Stalking di massa
Pare che un bel numero di giornalisti de Il Giornale (da Sallusti in giù) sia stato querelato da Italo Bocchino. Il reato ipotizzatato sarebbe quello si stalking.
Non intendo minimamente entrare nel merito, non sarebbe corretto. Ma, teoricamente, lo “stalking di massa”, così lo definisce Il Giornale, non è impossibile in primis perché il concorso di persone non credo si possa escludere a priori.
In più, già la nostra legge parla di “atti persecutori” (chiarendo meglio cosa significhi il termine inglese), mentre l’art. 612-bis c.p. punisce “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumita’ propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.
E qui si manifesta il (vero) problema cui ha fatto riferimento buona parte della dottrina: un’eccesssiva genericità della fattispecie che si tradurrebbe un una violazione del principio di tassatività.
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Marzo 30th, 2011 at 06:40
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