SIAE annuncia quella che, a prima vista, sembra una rivoluzione.
Gli autori (rectius: i detentori dei diritti, direi) potranno scegliere di “sganciarsi” da SIAE (ove, ovviamente, l’abbiano incaricata di intermediare per loro) e gestire direttamente le proprie opere su Internet (ma anche via cellulare e altri media).
Sul Sole c’è anche qualcosa di più.
Sopra, però, ho parlato di rivoluzione soltanto a prima vista perché:
– “ad ultima vista” vorrei vedere il testo dell’annunciata regolamentazione;
– ricordo che, a prescindere dalla volontà dei detentori dei diritti, esiste già un minimo di possibilità di pubblicare su Internet senza, appunto, dover chiedere permessi e/o dovere una qualcosa; mi riferisco a quanto previsto dall’art. 70, comma 1-bis, l.d.a. sulla cd. “arte degradata” (anche se si attende da troppo tempo il relativo regolamento…).
Aggiornamento del 7 maggio 2009, ore 16.15: apprendo da Deborah De Angelis (indirettamente, per il tramite di Punto Informatico) che la “nuova” regolamentazione in realtà esiste già ed è il (pur recente) Regolamento SIAE (si veda l’art. 11). La novità, allora, è il registro di cui al comunicato sopra.
Comunque, la liberalizzazione appare un po’ burocratica e limitata negli effetti.
Visto che SIAE non è l’unico intermediario sul mercato, penso ci si debba augurare che anche gli altri svincolino un po’ gli autori. Non che sia indispensabile, ma la cosa renderebbe la distribuzione delle opere assai più flessibile rispetto ad oggi.
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