Ciao Mondo!

Paese che vai, usanza che trovi. E la tradizione informatica vuole che il primo prodotto di una nuova interfaccia uomo-macchina-uomo sia il più possibile analogo al classico “Hello World”.

Nota: Il vecchio blog è all’URL http://www.bloggers.it/minotti/

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Manutenzione

Il blog entra in manutenzione speriamo per poco. Intanto, si prega di non commentare i post perche’ i commenti potrebbero essere persi e mi spiacerebbe.

Arrivederci su altra piattaforma.

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Ancora sulla riforma dell’art. 70 l.d.a.

La notte porta consiglio e, soprattutto, la discussione fa bene.
Ieri sera, su Radio Città futura, delle modifiche all’art. 70 l.d.a. hanno parlato, di fatto, soltanto Folena, Guido Scorza e il sottoscritto.
Mi sembra che, allo stato, a parte il V-boy Beppe Grillo siamo tutti abbastanza concordi che un passo avanti è stato fatto nel senso che, prima, non si poteva riprodurre un’immagine o una musica in versione integrale (sulla qualità, vedremo poi). Ora sì, pur coi limiti che si vedranno. E l’ha capito bene anche Marco Conidi che, ieri sera, non sembrava contentissimo della cosa.
Purtroppo, dopo questa bella notizia, occorre passare a quelle brutte. In estrema sintesi, tutto è molto fumoso o non ottimizzato. Vediamo perché, analizzando il mitico “comma 1-bis) (rinvio anche ad un mio precedente post):
– la regola si applica soltanto a Internet, quindi non, ad esempio, a dispense o dispensine ancorché distribuite gratuitamente;
– la pubblicazione deve avvenire a titolo gratuito, dunque non in via onerosa (es.: una certa cifra per scaricare un certo contenuto, anche nell’eventuale forma dell’abbonamento);
– le opere contemplate sono soltanto immagini e musiche; sono, pertanto, escluse, giusto per fare il solito esempio, le opere letterarie che seguono il regime del pre- (e tuttora) vigente comma 1; va detto che Guido e Luca Spinelli stanno “wikieggiando” un progetto che contemplerebbe anche le immagini in movimento, dunque i film, i clip, ecc.;
– le opere devono essere a bassa risoluzione o degradate; ho già detto la mia al post segnalato, dunque non è il caso di ripetersi; anche in questo caso, Guido e Luca elaborano e sembrano voler escludere una definizione immutevole nel tempo; il prof. Tommaso Russo dà, da parte sua, indicazioni tecniche sul criterio relativo proposto (e non assoluto; es.: 72 dpi o 128kbps) che si basa su una certa diminuzione di qualità rispetto all’originale; approccio che ha il vantaggio di poter resistere allo scorrere (veloce) del tempo tecnologico;
– l’uso consentito alle condizioni della riforma è soltanto quello didattico o scientifico; e qui, francamente, mi sembra basti un Devoto-Oli o l’internettiano De Mauro, magari con un po’ di buon senso a condimento dell’insalata linguistica;
– l’utilizzo delle opere non deve essere a scopo di lucro; il che salva iniziative come Wikipedia (che è un’associazione senza fini di lucro), ma renderebbe comunque fuorilegge il blog che si paga le spese di pubblicazione con gli ads di Google realizzando un “lucro indiretto”; con Valentino Spataro siamo d’accordo e, considerato questo limite, propone di tirare dentro il salvagente della nuova norma anche queste realtà tutt’altro che rare (e’ una tesi sostenuta anche nel progetto Wiki), ma che non hanno essenza commerciale; il problema, però, è che se è vero che un blogger che non sia una blogstar (sono realmente poche) può racimolare non più di 20-30 euro al mese di ads, con quel solo mese si paga un anno di hosting decente, piattaforma CMS compresa; che dire di quegli undici mesi che avanzano e che, per dirla tutta, andrebbero dichiarati fiscalmente? Se si vuole ripagare il tempo che perde, è come volere un corrispettivo per la propria attività. Sbaglio?
Il vero punto di disaccordo tra me e Guido è, però, che io penso che il futuro decreto ministeriale dovrà tracciare soltanto i limiti degli usi didattici e scientifici, mentre lui ritiene che la norma secondaria dovrà occuparsi anche delle questioni tecniche risoluzione e degrado. Ricito la norma nella parte che ci interessa: “Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma”. In effetti, la lettera è un po’ ambigua e Guido mi cita la discussione in Commissione (pur scarna, sul punto). Mi riprometto di leggere il tutto, sono sempre a corto di tempo.
Anyway, la differenza non sarebbe poca e gia’ ora si svela critica: se avesse ragione Guido, il comma 1-bis – che, in caso di violazione, potrebbe portare anche a conseguenze penali – presenterebbe un problema di riserva di legge; se la ragione fosse dalla mia parte, ci troveremmo di fronte a regole non troppo tassative e, comunque, a possibili disparità in sede di singolo giudizio (perché in questo caso, sarebbe il giudice a decidere sulla misura di risoluzione e degrado).
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Pezzo unico

