Cartella Temp

Pur non conoscendo tutti i dettagli del fatto, mi lascia mooooooooolto perplesso questa affermazione:

"In proposito il ricorrente sulla base degli accertamenti compiuti dalla polizia giudiziaria ha precisato che la cartella "Temp" è una normale cartella di sistema dove i files possono essere salvati solo dall’utente, come è avvenuto nella fattispecie. Essa si differenzia dalla cartella "Temporary internet files" ove effettivamente possono finire i dati provenienti dalla navigazione in internet in via temporanea. Nella fattispecie però i dati rinvenuti nella cartella "Temp" erano stati salvati dall’utente, tanto è vero che al momento del sopralluogo si trovavano ancora nel computer".

Presa dove? Da una recente sentenza in tema di pedopornografia, QUI.

  1. mfp:

    Non e’ escluso che il sistema installato sulla macchina funzioni effettivamente cosi’… pero’ anche fosse certificato il funzionamento del sistema, non e’ certo che in temp ci siano soltanto residui di applicazioni diverse dal browser (e se fosse un plugin del browser ad usarla? Ma un’applicazione qualunque mette le mani in temp, diamine e’ la cartella spazzatura di sistema!). Direi anzi che e’ improbabile che l’utente vada a mettere le mani nella cartella temp.
    Mi spieghi pero’ perche’ e’ cosi’ importante questo dettaglio? Perche’ a me appare come un dettaglio insignificante: il porno e’ ovunque, e’ il business piu’ grasso della rete, basta visualizzare una mail spazzatura per caricare una pagina web con banner porno ovunque… nel computer di ogni utente ci saranno decine di foto per lo meno erotiche registrate qui e li’ per l’hd, e senza che lui le abbia richieste (magari le ha gradite, ma non poteva sapere che ci fossero prima di caricare la pagina… caricare una pagina non puo’ tramutarsi in una responsabilita’ penale). Questa e’ una realta’ imprescindibile.

    Io credo che per trovare pedopornografia su un computer bisogna avere l’evidenza di un uso da parte dell’utente, piu’ che la presenza di qualche immagine in un angolino remoto del computer (e’ un dettaglio insignificante). E la sentenza sembra effettivamente andare in quella direzione… a questo punto pero’ gli manca la lucidita’ per capire quali sono i discriminanti per identificare l’uso ulteriore da parte dell’utente; e in questo senso credo che se sull’hd questi files non sono per lo meno organizzati in cartelle, o nominati con una logica omogenea, o nascosti con un qualche sistema crittografico o stenografico, non si possa provare nulla. Deve essere evidente che l’utente ne fa uso; e “quanto” evidente lo puo’ capire soltanto un giudice che ha l’hobby della fotografia e usa il computer per tenere organizzata la propria collezione di foto 😉

  2. Minotti:

    L’assunto secondo cui i file presenti nella cartella Temp sono certamente e volontariamente messi dall’utente e’ chiaramente falsa. Non e’ una certella qualsiasi, anzi il nome la dice lunga.
    Questo e’ il punto se consideriamento che la legge (art. 600-quater c.p.) pretende la consapevolezza della detenzione; che va provata, non certo su presupposti falsi.

  3. mfp:

    Non e’ detto che sia chiaramente falsa… di certo c’e’ che e’ improbabile che siano volontariamente messi dall’utente (ed e’ anzi probabile il contrario), ma dipende dalla natura del sistema informatico di cui stiamo parlando. E’ possibile che esista un sisema dove c’e’ una Temp per ogni utente… quindi qualsiasi cosa ci va a finire dentro, e’ certamente derivante da un’azione dell’utente… che macchina era? Un desktop windows classico?

  4. Minotti:

    Con FF funziona benissimo, ma, forse, usi Safari. E non saprei. Ti posso soltanto dire che in questi ultimi giorni, per motivi tecnici, c’e’ qualche instabilita’ della struttura generale. Avrai notato.