Nell’era dello stalking, finalmente qualcuno (la Cassazione) si accorge che la legge non è tanto aggiornata con la tecnologia…
Su penale.it, da leggere.
P.S.: Che lo dicevo dieci anni fa o poco meno, contro autorevolissimi Autori i quali sostenevano che siccome Internet viaggiava su doppino, allora era il telefono di cui alla norma incriminatrice.
Art. 660 Molestia o disturbo alle persone
Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda
fino a lire un milione.
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Daniele, se riesci a reperire l’e-mail di chi ha pronunciato questa sentenza gli inoltro con tasto Fw la serie di “messaggi carini” inviati nel mio account dal mio cyberstalker personale, subito dopo la lettura di questa news. Se non dovessero essere suffucienti quelli della giornata odierna nè ho una nutrita collezione dell’ultima settimana, dell’ultimo mese, dell’ultimo anno e degli ultimi quattro anni. Ciao Ross
Il diritto non funziona così. E’ il legislatore che deve fare buone leggi, non il giudice che deve adattare quelle sbagliate.
Comunque, per il tuo *ammiratore* c’è il 612bis che è molto più *interessante* di un blando 660.
Lo so Daniele, anzi mi scuso degli errori di digitazione ma ero sopraffatta dalle mail del mio ammiratore. Mi fa rabbia che tutti i giornali stiano riportando la notizia senza porre l’accento sul fatto che la sentenza riguardi l’art. 660 c.p, l’invio di un unico messaggio e la assenza della continuazione e degli altri elementi che caratterizzano la fattispecie dello stalking di cui al 612 bis del c.p. Mi fa rabbia perchè questa informazione incompleta, titoli fuori luogo, l’incapacità di scaricarsi una sentenza e di leggerla, già da ieri hanno dato impulso ai tanti “ammiratori” che ricoprono delle proprie attenzioni indesiderate centinaia e forse migliaia di utenti di internet come me. Ciao Ross
Ross, il tuo stalker non e’ li’ vicino con coltello puntato a tua gola ad obbligarti a leggere le sue email; sei tu a leggerle: sindrome di stoccolma? Fai tutto da sola:
http://esciencenews.com/articles/2009/09/23/our.emotions.can.lead.us.astray.when.assessing.risks.says.new.cu.boulder.study
Hai bisogno di aiuto tecnico? Dammi le credenziali del tuo account di posta, ti setto un paio di filtri, e lo faccio aggratise per cavalleria… con la speranza che eviti di aumentare i costi della giustizia con fobie la cui soluzione e’ solo ignorare il molestatore… finche’ e’ telematico e asimmetrico si puo’ fare… se invece ti viene sotto casa tocca chiamare i carabinieri o un paio di amici coraggiosi… ma tutt’altra cosa.
@mpf
Non è così semplice. Inserire filtri alla posta non serve, registra nuovi account. Apre blog, scrive su spazi web, mi scrive da facebook e su facebook. Scrive a me ed altre persone con contenuti “poco gradevoli.” Ogni volta che pubblica le sue porcate ci manda i relativi link. Non so come, ma legge i miei contenuti su facebook (ed infatti dopo aver ristretto al massimo le impostazioni di privacy senza esito, oramai ho smesso di frequentare anche facebook) e dopo averli letti li pubblica altrove stravolgendone il senso.Inutile bloccare l’utente, apre un nuovo profilo e ricomincia. Manda a raffica a terzi mail su di me. Manda a me in conoscenza mail che scrive ad altri perchè io prenda atto delle “carinerie” che scrive nei miei confronti e nei confronti dei miei amici. Ogni volta che uno spazio gli viene oscurato ne apre un altro. Ogni volta che un profilo gli viene chiuso ne apre un altro. Ogni volta che qualcuno di noi blocca il suo indirizzo mail manda le mail a noi indirizzate a nostri amici perchè ci vengano ad informare. Da stamane ha trascorso ben 7 ore nel mio blog e siamo solo agli inizi. E’ così tutti i gironi. Ogni volta che qualcuno oggi scriveva un commento o io rispondevo ad un commento mandava mail a raffica. Nella migliore delle ipotesi mi arrivano decine di avvisi di tentativi di furto password sull’account di posta. Potrei continuare con esempi ancora più eclatanti di azioni effettuate a mezzo script e che hanno comportato in poche ore l’invio di migliaia di messaggi a terzi nei miei confronti o nei confronti di altre persone.E’ stata posta in essere anche la pubblicazione automatica di contenuti su blog di terzi, inserendo nel form di invio il mio indirizzo di posta per far figurare che quei contenuti