Pensavo che la discussione sul nuovo Corriere.it riguardasse soltanto gli aspetti grafici. E invece no, per mia ignoranza.
Carlo Felice mi "pinga" sviolinandomi non poco. Ringrazio, ma non merito. Pero’, siccome sono anche abbastanza vanitoso, la mia la dico.
Si’, certe condizioni generali sono molto restrittive. E mi permetto di dire neppure tanto lungimiranti. Che senso ha vietare il link alla concorrenza? Fa soltanto in modo che persone come Carlo Felice non si iscrivano.
Io, comunque, non ci baderei troppo. Fanno piu’ ridere che diritto.
Quanto alla privacy, mi ha colpito questa:
"Il conferimento dei dati è facoltativo, salvo per quelli indicati come obbligatori per poterle permettere di accedere ai servizi offerti". Il fatto e’ che, come anche Carlo Felice ha notato, devi obbligatoriamente fornire certi dati (non pochi…) che saranno usati non soltanto per il servizio, ma anche per mandarti pubblicita’ e farti interviste.
Che non e’ molto corretto…
Infine, sulle deresponsabilizzazioni. In penale, magari, puo’ passare. In civile, dubito che possano defilarsi completamente.
Aggiornamento del 6 ottobre 2007, ore 12.40: QUI un approfondimento di Gaspar Torriero
scusa, ma la responsabilità penale non è sempre della singola persona? perché scrivi “In penale, <b>magari</b>, puo’ passare”?
Eh… non ho capito la domanda o, meglio, le premesse.
Ok, capito. Per la stampa (tale e’ Corriere.it che e’ testata) valgono regole un po’ diverse, come quella della responsabilita’ del Direttore.
Questi *giocano* con forum, commenti e 2.0, ma non si rendono bene conto oppure sanno di essere forti.
Ti ricordo che c’e’ una sentenza che, sebbene su una ricostruzione dei fatti a dir poco risibile, afferma che il blogger e’ responsabile dei commenti. E non saranno certo le condizioni generali…