Statistiche rivelatrici

Pare che qualcuno alla SIAE abbia visitato questo blog, verosimilmente in conseguenza dei miei post su Corte di Giustizia e contrassegno.
Colgo l’occasione, allora, per invitare al dibattito pubblico, anche su questo spazio. Eventuali repliche saranno pubblicate integralmente.

Posted in Diritto d'autore | Leave a comment

Peppermint: altre due ordinanze (buone)

L’avvocato Domenico Siciliano scrive, su Key4biz, che il Tribunale di Roma avrebbe emesso, il 22 scorso, due nuove ordinanze sul caso Peppermint, consolidando l’ultimo orientamento sfavorevole alla casa discografica tedesca.
In attesa di poter leggere i provvedimenti, segnalo doverosamente l’articolo.

Posted in Privacy e dati personali | 1 Comment

Sezione Stampa su Penale.it

Carlo Felice ne sara’ contento, spero.
Oggi ho creato una nuova sezione di Penale.it dedicata alla stampa.
Ovviamente, per ora, ci sono piu’ o meno vecchi provvedimenti, ma la mia intenzione e’ quella di puntare molto, in futuro, su questi argomenti, spesso incrociati con Internet.

Posted in Internet e stampa | 2 Comments

SIAE, bugie e videotape (contrassegnati): aggiornamento

A costo di essere molesto…
Apprendo che Andrea ha scritto a La Voce per smentire/correggere il titolo dell’articolo cui facevo riferimento in questo post. Ha fatto bene.
La risposta e’ molto secca: l’abbiamo preso dal sito SIAE.
Il che aggrava la posizione di SIAE che, ente di diritto pubblico e dall’alto della sua "autorita’", diffonde notizie false. E nessuno dice nulla.

Posted in Diritto d'autore | Leave a comment

Primo processo (vero) per phishing

Ai tempi delle prime conferenze stampa avevo chiesto informazioni, ma il mio interlocutore si e’ chiuso nel piu’ stretto riserbo. Io volevo soltanto conoscere le contestazioni in diritto, per motivi di studio.
Ora vedo che la prima udienza (penso preliminare) per "Phish & Chip" (nome dell’operazione) sara’ proprio domani. La cosa e’ molto interessante perche’ mi risulta soltano un patteggiamento, anche se, domani, gli imputati potrebbero seguire la stessa via.
Guarda caso, domani, sono proprio a Milano. Ho gia’ scritto un’email a chi di dovere.
Giusto per conoscere le imputazioni perche’, francamente, sono molto perplesso sulla frode informatica. E non soltanto io.
Ah… Esiste anche l’operazione "Paprika e Curry" per gli 899. Bah…

Posted in Reati informatici | 5 Comments

Giu’ le mani dai giornalisti digitali

E’ il senso, in estrema sintesi, di una sentenza della Cassazione, forse gia’ nota agli addetti, pubblicata su Penale.it. Approfondendo, aggiungo che la Suprema Corte afferma che il giornalista puo’ consegnare il documento informatico richiesto oppure opporre il segreto professionale. Pertanto, in prima battuta, non gli si puo’ sequestrare il computer.
La metto nella sezione "diritti digitali" perche’, malgrado il sistema informatico sia stato restituito subito dopo previa duplicazione, ho l’impressione che quando si sta in ambito, appunto, informatico, la gente sia decisamente piu’ disinvolta nella compressione dei diritti altrui. Se l’oggetto della ricerca fosse stato un cartaceo, penso che gli inquirenti si sarebbero comportati in modo decisamente piu’ soft.
Beninteso che la regola fissata dalla Cassazione, vale per tutti i soggetti di cui agli artt. 200 e 201 c.p.p.
A buon intenditor…

Posted in Diritti digitali | Leave a comment

L’informalita’ di Internet

Altalex pubblica un’interessante sentenza sulla responsabilita’ da messaggi diffamatori su newsgroup.
La Societa’ Alfa, che si sente diffamata su it.comp.reti.wireless, si rivolge al Tribunale di Lucca, ex art. 700 c.p.c., chiedendo di ordinare alla Societa’ Beta (un provider) "di cessare immediatamente l’utilizzo del numero IP ………………, di togliere a sua cura e spese tutti i messaggi sinora trasmessi ed ordinare altresì al motore di ricerca Google Italia SRL di eliminare i messaggi dal News Group It. Comp. Reti Wireless".
Risposta negativa: il provider non ha il potere di moderare e/o cancellare i messaggi del gruppo, mentre Google Italia non e’ Big G (Google Inc.). Comunque, Google si limita a mettere a disposizione uno spazio, dunque non puo’ rispondere per una forma di responsabilita’ oggettiva esclusa dalla regola dell’art. 2043 c.c.
Infine, "per completezza si osserva, nel merito, che allo stato non vi sono elementi concreti per ritenere che i messaggi in questione abbiano una natura diffamatoria – sostanziandosi essi in giudizi sulle caratteristiche squisitamente tecniche dei prodotti ……… – (e dunque manifestazione del diritto di critica) inseriti in un forum, e dunque in linea con i toni informali che caratterizzano lo scambio diretto di opinioni su Internet".
Al di la’ delle questioni di responsabilita’ (in penale ancor piu’ rigorose), mi piace molto quest’ultimo passaggio: la critica puo’ essere anche informale.
Non conosco il merito, ma vorrei plaudire il giudice che ha saputo evitare ogni demonizzazione della Rete.