li avessi postati io. Se di sindrome di stoccolma si tratta, forse è collettiva, poichè la cosa non coinvolge solo me ma decine di altre persone di un unico portale che, come me ed insieme a me devono sopportare tutto questo. Ovviamente ci sono tanti particolari che non posso scrivere. Forse ti basterà sapere che avevo un blog collettivo composto da oltre 20 elementi e sono tutti scappati. Non avendo più chi ossessionare ora si è dato ai miei commentatori e lettori i quali devono scegliere se frequentare me ed il mio blog (la cui attività si è comunque notevolmente ridotta) oppure ritrovarsi oggetto anche loro di attenzioni sgradite. Nè posso andare io a commentare liberamente nei blog della mia piattaforma, perchè di solito me lo ritrovo attaccato alle mutande. Cosa sarebbe accaduto se non avessi chiesto e pagato l’anonimizzazione del whois per il mio dominio personale? E cosa potrebbe succedere se venisse a conoscere i miei dati anagrafici o il mio recapito telefonico? Perchè si debba e si possa parlare di atti persecutori è necessario attendere il passaggio alla violenza fisica? O forse bisogna fare ben 7 denunce per stalking e comunque ritrovarsi ammazzati come hanno riportato oggi le cronache dei giornali? Certo, mi dirai…basta spegnere il pc. Ma quello che lui scrive in giro su di me continua ad essere presente e giunge sotto gli occhi di terzi. Comunque costringermi a spegnere il pc non credi sarebbe una lesione della mia libertà? Attenti a sottovalutare il cyberstalking. Il fatto che non sia tipizzato espressamente nel nostro ordinamento non significa che non esista o che non faccia danni o che non possa comunque essere ricondotto alla fattispecie base, per la quale udite udite le spese legali sono comunque a carico della parte lesa. Attenti a dare rilievo solo al cyberbulling, perchè non solo i ragazzini o gli adolescenti possono commettere gesti insani se fatti oggetto mediante internet di attenzioni ossessive e sgradite. Può succedere anche a persone adulte di essere fragili in determinati momenti della propria vita e di non riuscire più a reggere certe situazioni. Se vuoi continuo eh…ma finirei con l’invadere troppo lo spazio di Daniele che magari ha già sopportato abbastanza il mio sfogo. Certo è che oggi se fai un giretto sul web leggi titoli ed articoli irresponsabili. Nessuno evidenzia che non siamo in regime di Common Low e nessuno evidenzia che una sentenza di Cassazione non entra nel merito dei fatti ma esamina l’applicazione formale di un articolo, nessuno marca l’attenzione, come si dovrebbe, sulla mancata querela per ingiuria, anzi, si assimila la sentenza della cassazione proprio alla materia dello stalking e si titola che molestare qualcuno via mail non costituisce reato. Forse sarebbe più giusto precisare che non integra quel reato o che magari in un caso terzo i giudici potrebbero liberamente decidere diversamente.
Ross, l’hai letto il link che t’ho indicato al commento precedente o stai seguendo solo le tue fobie, proiezioni sul futuro, etc, che non hanno nessuna corrispondenza empirica?
Per onesta’ intellettuale devo dirti che stai parlando con un indagato per stalking. La mia ex, giurista 110lode con un Ego che se la porta (ie: dai per scontato che se ti aspetto sotto casa e’ per “averti”, dopo 7 anni che ti lamenti perchè quando scappi non ti inseguo, e quando ti dico che non ti inseguo perche’ non ammetto capricci su cose sostanziali ti lamenti che io sono piu’ forte, perche’ esperto, etc… sei idiota!), non ha mai compreso la mia malsana tendenza ad esplorare le questioni borderline (come le interazioni uomo-donna, le interazioni uomo-computer, e ovviamente la legge; soprattutto quando mette mano a cose dove non dovrebbe mettere mano)… cosa che anni fa mi ero ripromesso di non fare piu’, ma vedendo cosi’ tanti ragazzi in mano a degli scemi, nel 2007 mi son sentito di fare un ultimo exploit. Il piu’ grosso di tutti: esportare la letteratura nella realta’, una cosa che ci ha sempre procurato guai[1] a causa dei sottosviluppati che ci circondano[2]. Quindi ho evitato accuratamente di fare una qualunque cosa… cosi’ nessuno puo’ dirmi che ho infranto una qualsivoglia legge… ed eccomi qua, con le palle in mano ad un tizio che fa parte di una categoria nota per la tendenza ai deliri d’onnipotenza (i giudici sono secondi solo ai chirurghi).
