Premetto che le sentenze si commentano soltanto dopo aver letto personalmente le motivazioni, non certo sulla scorta del dispositivo e dei commenti sulla stampa.
Dunque mi accingo a scrivere due parole su questa notizia sul piano assolutamente astratto, pur in attesa di poter leggere il provvedimento intero.
Dal 2006 (l. 38/2006), a causa di norme sovranazionali, anche in Italia è punita la pedopornografia “virtuale” (e proprio il termine usato dalla legge).
Ecco la norma che ci interessa
“Art. 600-quater.1. (Pornografia virtuale). Le disposizioni di cui agli articoli 600-ter e 600-quater si applicano anche quando il materiale pornografico rappresenta immagini virtuali realizzate utilizzando immagini di minori degli anni diciotto o parti di esse, ma la pena e’ diminuita di un terzo. Per immagini virtuali si intendono immagini realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali”
Ora, io non conosco i fatti giudicati a Milano, ma mi sembra che non sia possibile prescindere dall’utilizzo di immagini di minori (o parti di esse) e che, pertanto, una rappresentazione grafica totalmente (e chiaramente) “finta” non sia punibile (specie allo stato delle tecnica). Ciò vale, anzitutto, per i fumetti.
Avevo scritto qualcosa qui, ai tempi.
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Ma esiste anche la lettura “impersonale”? Forse era meglio senza avverbio…
Mi ricordo quando usci’ la notizia di questa legge… ma pensavo fosse uno dei tanti disegni falliti… invece no… c’e’ un articolo… non e’ possibile… non ci credo… da quale mente malata e’ uscito fuori questo testo?
“Per immagini virtuali si intendono immagini realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali”
e nello specifico
“la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali”.
Non e’ possibile che qualcuno abbia pensato di definire razionalmente una rappresentazione che appare come vera nonostante la situazione non reale. Hanno proprio usato queste parole tutte nella stessa frase: “rappresentazione”, “verita’”, “realta’”. E pretendono che si prenda sul serio la Justizia.