Posted in Reati informatici | 3 Comments

SIAE, bugie e videotape (contrassegnati)

La Voce, che si definisce "primo quotidiano indipendente on line" (ma che io non conoscevo), se ne esce con un titolone shock: "Diritti d’autore: i supporti con opere tutelate vanno vidimati". L’articolo, poi, e’ tutto un programma, ma, a ben vedere, e’ copiato e incollato dal sito SIAE (senza citare la fonte…) che, finalmente, dice qualcosa. Di sbagliato. Vediamo perche’.[[SPEZZA]]
Il "fatto" e’ il solito, almeno per questo blog dove se ne e’ parlato in diversi post (gli altri media tacciono): la sentenza della Corte di Giustizia delle Comunita’ Europee in tema di contrassegno SIAE.
E partiamo dal titolone. La Corte dice l’esatto contrario e, cioe’, che "l’obbligo di apporre sui dischi compatti contenenti opere d’arte figurativa il contrassegno «SIAE» in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato, costituiscono una regola tecnica che, qualora non sia stata notificata alla Commissione, non può essere fatta valere nei confronti di un privato". Tutto chiarissimo, ma non per la SIAE. Se la regola tecnica non e’ stata notificata, non puo’ essere opposta al privato, dunque l’obbligo decade.
Mi verrebbe da fermarmi qui, ma la pervicacia della SIAE impone di affondare il colpo sperando che porti al KO.
Se e’ vero che sul caso cesenate la decisione definitiva spettera’ al Giudice italiano, francamente non vedo come quest’ultimo potra’ giungere a condanna. Il motivo e’ sempre elementare: se c’e’ una norma che impone l’obbligo del contrassegno (art. 181-bis l.d.a.) e una che sanziona determinate condotte relative a supporti non vidimati se il contrassegno non c’e’ (artt. 171-bis e 171-ter l.d.a., ad esempio), alla luce dell’illegalita’ (va detto senza mezzi termini) del bollino, la norma sanzionatoria e’ inapplicabile. L’han voluta scrivere cosi’, tutta puntellata sulla benedetta pecetta, che, ora, il castello di carta cade inevitabilmente.
L’Araba Fenice, questa volta, non puo’ rinascere dalle proprie ceneri. A nulla vale sostenere che il caso di specie riguardava la fissazione, su supporti ottici, di opere figurative, lasciando intendere che per altre opere (software, video, audio, ecc.) l’obbligo sussisterebbe ancora. Da un lato, limpidamente, la Corte si e’ occupata di aspetti di carattere generale velevoli per ogni vidimazione imposta. Dall’altro, il processo ha per oggetto la contestazione dell’art. 171-ter l.d.a. (nella previgente lett. c) che, comunque, riguarda tutti i supporti audio-video. Ah… dimenticavo… I CD contenevano anche un accompagnamento musicale e un film. Forse la SIAE non ha letto bene gli atti di causa…
Inoltre, il mancato approfondimento, nel merito, va letto diversamente. La Corte ha sostanzialmente accolto in toto le conclusioni dell’Avvocato generale della Corte stessa il quale scrive: "È quindi superfluo rispondere agli altri quesiti sollevati nella questione pregiudiziale, poiché la loro soluzione non è utile ai fini della soluzione della causa principale". Penso non necessitino di spiegazioni.
Circa l’argomento secondo cui la legge italiana sanzionerebbe, anche penalmente, l’utilizzazione abusiva di opere, va detto che da un lato non coglie il nocciolo della causa cesenate (che non ha mai riguardato un’utilizzazione abusiva, ma soltanto la mancata apposizione del contrassegno), dall’altro, come anticipato, le sanzioni penali scattano se il bollino non c’e’, indipendentemente dall’abuso. Che e’ una bestialita’, ma l’hanno voluta cosi’ e, ora, se la tengono.
Se, infine, un autore vuole marchiare le sue opere, e’ una sua libera scelta, ma, con le parole dell’Avvocato generale, "le autorità italiane non possono pertanto perseguire il sig. Schwibbert per non aver adempiuto l’obbligo di apposizione del contrassegno".

Posted in Diritto d'autore | Leave a comment

Avvocati, blog, politica e…

…aggiungiamo Franca Rame cosi’ la cosa si fa parecchio ingarbugliata. Non ho capito bene cosa c’entrino tra loro le cose, che ne capisce la suddetta e perche’ un avvocato dovrebbe godere di due crediti formativi partecipando ad un incontro su questi argomenti.
Francesco e’ sicuramente una persona sopra le righe, ma si e’ dimostrato amico in diverse occasioni.
Dunque, segnalo.

Posted in Avvocati | 2 Comments

Astensione avvocati 23 novembre 2007

Mi ero dimenticato di dirlo. L’UICP aveva proclamato, per ieri, una giornata di astensione dalle udienze.
Pur in ritardo, segnalo la motivazioni. Direi condivisibilissime, dunque da diffondere senza indugio.
Quel pacchetto sicurezza e’ una vera sciocchezza…

Posted in Avvocati | Leave a comment