Manuela Arcuri per il Corriere:
«La prima volta che vado a letto con un uomo succede quasi sempre che non si fa niente. Si preoccupano, si agitano, credono di dover fare i fenomeni. Pensano "Oddio, lo sto facendo con l’Arcuri", e non si conclude. Ormai lo so, sono rassegnata. Per questo concedo sempre una seconda chance».
Letta cosi’ suona come il piu’ classico "ce l’ho solo io". E scusate l’OT…

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E se Urbani…

A me questo articolo di PI e’ piaciuto parecchio perche’ propone un tema molto delicato e importante, anche per noi.
Condividere non e’ distribuire, in USA. E qui in Italia? Ecco cosa sanziona la nostra legge (art. 171, comma 1, lett. a-bis):
"mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa".
Chi sa come funziona un sistema di P2P sa se questa regola e’ applicabile ed entro quali limiti.

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La sbirciatina non sempre si paga…

La sentenza di cui si parla da qualche giorno su carta e Internet e’ QUI.
Riguarda una "sbirciatina" da parte di un dipendente dell’Agenzia delle Entrate interessato agli affari di un politico e consorte.
Leggendola (specie nella formula assolutoria), si capisce che le cose sono andate un po’ diversamente da quanto si legge in giro: questioni di dolo.

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Stanotte su Radio Citta’ Futura – UPDATED

Dalle 11.00 alle 01.00 (cosi’ mi ha detto) si discutera’ delle questioni sul diritto d’autore di cui si e’ parlato in questi ultimi giorni.
Io dovrei essere in onda intorno alle 00.20 e mi riferiscono che interverranno anche Pietro Folena e Guido Scorza. Anche un’altra persona, ma, purtroppo, non ne ricordo il nome.
Su Radio Citta’ Futura (c’e’ anche streaming e satellite).

Aggiormento delle 17.45: apprendo che il “quarto uomo” e’ Antonio di Corinto.

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Internet e carta: soliti trattamenti differenziati

Non penso occorra chiamarsi Massimo Mantellini per giungere a certe esattissime conclusioni. Il problema, semmai, e’ il coraggio di sostenerle. E non tutti lo hanno.
Massimo riprende una articolo di Repubblica sul tema della prostituzione online o, meglio, sui siti di annunci escort e osserva che, alla stessa stregua, dovrebbero essere chiusi/perquisiti/sequestrati anche i tradizionali quotidiani che pubblicano centinaia di annunci chiaramente legati alla prostituzione.
Al di la’ di cio’, a me vengono in mente due cose:
– che l’anno scorso Rebus (che e’ uno che sa…) ha denunciato il filtraggio, per IP, di un sito di questo genere "sfruttando" il decreto Gentiloni sull’inibizione dei siti pedopornografici; un gravissimo abuso;
– che, piu’ recentemente, la Cassazione ha distinto tra stampa (con i relativi diritti di cui alla’rt. 21 Cost.) e stampa di annunci illegali.

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Astensione penalisti del 23 gennaio 2008

In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario dei Penalisti. QUI, la notizia dell’UCPI

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La privacy secondo Repubblica

Raccapricciante decalogo pubblicato online.
Potrebbe andare bene per un aspirante agente segreto…

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