire in modo « perverso » l’opinione pubblica sia facilmente accessibile e possa, pertanto, stimolare comportamenti contrari alla morale pubblica e pericolosi per la tutela personale e sessuale dell’individuo“.
Meritevole l’art. 2.

1. E` vietato consentire il libero accesso ai siti INTERNET che riproducono contenuti a sfondo sessuale e che divulgano immagini o notizie finalizzate a promuovere o a suscitare fantasie di tipo sessuale.
2. Ai siti di cui al comma 1 si puo`accedere solo dopo avere autocertificato la propria maggiore eta` e avere fatto espressa richiesta di accesso.
3. I siti di cui al comma 1 non possono essere pubblicizzati.

Attenzione: si parla di pornografia, non di pedopornografia.

P.S.: L’On. Nan e’ un collega di Savona che conosco almeno di vista. Non me ne vorra’.

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Una “tassa” su Internet?

Beppe Grillo riferisce di un disegno di legge per la salvaguardia del Cinema italiano.
All’art. 32, comma 1, lett. e), si parla, in effetti, di un prelievo sul fatturato lordo dei provider.
Comprensibile, malgrado la replica dell’On. Colasio, il timore di una ricaduta sugli utenti.

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Password del caro estinto: Yahoo! dice no

Yahoo! tutela anche la privacy dei morti. Lo riferisce il Corriere.
Oramai l’ansia da privacy va oltre, all’aldila’. Mi sembra un po’ eccessivo.

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Mantellini fa outing

E’ sempre piu’ di moda, lo sappiamo.
Dopo Maroni (e altri), anche Massimo Mantellini, su PI, confessa di aver scaricato illegalmente, pur con qualche precisazione e critica.

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Pedoporno e patteggiamento

Venerdi’ sera, dopo una lezione al Master della Rete di Padova, ho ricevuto un cliente accusato di reati pedoporno.
Abbiamo parlato un’oretta, di tutto, anche delle possibili scelte processuali. In estrema sintesi, gli ho detto che le opzioni sono tre: patteggiamento, abbreviato e dibattimento.
Mi ha guardato severo e mi ha detto: “Avvocato, ora non si puo’ piu’ patteggiare”. Con la comprensione per chi non e’ giurista (e, comunque, per chi si trova a che fare col mare magnum delle leggi italiane) gli ho subito chiarito che il limite era per il patteggiamento allargato. Pero’, mi e’ rimasto il dubbio che il mio cliente non sia l’unico a pensarla cosi’. Le leggi sono tante e anche complicate. Interessa un modesto chiarimento?
Prima della legge 134/2003, il patteggiamento era possibile soltanto arrivando ad una pena non superiore ai due anni (sola o congiunta con l’eventuale pena pecuniaria). Con quella legge, il limite e’ stato, appunto, “allargato” sino a coprire il massimo di cinque anni. Ed oggi, per “patteggiamento allargato” si intende quello relativo a pene comprese tra due anni e un giorno e cinque anni.
Nei fatti, esistono due patteggiamenti: il primo da zero (si fa per dire, ovviamente) a due anni, il secondo (quello allargato) da due anni e un giorno a cinque anni. Il secondo patteggiamento comporta vantaggi minori e non e’ applicabile a tutti i reati.
L’anno scorso, la legge 38/2006 e’ intervenuta, in senso peggiorativo, sul tema pedofilia-pedoporno escludendo, tra le altre cose, il patteggiamento allargato anche per i reati di cui agli articoli (del codice penale) 600-ter, primo, secondo, terzo e quinto comma, 600-quater, secondo comma, 600-quater. 1, relativamente alla condotta di produzione o commercio di materiale pornografico (v. art. 11 della legge).
Ergo, siccome nel mondo telematico le ipotesi piu’ frequenti sono quelle di cui agli artt. 600-quater e 600-ter, terzo comma (per la condotta diffusione via P2P) e considerato che, almeno per quanto visto coi miei occhi, in casi concreti di quel genere non si sforano, ipotizzando un calcolo, i due anni, e’ possibile, nella stragande maggioranza dei casi, patteggiare i reati in tema di pedopornografia.
Tutto cio’ nella pratica, senza pretese scientifiche e di esaustivita’, almeno in questa sede.
Non e’ facile spiegarlo al cliente, ma, talvolta, il patteggiamento e’ la soluzione migliore, anche perche’ non espone alla pubblicita’ del dibattimento per reati cosi’ infamanti.
E ve lo dice uno che non e’ un gran “patteggiatore”.

