Due strumenti contro il plagio online? – UPDATED

Segnalati da downloadblog.it.
Copyscape (a pagamento, ma c’e’ una versione gratuita con meno feature) confronta il contenuto di una certa pagina indicata e il Web restituendo un “report” di possibili plagi.
Freezepage, invece, produce lo screenshot di una pagina indicando data e orario. E’ anche gratuito, seppur con limitazioni.
Ho provato il primo e non mi sembra vicente. Ho messo l’url del blog e mi sono venuti fuori gli amici giuristi che hanno un blog. Non penso proprio mi abbiano plagiato. Diciamo che il sistema permette di trovare pagine simili (spesso, che parlano dello stesso argomento). Probabilmente, trova anche i plagi, ma attenzione ai falsi positivi.
Non ho provato il secondo, ma il limite sembra proprio quello dell’affidabilità del sistema di “certificazione” di conformità dello screenshot e dell’esattezza di data e orario.
Puntualmente:

At FreezePage, we make every attempt to assure that our system is working properly and that cached Web pages do not get corrupted or lost. There is, however, always a small risk that this could happen. However unlikely, loss or corruption of data could occur and we cannot be held responsible for any consequences this may have for you“.

(fonte)
Peraltro, se non mi sbaglio, non c’è l’ombra di un riferimento ai titolari del sito, dunque del marchio. Insomma, non si sa chi siano o, quanto meno, non c’è molta trasparenza.
Insomma, io non utilizzarei questi servizi per il mio lavoro.

Aggiornamento del subito dopo: in effetti, un whois dice qualcosa su FreezePage. Il marchio appartiene ai titolari di quest’altro sito, danesi e misteriosi.

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11 Responses to Due strumenti contro il plagio online? – UPDATED

  1. Vuoi dire che il FreezePage forse hanno l’copiato da qualcuno?:)

    Io mi regolo così: se mi copiano e basta, che succede spesso anche alla radio o alla TV nazionali, lo scrivo sul mio blog e stop (troppi problemi per fare causa e cmq è per fini informativi, anche se in effetti è anche business).

    Se invece è un blog o altro ma è usato ad altri fini, tipo porno (un mio post sull’equivalenza dell’amore di Suor Teresa e P. P. Pasolini, per esempio, messo su di un sito hard), scrivo immediatamente al provider. E’ l’unica cosa.

    Di solito lo rimuovono immediatamente senza storie e senza fiatare. In quel caso hanno fatto storie, dicendo che la proprietaria (che poi era un uomo) forse non lo sapeva, la buona fede insomma, ecc.

    Fattogli vedere che pubblico da 20 anni (voglio dire, non sul blog:)) e che avrei fatto causa se associava i miei contenuti (pubblicati un mese prima) al blog porno, l’ha rimosso con 1000 scuse.

    E’ sempre una prova di forza, anche con i provider.. Però loro hanno davvero paura di chiudere e tendono a seguire la legge.

  2. Gianni says:

    In genere un servizio come whois garantisce ampio margine di manovra, senza dover utilizzare servizi terzi, almeno per me.

    Comunque ho notato (con qualche anno di esperienza nel settore alle spalle) che la “collaborazione” dei vari provider dipende moltissimo dalla locazione geografica.
    Paesi come l’Italia e in genere quelli EU (esclusi alcuni…recentemente acquisiti) tendono a oscurare subito siti di plagio se la richiesta è motivata con prove tangibili.
    Altri invece, forti di una legislazione più lasca, rispondono con messaggi-tampone e poi non fanno nulla.

  3. .mau. says:

    copyscape credo che serva proprio per il “chi mi ha sfruttato” e non per il plagio vero e proprio, per quello che dà tanti falsi positivi.