Non ho usato i suoi altri account di posta usati dopo che ci siamo lasciati, ne’ ne ho registrati altri miei per poter bypassare filtri, ne’ ho registrato altri video oltre a quelli gia’ pubblicati, ne’ ho mai messo mano al suo account facebook (non mi interessa proprio; lo sta usando per fare autopromozione e propaganda per il PD! Figurati quanto e’ “vera”!)… eppure io – io tecnico informatico – ora mi ritrovo senza computer (sequestrato dai carabinieri, su richiesta del PM che sta indagando, a causa della sua denuncia farlocca; per altro sia carabinieri che pm hanno solo seguito le procedure innescate dalla denuncia), che e’ il mio unico terminale con cui lavoro… e non ho soldi per comprarne un altro… ti sto scrivendo con i pezzi di 10 anni fa, raccattati qui e li’ in cantina, e sopravvissuti alle donazioni che ho fatto in questi anni. Oggi avrei dovuto fare un lavoro in un parco pubblico e non avendo il laptop c’ho messo 6 ore per fare la stessa cosa portando pezzi avanti e indietro da casa. DANNI, a me, e al pubblico tutto (le procedure d’indagine e giudiziarie costano care), perche’ si vergogna di stare a tradire la fiducia pubblica (ie: vai sul mio account youtube linkato sul mio nome, ascolta PartitoDell’Amore1-2-3; ascolta il “io me ne frego di un misero dottorato di ricerca, io punto all’avvocatura”… sta mangiando con i soldi delle tue tasse e se ne fotte; poi tramite quel posto ne ha ottenuto un altro presso prestigioso studio internazionale a cui occorreva una posizione accademica, e indovina li’ che fa? Difende chi ha eluso il fisco in questi anni; argomento su cui per altro quello ferrato ero io, non lei). Oltre ad aver tradito la mia fiducia; io son giovane e coriaceo, sopravvivo… e poi oggi una topina mi ha fatto cenno di correrle dietro; e fortuna mia capita spesso, son felice… ma le questioni economiche generali, ed una piu’ generale attitudine ad essere trasparenti con chiunque, sono una necessita’.
E danni che pero’ non si possono chiedere indietro perchè gli illustrissimi giuristi teorici continuano a perseguire quistioni immaginarie come lo stalking, create da mezze seghe spaventate anche dalla loro ombra, invece di dare retta senza troppe pippe ai giuristi come Daniele (e Rodota’, e tanti altri) che son 20 anni che si cimentano con queste cose e chiedono i necessari adeguamenti ai codici… anche perchè poi son (anche) loro a sbatterci il grugno… le cose che non funzionano li costringono a spendere piu’ tempo del necessario, questo ricade sui costi che le persone devono sostenere per difendersi dalle accuse (farlocche o meno) o formularne, e la generale decrescita della fiducia del popolino nelle istituzioni… a meno che non sei un giurista, quindi ti fai i pezzi di carta da solo, sai perfettamente che le indagini sono un atto dovuto, che probabilmente il pm archiviera’ e quindi lo stai facendo solo per vendetta… esattamente (e peggio dello) stalker. Peggio perchè se in natura esiste un modus operandi, una prassi, tra uomo e donna (donna scappa, uomo corre dietro), non esiste una legge di natura secondo cui uomo insegue e donna denuncia pur di potersi fare qualche scopata in piu’ o procacciarsi uno con i soldi o non avere il coraggio di dire che ti piacciono le donne o chissa’ cos’altro. E questo uso scellerato della legge degenera una delle professioni nobili…
Nel caso specifico – 612bis, critiche tecniche avanzate proprio dalla mia ex quando usci’ la legge – nei codici esistono gia’ fattispecie di reato adeguate (violenza privata, percosse, etc) e l’art.81 mi pare, che triplica la pena se i reati sono reiterati. La continuita’ va messa in evidenza dall’avvocato e rilevata dal giudice per applicare la legge esistente… il resto o e’ un errore del legislatore, o e’ una fattispecie pensata per educare col bastone persone che da quel punto di vista sono del tutto innocenti.
Inoltre, aggiungo io, vista la capacita’ di lor giuristi di manipolare la legge per usarla come strumento di offesa piuttosto che come strumento di difesa, occorrerebbe escluderli ex-ante da alcune tutele legali… e’ una fictio iuris che si rende necessaria li’ dove non esiste altro modo per adeguare la norma ai casi eccezionali e non si ha il coraggio di ammettere che la norma e’ dettata da fobie piuttosto che da raziocinio tecnico giuridico. Esistono altri casi del genere: i politici, ad esempio, non hanno diritto ad una privacy pari a quella che si garantisce al privato cittadino… per lo meno non quando in esercizio delle loro funzioni; e analogamente i poliziotti; e chiunque svolga un qualsivoglia compito istituzionale, o cmq funzionale alle istituzioni.