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Intercettazioni illecite: il decreto

Da ieri e’ in vigore il decreto sulle intercettazioni telefoniche illecite che, per la verita’, riguarda anche quelle telematiche.
Mi sorge un dubbo: siccome l’azione risarcitoria e’ concessa contro direttore, vice-direttore o editore, quale regola per il web?
Sul destino dei materiali illecitamente acquisiti, segnalo questo articolo del Corriere. Non e’ un tema da poco e gli americani lo sanno gia’ da tempo, molto tempo…

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E-vucumpra’

Sebbene la figura dell’ambulante che vende “tarocchi” non rappresenti una specie in via di estinzione, i canali telematici costituiscono, oggi, un’alternativa molto appetibile.
A maggio avevo segnalato il resoconto, da PI, di un’operazione Gdf.
Ora, come riferisce Ansa, Louis Vuitton e Dior si lamentano dell’asserito lassismo di Ebay nella lotta alla contraffazione.
E’ vero: sulle aste online gira molta roba falsa, ma mi chiedo come, ad esempio, Ebay possa controllare la sterminata quantita’ di merce che viene proposta per il tramite del suo servizio.
Tempo fa, un mio amico si e’ preso un bidone acquistato un vinile contraffatto (pensando di comprare un raro originale). Devo dire che, a parte le procedure un po’ complesse, Ebay l’ha tutelato.

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Maroni di ritorno

Non ho mai pensato di essere piu’ attento degli altri, ma non avrei immaginato che la notizia di Maroni “pirata” potesse essere, in piu’ modi, ripresa anche da altri: Punto Informatico e Mantellini, per quanto ho visto io in una veloce carrellata. E si scatena la polemica.
Vedo che Massimo ha una comicita’ simile alla mia in un post essenziale. Bellissima la “fanta-dichiarazione” attribuita, da un commentatore, a Wanna Marchi: “Scaricare la musica è una truffa”.
Ma andiamo avanti. In buona o malafede si lascia passare un messaggio: scaricare ed avere un iPod e’ illegale (o quasi). Non e’ cosi’, i piu’ lo sanno, ma il rischio che questo segnale arrivi a qualcuno inesperto e’ troppo grosso. Diciamo, piuttosto, che scaricare illegalmente e’ “comodo”, come dice Caruso, e da genovese (e ve lo dice un genovese).
E diciamo anche che esistono mille sistemi assolutamente legali di download: iTunes e RossoAlice, giusto per fare due nomi. Ma i titolari dei diritti usano anche le vie P2P utilizzate dagli “scambisti” pirata. Ci mettono un bel DRM e sono a posto. La legge lo consente.
Quanto all’iPod, e’ naturalmente collegato alla rete iTunes, ancor di piu’ dopo gli ultimi annunci di Apple. Ma io rimango inquieto e sto pensando di scendere per andare in Commissariato a denunciare il possesso del mio aggeggio bianco. Magari, mi rilasciano un’autorizzazione tipo porto d’armi…
Puntualmente, comunque, arriva anche Mazza e non ha tutti i torti. Non condivido, pero’, le osservazioni sull’atteggiamento diseducativo di Maroni. Per me, i nostri parlamentari diseducano quando mentono al cittadino, quando tradiscono il mandato, quando rubano veramente, quando usano linguaggio turpe pensando di essere simpatici, quando praticano la noble art nell’Emiciclo. Ecco: e’ diseducativo che Maroni prima abbia votato varie riforme sul diritto d’autore, poi faccia queste sortite. Ovvio… lui puo’ farle…
Soltanto un paio di cose, per finire. Come gia’ detto, non si puo’ discutere di diritto d’autore a livello nazionale. Occorre guardare ben piu’ in alto. Secondo, scaricare (e non mettere in condivisione) non e’ reato. Illegale si’ (art. 174-ter l.d.a.), penale no. Ecco perche’ quanto si dice nel forum di PI sull’obbligatorieta’ dell’azione penale non ha senso.
In giro c’e’ molta… Alt! E’ diseducativo dire “fuffa”?

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