Three strikes and you are still in

Diciamoci la verità. La “Dottrina Sarkozy” (o “Strategia Oliviennes”, dal cognome del n. 1 FNAC) era un boiata di rara grandezza.
Ma mi preme sottolineare che ciò che è stato deciso a livello europeo non è una legalizzazione del file-sharing (come ho letto in giro), ma una vittoria del diritto alla cultura, al lavoro, ecc., rappresentato dalla connessione Internet (giustamente, Cappato).

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3 Responses to Three strikes and you are still in

  1. . . says:

    Non saprei dire, non sono convinto.

    La dottrina in questione, per quel che ne so, è una serie di principi privi di un’implementazione pratica, quindi impossibile da comparare con l’attuale situazione legislativa (quantomeno italiana), ma ho come la sensazione che quest’ultima sia in qualche modo peggiore.
    Perché prevede -non al terzo ma al primo sbaglio, salvo continuazione- lo strumento penale, cui è appunto consentito sacrificare le libertà fondamentali, anzi proprio lA libertà (personale). Anche se nel concreto la sanzione è pecuniaria.

    Con l’aggravante dell’allucinante aleatorietà -tutti lo fanno, pochissimi, scelti in modo arbitrario, vengono puniti (in modo sproporzionato al fatto).

    Credo che per un cittadino medio (gli avv.ti non contano) una letterina anche stile Peppermint sia comunque decisamente preferibile a sequestro (prima) e confisca (dopo) di tutto il quibus informatico, condanna (ancorché sospesa), megasanzione amministrativa e spese processuali. Più insonnia vita natural durante e salti sulla sedia ad ogni squillo di citofono: sai mai che nella cache ci sia per sbaglio qualche strana immagine 10×10… (si ha notizia di soggetti riperquisiti un paio d’anni dopo la restituzione del materiale sequestrato, per questioni relative alle smartcards clonate).

    Arrivare al terzo strike (con le debite garanzie su chi giudica lo strike, ovvio), invece, non mi sembra così facile…

  2. Daniele says:

    @. .
    Premetto che anch’io sono assolutamente contrario alla criminalizzazione del file-sharing (per non parlare delle aberranti conseguenze amministrative), pero’ i casi mi sembrano un po’ diversi.
    E’ una follia privare di uno strumento di cultura chi si macchia di una cosa cosi’ piccola (sai come la penso, peraltro, sul *non-furto* di opere dell’ingegno).
    Quanto alla letterina stile Peppermint, hai visto che fine ha fatto la Collega francese…

  3. Gianni says:

    Tagliare la connessione a chi scarica opere protette è un pò come sequestrare il furgone a chi lo usa per trasportare merci rubate.

    Togli il furgone, ma lasci in giro le merci e chi le ricetta.
    Non male come linea di pensiero 😀

    La cosa che trovo più assurda sulla questione Major-P2P sta nel fatto che loro, volendo, potrebbero semplicemente richiedere un canone mensile da addebitare in bolletta.

    Entrate sicure, zero spese.
    Invece…?

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