Devi sentire come si incazzo’ la mia ex (e le sue due amiche in coro) quando esclamai: “Cazzo, quel giurista di Camerino che si trombava le studentesse sul tappeto che s’era portato da casa per non incappare nell’uso di materiale dell’universita’, ma non le promuoveva per non essere indagato per corruzione (?), e’ UN CAZZO DI EROE!”; e lo dissi non per questioni maschiliste, ma perchè ha agito in coformita’ alla legge, sia nella componente formale, che in quella sostanziale. Ha cioe’ tradito solo la fiducia di quelle ragazze che pensavano di poter tradire la fiducia pubblica ottenendo un esame senza studiare. Un giurista crociano.
Quanto all’ingiuria, la mia ex l’ha incluso nella sua denuncia in riferimento al contenuto di email; ma come al solito ha estrapolato frasi dal loro contesto; e poi non ha citato la parte piu’ divertente! Quella in cui le propongo lo streaming di “Cosi’ fan tutte”, Tinto Bras (la storia di una sposata con uno noioso, che va a dar via il culo ad un vecchio bavoso, batte per strada, etc). E ovviamente io non l’ho mai registrata mentre si incazzava contro la prof dell’universita’ che aveva firmato un appello per la reintroduzione dei reati d’opinione… pero’ potrei ancora averla su email o skype… non ricordo se ne parlammo solo a voce… in ogni caso esiste sicuramente una pletora di testimoni che possono affermare senza troppi problemi e della sua lingua lunga e tagliente, e delle ricche risate che si fa quando qualcuno “la ingiuria”. Ma questo in un procedimento “cartolare&immaginario” non si puo’ provare. Quindi “uguaglianza formale e sostanziale” se ne va a zoccole (lat. sorex, topo di fogna) insieme a lei, la Costituzione tutta, i buoni propositi, etc. Quei reati dovrebbero essere quantomeno depenalizzati: io dico “ladro” e mi becco una ammenda di “100 euro”, dico “quello ha rubato” e va tutto bene. C’e’ il feedback negativo, ma non si mobilita un carro armato per cose che potrebbero essere perfino educative… non si sterilizza la societa’…
Infine, quello che tu chiami cyberstalking o cyberbullismo, non e’ altro che la riproposizione artificiale di cio’ che gia’ accade al naturale; e non e’ detto sia voluto o reale.
Nel mio caso ad esempio ci eravamo gia’ lasciati ad agosto 2009 (la registrazione che e’ su YouTube e’ quella litigata); allorche’ io, che m’ero rotto i coglioni di una che sclerava per poi lamentarsi sia se le facevo notare che era isterica sia se la lasciavo sbollire da sola, mi son catapultato in un pub ad ubriacarmi 3 giorni… le persone che frequentano quel pub sono amici/conoscenti in comune… una sua compagna di scuola del liceo, anch’essa in un momento no col suo ex, mi chiese come mai ci eravamo lasciati; e io, che non ho nulla in contrario a dire la verita’ alle persone, risposi “perche’ lei si voleva sistemare e io no”. Stessa cosa che ripetevo a chiunque altro. Lei dopo 2 giorni mi prese ad un angolino e si incazzo’ come una biscia perche’ cosi’ sembrava – sembrava? – che era una persona materiale… e a nulla sono servite le mie obiezioni: “scusa Fra, ma e’ la verita’; sono 4 anni che mi cachi il cazzo che devo farmi casa, e rompi pure i coglioni quando ti dico: ok, allora domani prendo il primo lavoro che capita, tu molli l’universita’, fai altrettanto, e nel giro di 1 mese siamo a vivere insieme… mi sembra idiota, ma se hai questa esigenza io ti amo e ti vengo dietro”. E’ una che si vergogna di quello che e’, che fa, e quando capisce di essere stata idiota si sente perseguitata. In rete accade la stessa cosa: su youtube ci sono qualcosa come 3 miliardi di video, per un totale di non so quante vite-medie-di-visione… quindi inevitabilmente e’ impossibile che dei video appoggiati li’ senza ne’ capo ne’ coda (ie: distribuiti) equivalgano ad una pubblicazione su uno dei 7 canali televisivi nazionali… esporre quei 3 video (fatti per altro in pubblico, quando LEI rompeva il cazzo che voleva essere messa al centro dell’attenzione della mia inchiesta audiovisiva) e’ cioe’ come parlare apertamente alla piazzetta dove ci sono quei 30-40 conoscenti in comune. Anche perche’ sono gli unici a poter avere un’idea vagamente piu’ concreta della situazione. Perche’ ci vedono agire al di la’ della fiction (che e’ SEMPRE tale, anche quando si produce un opera Realista alla Dan Brown o Fellini/Antonioni/Toto’/etc). E infatti la sua vendetta urlatami malamente la penultima volta che ci ho parlato, “adesso vedi! Non ti si filera’ piu’ nessuna ragazza!” sta fallendo miseramente… ci vuole solo un po’ piu’ di tempo per lasciar affiorare la verita’… e io non posso procedere con i miei 300 dvd con l’opera definitiva fino a che il magistrato non abbia finito di indagare… non ne so’ una minchia delle procedure e mi sento un leone in gabbia, privato e del diritto di difendermi e della possibilità di procurarmi da mangiare, ma sento che e’ importante lasciarlo fare indisturbato.