  4. Daniele says:

    @Orientalia
    Purtroppo, non sempre va come dici tu e te lo dico per esperienza (di avvocato) diretta. Certi provider fanno resistenza. Non dico in malafede, ma voglio vedere l’intervento della magistratura.
    Ho tutelato un po’ di persone plagiate su Internet, sempre chiedendo loro cosa volessero: danaro oppure cancellazione? (o entrambe le cose).
    Nella stragrande maggioranza dei casi mi hanno risposto per la seconda. Così mi sono regolato e ciò, non sempre, ho ottenuto con una semplice comunicazione.
    Ma, appunto, non sempre basta e, allora, prima di intraprendere una qualsiasi azione, mi sento in dovere di dire ai miei assistiti che su Internet le cose si cancellano in un attimo e che, pertanto, e’ consigliabile un adeguato strumento di *congelamento* della prova. Non si sa mai.
    FreezePage mi sembra inadeguato soprattutto perché non mi posso fidare di chi è rintracciabile soltanto mediante un whois e che, comunque, dice si essere una società danese, punto e basta.
    Porto in giudizio quella prova. Mi prendo un ceffone, come minimo, e me lo merito anche.

  5. Daniele says:

    @.mau.
    Hai ragione, ma a me non piace questa “pubblicità”
    http://www.copyscape.com/plagiarism.php
    La trovo ingannevole.

  6. Gianni says:

    @Daniele:
    Io sapevo, (ma forse mi sbaglio ?), che per *congelare* una pagina web si possono usare due strumenti:

    1-La cache di google, che ha valore legale.

    2-Testimoni: basta andare dalla Postale e stampare a schermo (salvare nella loro cache) la pagina in oggetto.

    Personalmente non ho mai dovuto “far causa” per richiedere una cancellazione (ma sudare sette camicie si !!!…) però un mio conoscente è ricorso a vie legali e il suo Avv. si è semplicemente recato dalla Postale per acquisire le prove del plagio.

  7. Daniele says:

    Io sono piu’ cauto, non me ne volere.
    Sulla cache di Google c’e’ da dire che, almeno, si sa chi e’ Google. Ma ha il limite di non poter *congelare* quando vuoi. Per di piu’, la cache ha una durata limitata.
    Simile, c’e’ http://www.archive.org/index.php (parimenti fatto non da sconosciuti), ma anche qui non sei tu che congeli quando vuoi. Inoltre, c’e’ da dire che l’archivio e’ indietro di diversi mesi.
    L’acquisizione via Postale ha, a sua volta, un limite: puoi utilizzarla soltanto se la cosa ha rilevanza penale (anche se il plagio lo e’, di norma).
    Ad ogni modo, anche se esula un po’ dallo stretto tema del post, cio’ che questi sistemi di *congelamento* non potranno mai fare e’ un’analisi approfondita della pagina. Infatti, di regola producono meri screenshot (e’ il caso di FreezePage) oppure mere copie delle pagine.
    Non so… continuo a pensare che il miglior metodo sia quello di una relazione tecnica fatta da un buon informatico.

  8. Gianni says:

    Eh… a parte il costo.

    Questa cosa mi ricorda un poco la faccenda dei dati da acquisire (da parte della difesa) sui dischi fissi:
    devi pagare un tot. al mega e se non hai soldini sufficienti…

    sono fuori tema, lo so 😀

  9. Daniele says:

    Un tecnico costa sicuramente, anche se il più recente grado di concorrenza secondo me sta abbassando le tariffe (non sempre, però, con garanzia di qualità e conoscenza processuale).
    Per il resto, forse siamo un po’ fuori tema, ma volevo precisare che se vuoi una copia su CD paghi sempre e comunque 258,23 euro per ogni CD.
    Ciò significa, ad esempio, che se vuoi la copia di una jpeg da 2 mega (che non sta in un fd il cui costo copia è di 3,62 euro), spendi la cifra di cui sopra… E non penso che siano in grado di splittarti la jpeg 😉

  10. Matteo says:

    Personalmente ho provato con soddisfazione My Free Copyright, gratuito senza troppe pretese.
    Viene generato un “fingerprint” di un documento o una pagina internet marcandola con il timestamp.

  11. jan says:

    Per la citazione di una pagina web a fini di ricerca e studio c’è WebCite.
    http://www.webcitation.org/
    Archivia stabilmente una copia della pagina con le coordinate temporali, offre un URL diretto, è un servizio serio ed è gratis.

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