Non capisco proprio perche’ Sircana si dovrebbe dimettere.
Non certo per eventuali sue curiosita’/abitudini sessuali. Non riguardano il cittadino.
Ah, si’… forse il problema e’ tutto in quella cortina fumogena, in quelle false smentite, in quei trucchetti "piccoli" per nascondere qualcosa che, in fondo, era soltanto pettegolezzo di infimo livello, nulla di pertinente con la politica. Ma comporta responsabilita’ politica il fare trucchetti, anche se piccolini.
Poi, alla fine, vengono fuori le foto. Prima in versione thumbnail, poi piu’ grosse. Chi si aspettava qualcosa di veramente piccante e’ stato deluso. Al limite, si puo’ discutere sulle capacita’ del chirurgo estetico del trans. Giusto cosi’.
Ma perche’, malgrado il pugno di ferro del Garante, oggi le foto vengono fuori? Semplice: c’e’ il consenso dell’interessato (quanto meno espresso mediante la stampa) e cio’ supera tutto. E’ un concetto elementare, se il diritto e’ disponibile.
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Non voglio fare filosofeggi…Sarebbe un discorso sterile anche e soprattutto perchè probabilmente non si tratta di questo caso ma mi chiedo: fino a che punto si può disporre di un diritto che violi la *propria* dignità? E’ fin troppo evidente il collegamento tra trattamento dati e dignità della persona…Per me la domanda resta insoluta
Personalmente, anche al di la’ delle mie competenze, credo molto alla piena disponibilita’ dei nostri diritti.
… ma soprattutto non credo che – salvi casi del tutto particolari – abbia senso dover affidare la tutela della propria dignità ad un’autorità amministrativa. Per tacere del fatto che a volte “mezzi silenzi” sono più dannosi della verità, per quanto sgradevole. Ciao. Beppe.b
… ma soprattutto non credo che – salvi casi del tutto particolari – abbia senso dover affidare la tutela della propria dignità ad un’autorità amministrativa. Per tacere del fatto che a volte “mezzi silenzi” sono più dannosi della verità, per quanto sgradevole. Ciao. Beppe.b
Sul rilievo di Beppe B. nulla da eccepire: è inammissibile proprio per la struttura del Garante. Infatti il rischio della mia riflessione era proprio questo…Il puro filosofeggio.
^^e che c’è di male a filosofeggiare? in ogni caso il tema della sufficienza del consenso di fronte a situazioni di squilibrio è un tema importante: pensa al caso del rapporto di lavoro. Non per nulla il legislatore del 1970 aveva ritenuto irrilevante il consenso individuale del lavoratore a fronte di condotte del datore dalle quali poteva derivare un controllo a distanza. Non tanto sul piano dell’indisponibilità (quanto meno per i controlli ‘preterintenzionali’) quanto su quello della ‘resistenza’ del lavoratore di fronte alle richieste del datore (e quindi sulla reale sufficienza del consenso per legittimare condotte ‘lesive’ di diritti). Ma sto filosofeggiando troppo ciao. Beppe.b