Una sentenza che fara’ discutere, specie per questo passaggio (relativo a produzione di materiale pedopornografico – art. 600-ter, comma 1, c.p.)
“In base a questa impostazione, i Giudici hanno concluso che, per il perfezionamento della fattispecie, necessita che la condotta dello agente abbia una consistenza tale da implicare il concreto pericolo di diffusione del materiale pornografico prodotto; la norma mira ad impedire la visione del minore ad una cerchia indeterminata di pedofili e, di conseguenza, non configura la ipotesi di reato la produzione pornografica destinata a restare nella sfera strettamente privata dello autore“.
Non sono un legale e quindi magari ho capito male:
In pratica chi fa un filmetto pedofilo in casa e se lo riguarda non commette reato, purchè si accerti che nessuno possa venirne in possesso ?…
Sempre che per produzione si intenda crazione di contenuto e non “riproduzione” di contenuto già acquisito in altri ambiti.
Sembrerebbe di si’… ma io non sono d’accordo, proprio no. La legge mi sembra molto diversa e non mi sentirei di dare *patenti* che, anche moralmente, non voglio dare.
Avrebbe senso se l’autore di cui si parla nella sentenza fosse il minore stesso, ovvero nel paradossale caso in cui, per l’interpretazione che ha prevalso fino ad oggi, abusato e abusante si trovano a coincidere.
Purtroppo il caso è diverso e la sentenza non dice questo -_-‘
Mi chiedo se il deposito di questa sentenza e le recenti problematiche legate alla scarcerazione di pedofili (anche recidivi) apparse sui media abbiano in qualche modo un filo conduttore comune.
> chi fa un filmetto pedofilo in casa e
> se lo riguarda non commette reato
Mi pare proprio di no: se è destinato alla circolazione c’è produzione (ter: più grave), altrimenti solo detenzione (quater: più lieve), che resta comunque reato.
Nel caso giudicato, peraltro, è stata riconosciuta la produzione e quindi coerentemente esclusa la detenzione, perché non si può essere puniti due volte per lo stesso fatto (ne bis in idem sostanziale; inoltre il quater ha una clausola di riserva).
Il vero problema, comunque, è che le norme accomunano sotto un unico nome casi troppo diversi: il range 0-18 è davvero eccessivo e dà luogo, IMHO, a troppi fraintendimenti.
Quest’uomo avrà mille colpe (tra cui quella di aver diffuso o cercato di diffondere certo materiale), ma davvero non riesco a pensarlo come un “pedofilo”.
Anche perché, a questo punto, premesso un rapporto con soggetto ultraquattordicenne consenziente (lecito allo stato), la differenza tra l’essere o non essere “pedofili” consisterebbe nel documentare o meno l’avvenimento. Un po’ assurdo, non trovate?
@. .
> Anche perché, a questo punto, premesso un rapporto con soggetto ultraquattordicenne consenziente (lecito allo stato), la differenza tra l’essere o non essere “pedofili” consisterebbe nel documentare o meno l’avvenimento. Un po’ assurdo, non trovate?
** Ah, si’ si’… nel mio piccolissimo lo vado dicendo da anni (anche in questo blog). Il fatto e’ che varete notato che, subdolamente, si tenta di spostare l’eta’ del consenso sessuale a 18 anni.