Vorra’ dire che sul dvd saro’ piu’ incisivo.
Pensa che nei video che sono su YouTube mi ero messo io zozzo lercio in videocamera, e avevo messo la descrizione in modo da guidare chi vede verso la certezza che sono io a non voler accettare la rotondita’ della terra… la croce… i limiti… compresi quelli biologici e la posizione economica in cui sei nato. Insomma… certe cose avrei voluto tenerle per me… come ricordo… ma visto che insiste con Rocco non mi sento di doverle alcuna tutela tranne quelle previste dalla legge (ie: il suo nome, cognome, data di nascita, e luogo di residenza, non compare da nessuna parte; pensa che voleva denunciarmi per violazione della sua privacy… e le ho risposto che allora le conveniva sbrigarsi a discutere la legge in punta di tecnica… che Rodotà c’ha una certa eta’, dopo 90 giorni non mi puo’ piu’ denunciare, e in paesi piu’ civili le inchieste alla Gabanelli sono considerate oro colato). Ed e’ fortunata che non sono uno che porta rancore… perche’ se ce l’avessi con lei a quest’ora sarebbe certamente gia’ morta… il controllo funziona solo a campione… e io sono un campione dell’elusione transdisciplinare; non mi son mai messo a cercare un modo di farla secca… ma se continua un qualche scherzo glielo faccio… non so… lascio il cellulare a casa, mi travesto da pagliaccio, e le salto davanti con una spada finta in mano… ogni tanto ce li facevamo questi scherzi… devo dire che se le prendesse un infarto scapperei di corsa… ma solo per paura di essere denunciato per tentato omicidio! Altrimenti una ambulanza la chiamerei solo per garantire soccorso ad un ambulance chaser da parte di uno di quelli che lor giuristi chiamano “sfera parallela laica”.
P.s.: Quanto a Facebook… la mia ex ha scritto sulla denuncia che accedevo illegalmente al suo profilo. E perfino dopo aver telefonato a tutti i conoscenti chiedendo loro se mi stavano facendo accedere a Facebook dal loro account. Eheh. Pensa che io non ho la piu’ pallida idea di come farlo… sono un tecnico, e’ vero, ma quella non e’ materia mia… e’ come chiedere ad un giurista d’impresa di difendere un tizio accusato di pedofilia… dovrebbe studiare 2-3 anni prima di poterlo fare! E nel frattempo essere pagato… perche’ di certo non puo’ permettersi di stare 3 anni fermo per cimentarsi con quell’impresa. Insomma: invece di lamentarti, comincia a pensare al perche’ quel tizio ti viene dietro… magari dopo anni… che ne so, paga una mignotta per andare a casa sua per qualche mese… sono le uniche donne coraggiose rimaste sulla faccia della terra!
@mfp
Ti ringrazio per questo commento Michele. Prima di leggerlo ero alquanto in imbarazzo temendo di essere stata prolissa ed avere abusato dello spazio concessomi sulle pagine di Daniele. Mi rincuori 🙂 e lo dico con simpatia. Però ti invito a mia volta a riflettere su eventuali tue proiezioni e/o fobie. I casi della vita e conseguenzialmente quelli che possono assumere rivelavanza giuridica, non si esauriscono al tuo o al mio caso. Così come il concetto di stalking, dai più travisato, non implica necessariamente una connotazione ed una ossessione di natura sessuale. Nel mio caso anzi l’interesse sessuale è del tutto escluso, a maggior ragione perchè le attenzioni rivolte dall’elemento attivo, si estrinsecano oltre che nei confronti di donne, anche nei confronti di uomini e persino nei confronti dei rappresentanti (quale che sia il loro sesso) di un provider e fornitore si servizi internet. Tutti nello stesso calderone, tutti oggetto di attenzioni insistenti di vario tipo e comunicazioni (pubbliche o private) deliranti la cui semplice lettura fornisce la consapevolezza di rìtrovarsi di fronte ad un attore dall’equilibrio mentale fortemente compromesso, abbastanza perchè si abbia timore (noi tutti) di ciò che potrebbe fare ove il caso o i suoi magheggi informatici gli fornissero gli estremi per passare dal virtuale al reale. Ciò, senza bisogno che ognuno di noi vada a scomodare proiezioni di personali e presunte fobie. Detto questo scrivo un punto a miei ulteriori commenti incentrati sulla vicenda personale, sperando di leggere, qui in primis, ma anche altrove, interventi che affrontino la pronuncia della Cassazione sul piano delle conseguenze giuridiche e sperando altresì si abbia venia nei miei confronti per i soliti errori dettati dalla fretta che mi hanno indotta (tra l’altro) a scrivere un orripilante Civil L(o)w in luogo di Common LAw.
