Non ho, all momento, particolari ulteriori rispetto a quanto riferisce, ad esempio, Repubblica, ma in questi ultimi giorni s’è stretta la morsa dell’ultima indagine siracusana in tema di pedopornografia.
La Procura di Siracusa non è nuova a queste iniziative. Con la collaborazione di Telefono Arcobaleno e con l’ausilio del NIT (un nucleo investigativo interforze) i magistrati aprono una nuova indagine almeno con cadenza annuale. Professionalmente, ne conosco altre due, ma so che non sono le uniche.
Siccome, da quanto capisco, parliamo di traffici via P2P (penso eMule), c’è da augurarsi che gli inquirenti abbiano considerato il fenomeno dei fake (file che riportano un nome non compatibile con il vero contenuto) perché in altri casi (ne ho parlato tempo fa su questo blog) c’è qualcuno che s’è ritrovato indagato proprio per sbaglio…
Aggiornamento del 6 maggio 2009: pare che ci sia stata una seconda fase/indagine.
Concordo in pieno.
ma possibile che nessuno propone una soluzione per gli sfigati che finiscono per sbaglio su sta roba?
Vite rovinate, famiglie per aria, lavori persi e… non frega niente a nessuno?
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gia’ e chi e’ stato indagato e rischia condanna e vita rovinata solo per aver scaricato video di spogliarelli su emule nel quale una di queste ragazze era minorenne ma non riconoscibile come tale? (vai a capire se questa ragazza ha 16 17 18 o 20 anni??) cosi’ tutti siamo a rischio.. Ebbene io sono indagato per questo…