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Tag Archives: facebook
Palo Segreto
La notizia merita un post a parte. Nel post precedente, davo atto della smentita della Postale e dell’insistenza de L’Espresso anche circa il “segretissimissimo” incontro a Palo Alto tra i vertici di Facebook e la nostrana Polizia Postale. Sembra per penetrare arbitrariamente nei profili degli utenti.
Ebbene, grazie ad un lettore (peraltro attendibilissimo…), ho scoperto che il “segretissimissimo” meeting (ai limiti del complotto mondiale, ovvio) era stato reso pubblico (ops… sarà stato un hacker?) sin dal 7 ottobren 2010. Da chi? Dalla Polizia.
Buon giornalismo d’inchiesta.
Posted in Non notizie, Privacy e dati personali
Tagged alessandro gilioli, facebook, giorgio florian, vincenzo maria vita
7 Comments
Spioni sociali? – Updated
La notizia.
La smentita.
Potrei fermarmi qui anche ricordando che il mondo è pieno di allarmisti, ma vale la pena di fare qualche approfondimento.
Cominciamo col dire che la “notizia” è che la nostra Polizia Postale avrebbe stretto con Facebook un patto segreto per spiare tutti gli utenti del social network più popolare: “Un patto segreto con il social network. Che consente alle forze dell’ordine di entrare arbitrariamente e senza mandato della magistratura in tutti i profili degli utenti italiani “.
Il patto è tanto segreto che i segugi de L’Espresso l’hanno scoperto subito, nei minimi dettagli.
Se, poi, anche l’indignato Alessandro Gilioli conferma il tutto “sulla fiducia”, allora la notizia è vera, al di là di ogni ragionevole dubbio. Sì, perché come dice Gilioli, le fonti del suo collega sono “certe e affidabili“. Mi piacerebbe conoscere le fonti. La Polizia stessa citata nel primo articolo? Mah…
Tutto può essere, ovvio, ma fermiamoci, almeno in prima battuta, al verosimile. Altrimenti, rischiamo di produrre bufale.
Se fosse vero quanto raccontato da L’Espresso, ci troveremmo di fronte a gravissime violazioni di certa rilevanza penale. E tutta questa mega porcheria uscirebbe fuori così, subito dopo e con inusuale “naturalezza”?
Quelli di Facebook non sono dei cretini. Anzitutto, non ucciderebbero così il proprio business “vendendo” i propri utenti.
Per giunta, non vedo cosa abbiano da temere tanto da scendere a pesanti patti, senza essere accusati di alcunché, con una polizia straniera.
E, in effetti, alla fine i vertici della Polizia Postale la spiegano molto diversa, smentendo la notizia. Tendo a credere a quest’ultima versione, quella di una semplice collaborazione, quanto meno per verosimiglianza.
Così, anche L’Espresso pubblica la smentita dalla Polizia, ma insiste sulla veridicità della notizia. Misteriosamente, però, scompare ogni riferimento a quella “arbitraria” intrusione nei singoli profili, mentre si parla di “osservazioni”, cosa ben diversa.
E, d’altro canto, l’esistenza di infiltrati in ambienti potenzialmente criminali, non è certo da considerarsi “indagine illegale”.
Insomma, la risposta de L’Espresso appare parecchio elusiva del nocciolo della questione, cioè la reale messa in pericolo delle libertà dei singoli pur di fronte ad esigenze investigative.
Aggiornamento di poco dopo: leggo che anche il senatore PD Vincenzo Maria Vita ha commentato la cosa. Preferirei omettere giudizi sulla “frettolosità” dell’intervista e l’occasione tutta politica, per nulla tecnica. Osservo, comunque, che anche il parlamentare si rende conto che Facebook avrebbe fatto un clamoroso autogoal, ma non ne trae le dovute conseguenze in punto verosimiglianza della notizia.
Conclusione: un altro che parla di Internet con intenti politici, ma senza conoscere molto l’argomento.
FaceBufale
Stavo smanettando un po’ su FaceBook, nel mio account, quando cliccando su Inserzioni mi è uscito questo avviso
Sfatiamo le false voci relative alle foto nelle inserzioni
Si sono diffuse delle voci false secondo le quali Facebook avrebbe iniziato ad usare le foto nelle inserzioni. Non credere a queste voci. Queste voci si riferivano alle applicazioni di terzi e non alle inserzioni visualizzate in Facebook. È possibile che nelle Inserzioni di Facebook compaiano la tua immagine del profilo e il tuo nome, ma solo quando sono collegate ad un’azione sociale che hai effettivamente eseguito su Facebook (ad esempio se sei diventato fan di una Pagina). Per maggiori informazioni, visita il Centro assistenza.
Big Brother Award 2010
Il Progetto Winston Smith, in occasione dell’annuale e-privacy fiorentina, ha assegnato i consueti award: inutile dire che Facebook ha fatto mambassa, peraltro conquistando, per il terzo anni consecutivo, il mitico premio “Lamento del popolo” (maggior numero di nomination negative).
Bel tributo anche a Punto Informatico, anche se – mi sia consentito – rimpiango la vecchia “gestione” di Paolo de Andreis.
Privacy e Facebook: due parole
Non penso ci sia da dire molto.
La privacy su Facebook (in generale su molti – se non tutti i – social network) passa per due punti:
– il comportamento delle piattaforme circa i dati inseriti dagli utenti;
– la consapevolezza degli utenti.
Si fa presto a prendersela esclusivamente con le piattaforme. In realtà, molti pasticci dipendono dagli utenti e/o dagli amici degli utenti.
Ciò che manca è, appunto, la consapevolezza.
C’è stata occasione di parlarne durante i Sabati di Blumouse, con Marco Traferri e i suoi ospiti, proprio sabato scorso.
Segnalo i tre principali materiali citati:
– Raccomandazione/Risoluzione dei Garanti Mondiali
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1560474
– “Vademecum” del Garante italiano
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1614258
– Intervista al prof. Francesco Pizzetti (a cura di Vittorio Zambardino)
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/05/26/
Non penso ci sia da dire molto.
Buona lettura.
I sabati di BluMouse: 30 maggio 2009 (autopromozione)
Marco Traferri mi riserva, per la seconda volta, l’onore di partecipare a I sabati di BluMouse. Così, dovrò dotarmi di un fazzoletto miracoloso per truccarmi al volo in videoconferenza.
Si parlerà di privacy e Facebook… bel tema.