In particolare mi chiedo, ed attendo di ricevere lumi dalle mie letture sull’argomento, cosa dovrà fare da oggi il netizen oggetto di meri e virtuali atti persecutori telematici? Spegnere il pc? Accertarsi di sporgere querela per ingiuria riguardo alle mail ricevute? Sporgere contestuali querele per diffamazione, accesso abusivo a sistema informatico e quant’altro sia certamente configurabile in alcune delle condotte subite, ignorando tutto il resto (posto in essere metodicamente, reiteratamente e scientificamente, e ciò per il semplice fatto di non poter invocare senza tema di smentite l’art. 612 bis? Sarebbe una beffa, io credo, anche per chi circa un anno or sono scrisse un post intitolandolo “Stalking, è reato (anche su internet)”. Ma forse ad integrare la beffa in queste ore sono sufficienti i titoli che campeggiano nel web e riguardo ai quali non vedo insorgere la contro-informazione. Titoli quali: insulti via mail non sono molestie, dunque non è reato – Gli sfoghi sgraditi? Fateli via mail. Non sono reato – Vuoi scassare il *****? Fallo via mail! – Forse è davvero il caso di staccare il modem in italia, almeno sino a quando i legislatori non avranno imparato a digitare su di una tastiera ed i giudici della Cassazione non avranno svecchiato gli ermellini e provato a prendere atto di cosa sia il web, verificando, tra l’altro le statistiche sul fenomeno del cyberstalking e sul mezzo principe con il quale esso è attuato. Le percentuali riportano nell’80% dei casi l’uso di un mezzo asincrono ed inoffensivo, incapace di ingenerare tubamenti ed ansie ed incapace di invadere la sfera privata, anche se ti arriva in qualsiasi momento della tua vita, magari appena rientrato da un funerale per aver perso una persona cara o di ritorno da un ospedale dove giace in pericolo di vita qualcuno a cui sei legato. Quel mezzo si chiama mail.
Ross, queste cose sono sempre esistite e nessuno e’ mai morto per una mail; la legge penale non e’ lo strumento adatto. Inoltre l’unica cosa che e’ cambiata tra il 1993 (Eternal September: l’accesso ad internet esteso al grande pubblico, al di la’ cioe’ dei newbie che arrivavano all’inizio di ogni anno accademico) e oggi, e’ che voi avete rifiutato sistematicamente i metodi di apprendimento informali che da sempre hanno disciplinato noi giovanotti all’uso consapevole di questi strumenti… RTFM, KISS, DIY… la sensazione di sentirvi handicappati nel passaggio dalla carta a questi strumenti… l’arroganza di poter fare senza, pretendendo che tutti continuino a pagare per permettervi di fare senza…
Ripeto: lo stalking via email non esiste. Pero’ in caso il tizio risulti essere particolarmente noioso possiamo mettere in campo soluzioni tecnologiche; es: mai sentito parlare di postgrey? Filtri baynesiani?
Se invece le persecuzioni sono sul piano materiale e’ un altro discorso, e li’ ci sono i cari buoni vecchi metodi: carabinieri, e se non basta un paio di pizze dagli amici. Poi c’e’ anche la possibilità di cambiare casa/citta’/nazione; e’ la stessa cosa che capita a chi ha vicini particolarmente rumorosi e ottusi; o particolarmente puzzolenti e ottusi; etc. Sono situazioni limite che purtroppo non si possono risolvere con la legge… la legge segue sempre, non anticipa, altrimenti diventa ingiusta. E la Giustizia della legge, di per se, e’ piu’ importante dei cazzetti tuoi, miei, e di ogni singolo individuo. Quindi se vuoi risolvere la tua situazione poche lagne e muovi il culo. Tu. Non noi.
Sei sicuro che lo stalking virtuale non esista e non abbia mai provocato morti e suicidi? Sto mettendo a punto proprio una comparazione tra le varie legislazioni ed esperienze nazionali, e mi risulta proprio il contrario. Quanto alle soluzioni tecnologiche che proponi dimentichi che un account mail non è necessariamente connesso ad un dominio di proprietà ed alla possibilità di intervenire direttamente sul server e che talvolta dopo averlo utilizzato per anni con iscrizioni a servizi di vario genere diventa problematico lasciarlo inattivo. Per il resto mi sembra evidente che la soluzione del mio caso spetti in primo luogo alle mie iniziative (legali), il che nulla toglie al carattere emblematico che esso possa vere in un contesto in cui si discute o si dovrebbe discutere di una sentenza che pare togliere il terreno sotto i piedi a chi ha denunciato o si sta apprestando a denunciare. Se poi per muovere il culo intendi dire, riproponendo l’esempio da te citato, che una vittima di stalking debba cambiare casa, città, nazione, credo che il tuo discorso si commenti da sè, come l’affermazione che lo stalking sia una mera costruzione giuridica.
