:.:.: (il blog di) Daniele Minotti

Sulla hp di freeazzurra.com campeggia un bel “sigillo” di sequestro riferito all’operazione “Wild Sharer” (condivisore selvaggio…).
Tradotto dal legalese, si comprende che piu’ persone, in concorso fra loro, avrebbero ripetutamente
– messo a disposizione mediante reti telematiche, senza fini di lucro, materiale protetto dal diritto d’autore;
– a fini di lucro abusivamente riprodotto, trasmesso o diffuso in pubblico, con qualsiasi procedimento, opere o parti di opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico-musicali, ovvero multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati.
Il tutto, con un danno patrimoniale notevole per la persona offesa (i titolari dei diritti).
Non trovo riferimenti a contestazioni di associazione per delinquere.
Si capisce anche che il procedimento e’ a carico di ignoti/persone da identificare.
Io, nel pomeriggio, ricevo una persona che ha subito un sequestro per sharing proprio giovedi’ 23.
Che le cose siano in qualche modo legate?

Aggiornamento delle 19.30. In effetti, le cose sono legate, anzi sono proprio coincidenti…

PI da’ notizia che la Germania avrebbe appena approvato una legge secondo la quale scaricare un contenuto protetto dal diritto d’autore equivarrebbe ad un vero e proprio furto (es.: il furto di un CD in un negozio).
Sebbene anche la nostra legislazione abbia mostrato un orientamento del genere (mai cosi’ spinto, pero’) trovo la cosa del tutto iniqua.
Una riproduzione, pur abusiva, non priva il titolare del bene originale.
Ecco perche’ furto e duplicazione (o condotte analoghe) non possono essere trattate allo stesso modo (se si guarda al danno subito dal titolare). Appunto, per equita’, principio cui la legge deve pur sempre informarsi.

Ancora sull’argomento. Pare che in Francia abbiamo approvato una legge. In poche parole, DRM meno “pesanti”, sanzioni sul P2P e qualche ombra sui sistemi di P2P.
Vedremo. Intanto, per approfondimenti,
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58478