Lo stalking informatico – non quello fisico – e’ una mera costruzione giuridica senza alcun riscontro empirico[1]. E si, ne sono CERTO. Ogni cellula del mio corpo – tecnico informatico, gandhiano – sa’ che non e’ possibile perseguitare a lungo qualcuno da dietro un monitor; e in 20 anni ne ho viste di tutti i colori, ho una certa esperienza[2]. Tu a parte i worst cases sul giornale, i film, e improbabili testi psicogiuridici che delineano teorie al piu’ solo statisticamente valide per i fobici e i paraculi[3], cosa ne sai invece?
Quanto al “muovere il culo”:
– nel caso di stalking virtuale, ci sono talmente tanti strumenti a basso costo per inibirlo con ottima probabilità di riuscita, che e’ semplicemente stupido perseguirlo; inibire costa almeno un ordine di grandezza in meno del perseguire (ai singoli e a tutti; stalker escluso: lui magari si accanisce e passa mesi a scrivere senza rendersi conto che sta facendo tutto da solo invece di spendere una frazione di quei soldi e di quel tempo per godersi la vita, anche andando a mignotte se lo reputa necessario: consensienti, abili, facili, e abituate a vederne di tutti i colori… in genere non si spaventano per richieste fuori dall’ordinario); mai sentito “Prevenire e’ meglio che curare?”. Certo… uno (tecnicamente) come me (e c’e’ di meglio; te lo assicuro) e’ difficile da inibire se (al contrario di me) si mette in testa di insistere senza limite alcuno; ma per fortuna tra i pochi che si incarogniscono a morte, dei quali solo pochi possono permettersi di non lavorare per perseguire un ex-amante tutto il tempo necessario a soddisfare la loro crescente insoddisfazione, solo pochissimi hanno capacità tecniche fuori dall’ordinario. E quelli ne’ li identifichi con la psicometria, ne’ ne prevedi le mosse con strumenti di controllo, ne’ li fermi con la legge… anzi… e non credere che facendo l’enforcement della tracciabilità dell’identita’ su tutte le tlc tu possa ottenere risultati apprezzabili. Finche’ c’e’ gente che muore di fame e’ fin troppo facile trovare qualcuno che appiccichi il suo nome sulla connessione di qualcun altro;
– nel caso dello stalking fisico invece, non ho detto che una vittima (ammesso che lo sia) DEBBA cambiare casa… ma che se non riesce ne’ ad accordarsi con la controparte, ne’ a sostenere l’ansia di tutte le cose che potrebbero accadere, ne’ il tizio e’ impaurito da un richiamo d’autorita’, sarebbe saggio se cambiasse casa. Un Costoso Placebo; ma se non c’e’ altra soluzione efficace&civile? Vive piu’ serena, non si crea mostri in testa, non incentiva la produzione eccessiva di norme campate per aria, non spende soldi degli altri, e in futuro scegliera’ con maggiore consapevolezza le persone da frequentare. Non e’ Giusto, ma – essendo l’unica soluzione ad alta efficacia, poco meno efficace del solo suicidio – e’ Saggio. In fin dei conti cos’e’ importante? Vendicarsi con lo stalker o risolvere la situazione marciscente? Guarda… io son ruspante e capisco che magari rabbrividisci al solo pensiero… pero’ anche dargliela brutalmente (ie: crearti delle microlacerazioni mentre stai a pecora) puo’ essere una soluzione. In fin dei conti Like a Virgin potrebbe essere stata scritta per un motivo ben preciso (cfr. Tarantino, Le Iene)… non sono una donna, non sento come voi, pero’ osservando quelle che mi hanno urlato “fammi maleeee”… potresti scoprire il secondo emisfero senza aspettare i 50 anni…
Il suicidio poi non va mescolato con gli omicidi: e’ scelta propria. Debolezze magari, ma scelta propria. Lo so perche’ a 18 anni in conseguenza alla prima che giocava a “gatta e topo” (sms: “ti prego raggiungimi che mi son decisa, voglio solo te”, e dopo aver comprato il biglietto sms: “senti, ieri ho scopato con un altro (nda: ancora), che fai? Vieni lo stesso?”; e dopo 1 anno così c’avevo delle crisi esistenziali che Moravia – alzo il cappello – me fa ‘na pippa), c’ho provato a suicidarmi… ma fortunatamente sono un DIY e non ero molto bravo nel confezionare veleni: le istruzioni per quello prescelto (no spasmi, no dolore, materia prima a buon mercato, tempi brevi di confezionamento) erano vaghe, e cavie consensienti per fare esperimenti non sono facili da trovare, cosi’ fallii, e poi su quel cazzo di letto d’ospedale mi son sentito cosi’ stupido… 19 anni cazzo, tutta la vita davanti; ora ne ho 31 e sono indistruttibile (per lo meno una donna non mi smonta; al piu’ la lascio costiparmi, sulla base delle sue promesse, per fare gioco di squadra)… e’ il motivo per cui ho scelto di non essere MAI piu’ geloso, per nessuna ragione al mondo, compreso il non controllare le telecomunicazioni del partner e di nessun altro, come da Costituzione, perchè il controllo e’ podromo di vizi peggiori; il che implica il non correre dietro ad una donna che come modus operandi standard scappa per farsi correre dietro; soprattutto una che per 7 anni e’ scappata quasi ogni volta che non venivano accontentati i suoi capriccetti, e poi si lamentava con le persone intorno perche’ il suo uomo non se la filava quando si lamentava che non la accontentavo… nel 2005 ho iniziato a fare finta di essere geloso perchè lei si lamentava che non lo ero, ma la fictio iuranda e’ durata poco perche’ non riuscivo ad essere possessivo (dopo quel trauma a 19 anni; mi viene la nausea solo a pensarlo: Lei facesse quel che gli pare, a me basta che prima di chiedermi di riconoscere suo figlio, o cambiare la mia vita in funzione Sua, si presti al test del dna; e la mia ex non accettava questa apparente mancanza di fiducia)… nel 2007 ho cominciato a correrle (moderatamente) dietro quando era isterica perchè non volevo trascurarla e c’eravamo giurati solidarieta’ reciproca… e infine l’anno scorso si e’ lamentata che quando era isterica non la lasciavo sbollire invece di correrle dietro…
Vittimismo paranoide che genera isteria (lat. usteres, utero), spesso con associata frigidita’/impotenza, iperprotezione per il genere femminile et similia, e relativi costosi procedimenti giudiziari.
Non ho idea di come faccia una persona a ridursi cosi’; personalmente per poter essere cosi’ paranoide devo fumarmi tanta di quella merda stradale che a guardare lei che ci riesce senza… mi viene quasi da credere che le malattie mentali esistano sul serio. Ma poi ri-ascolto lei in quell’audio che ti ho indicato dire “non c’e’ piu’ futuro”, e io che la imploro, per l’ennesima volta, di non avere mai paura del futuro… e sorrido di nuovo. I non-matti (Erasmo, Bulgakov, Pirandello, insegnano) sono solo dei dannati sottosviluppati.
Avrei chiaramente preferito che la storia finisse in modo diverso, ma purtroppo certe scelte non spettano ad una persona sola, e devono essere reiterate costantemente nel tempo. Lei sotto i colpi della creative destruction ha scelto di diventare kattiva, subendo (anche) la legge di Bud Spencer (“non c’e’ kattivo piu’ kattivo di un buono quando diventa kattivo”); e io non mi metto in casa delle sconosciute (Alberto Sordi).
E in tutto questo il diritto penale non centra una emerita ceppa di minchia.
si vos valete ego valeo
mfp
[1] Esattamente come il c.d. “diritto all’oblio”. Mi risulta che a parte i libri bruciati nel medioevo, e quelli rimasti nell’Index Librorum Prohibitorum del Vaticano fino a mezzo secolo fa, i racconti e le cronache dei piu’ grandi peccatori, anarchici, ladri e statisti, siano giunti fino a noi. E se non e’ quello di un’epoca e di un territorio, e’ quello dell’epoca successiva o di un territorio diverso. Information wants to be free.
[2] Prima di Rodota’ io c’ero. Piccolo, che non aveva neanche mai visto un pelo di fica, e che litigava con gli amichetti piu’ grandi perchè loro volevano scaricare moana.pic, mentre lui voleva giocare a Puzzle Bubble o mostrare loro l’ultima impresa tecnica realizzata (all’epoca 10-15enne cercavo disperatamente un modo di non pagare le bollette; perchè ogni 2 mesi mio padre mi perseguitava; cosi’ saldatore alla mano, partivo con i mezzi dalla provincia per andare nella citta’ a comprare pezzi di elettronica, dilapidando la paghetta per costruirmi blue,black,red boxes che purtroppo non funzionavano perche’ il sistema telefonico americano era diverso dal nostro e senza nozioni superiori di fisica ed elettronica non ero in grado di adattarle)…
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